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lunedì 31 gennaio 2011

Roseto Capo Spulico-31/01/2011: "Rosetolio Alto Jonio"..


Giuseppe Nigro

RICHIESTA SOTTOZONA “ Rosetolio Alto Jonio” dell’olio extra vergine di oliva “ BRUZIO” a denominazione di origine controllata, da parte dall’assessore alle politiche sviluppo delle arre rurali Giuseppe Nigro del Comune di Roseto Capo Spulico (CS).

Dall’assessore alle politiche sviluppo rurale del comune di Roseto Capo Spulico (CS) Giuseppe Nigro, parte la proposta di chiedere al Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali – Direzione Generale delle politiche agricole ed agroindustriali nazionali , il riconoscimento di una sottozona nel D.O.C. “ BRUZIO “ per ottenere la protezione della denominazione di origine controllata dell’olio extra vergine di oliva accompagnata dalla menzione geografica “Rosetolio Alto Jonio Cosentino”.
Ciò si renderebbe necessario, in quanto nell’ambito del territorio amministrativo della provincia di Cosenza manca quello olivetato del comune di Roseto Capo Spulico (CS) e di altri otto comuni del comprensorio, nonostante gli oliveti del territorio di cui sopra posseggono le caratteristiche qualitative previste nel disciplinare di produzione; infatti le condizioni ambientali e di coltura degli oliveti sono quelli tradizionali e caratteristiche della zona e, comunque, atte a conferire alle olive e all’olio derivato le specifiche caratteristiche qualitative.
Secondo l’assessore Nigro l’utilizzo del marchio riconoscibile assicurerebbe un prodotto costante, affidabile, garantito. Naturalmente, per tutto ciò, occorrerebbe intervenire anche nel segmento della raccolta del prodotto e in special modo della trasformazione. Ecco quindi la necessita’ di ammodernamento dei frantoi.
Per tutto ciò servono progetti di aggregazione associative, reti funzionali tra imprese, cooperative e consorzi, organizzazioni di produttori. Infatti in tempi, come quelli attuali, di scarsa redditività e di esigue risorse finanziarie pubbliche solamente aggregazioni e coordinamenti di risorse possono sortire gli attesi benefici. Un processo che non può però essere guidato in maniera tradizionale, caratterizzato dalla concentrazione delle attività piu’ sulla gestione di risorse comunitarie per progetti poco proficui per gli olivicoltori che per azioni dirette a migliorare la reale aggregazione del prodotto.
Altro fattore importante per i produttori sarebbe la commercializzazione dell’olio, rispettando quanto previsto dal disciplinare di produzione, però aggiungendo l’uso di nomi di aziende, tenute, fattorie e loro localizzazioni territoriali
Il conferimento nell’azienda olivicola o nell’associazione di aziende olivicole o nell’imprese olivicole situate nell’area di produzione dovra’ essere consentito solo se il prodotto è stato ottenuto esclusivamente con olive raccolte negli oliveti facenti parte dell’azienda e se l’oleificazione e il conferimento sono avvenuti nell’azienda medesima.
In sintesi occorrerebbe rivedere la vecchia normativa sull’associazionismo e rafforzare la collaborazione intorno ad un progetto di filiera dell’olio “ Rosetolio Alto Jonio “, che attraverso relazioni stabili e strutturate tra gli operatori, consentirebbe di creare ordine, recuperare efficienza, riposizionare l’olio prodotto sul territorio di qualità creando valore per tutti.

Assessore
alle politiche sviluppo delle aree rurali
Giuseppe Nigro

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