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giovedì 31 dicembre 2009

Trebisacce-31/12/2009: Te DEUM di Gianni Mazzei


TE DEUM


sulla riva del mare,Signore, o lago,
quello di Tiberiade,pescoso
e dove la gente aspettava la tua parola
e vedere te camminare sulle acque,
sulle rive del mare, Tiberiade o Trebisacce,
è sempre il tuo, da te creato
stasera sarà il luogo sacro dove
ringraziarti,mente la luce si spegne
come quest'anno pieni di lutti nel cuore,
e altra luce sta per nascere,dopo la necessaria
parentesi della tenebre,
che porta speranza, apertura agli occhi della mente.
"Te Deum",silenzioso sarà
cullato dal rumore quasi impercettibile delle onde
oggi stranamente così calme
quasi timide di esistere dinnanzi al tuo volere

auguri,gianni

Trebisacce-31/12/2009: Manifesto dell'amministrazione comunale

mercoledì 30 dicembre 2009

Trebisacce-30/12/2009: L'UDC critica l'operato dell'amministrazione e del gruppo socialista

COMUNICATO STAMPA
TREBISACCE
UDC AL SINDACO: "PROMUOVERE IL TEATRO A TUTTI E NON A POCHI" ED AI SOCIALISTI " DA CHE PULPITO VIENE LA PREDICA"

Esprimiamo a tutta la cittadinanza i migliori auspici per il nuovo anno che verrà. E' questo l'augurio che tutto il partito dell'UDC locale si sente di fare ai Trebisaccesi.
Siamo rimasti perplessi sulle dichiarazioni degli esponenti del partito socialista, con le quali denunciano lo stato di degrado e di sofferenza in cui si trova il nostro Paese (centro storico, impianti sportivi, viavilità e strade, dissesto economico, mancanza di democrazia, ecc...), in quanto siamo in queste condizioni da più di dieci anni ed i maggiori responsabili di questa situazione sono proprio loro in quanto ex amministratori.
"E' inutile tentare di confondere i nostri cittadini che hanno buona memoria e che in virtù del vostro operato, vi hanno relegato all'opposizione. Su una cosa avete ragione e concordiamo con voi: questa amministrazione non è in grado di risolvere i problemi della città. Ed anche a loro ci penseranno i nostri cittadini.....come hanno fatto con voi".
L'ultima vicenda sul contributo dato dal Comune per l'attività Teatrale e, nella fattispecie, l'approdo a Trebisacce della soprano Katia Ricciarelli, è la dimostrazione come le scelte fatte dal sindaco vanno in direzione del soddisfacimento solo di una piccola parte e non della totalità della popolazione. Infatti è vero che l'attività teatrale contribuisce alla crescita culturale della comunità, a patto che si dia la possibilità a quest'ultima di vederla, e la maggior parte di essa non può spendere 35 euro per una serata al teatro.
In questo modo si promuove il teatro solo per chi ha denaro in tasca.
Non è questo il modo di fare politica.
Non è questo il modo di spendere denaro pubblico.
Il nostro partito è fatto di persone che vogliono accostarsi alla politica in modo serio e costruttivo.
L'autorevolezza acquisita, fa dell'UDC un punto di riferimento per tutti i cittadini e qui, a Trebisacce, potrà recitare il ruolo che compete alla sua storia ed alla sua capacità di porsi come soggetto di ascolto per la politica del fare.
La politica ha bisogno di testimonianze e non di facili proclami, spendendosi personalmente per l'affermazione di valori condivisi.
Abbiamo l'ambizione di voler cambiare il modo di fare politica, in quanto esistevano ed esistono gravi problemi di democrazia e di partecipazione sia con l'amministrazione Mundo sia con l'amministrazione Bianchi. ...., e se si continua così non si sa dove si andrà a finire.
Quello che stiamo facendo è chiedere alla gente di sposare un progetto, alternativo al modo di governare di queste due amministrazioni, fortemente radicato sul territorio, legato ai problemi della nostra terra, che possa avere prima di tutto la loro condivisione.
Se poi su questo progetto, altre forze politiche o le varie associazioni dislocate nel territorio, aderiranno, noi saremo ben lieti che insieme si possa percorrere questa strada nuova nei programmi e negli uomini.

Trebisacce-05/01/2010: JAME A TTIRA' A STELLA

Rocca Imperiale-29/12/2009: Concerto di Natale con Verdiana





Rocca Imperiale: 29/12/2009
Ben riuscito il Concerto di Natale tenutosi, martedì 29 dicembre, nell’Auditorium della Chiesa Visitazione della B.V.M. della quale è parroco Don Mario Nuzzi. L’amministrazione provinciale, guidata dall’On.le Mario Oliverio, nell’ambito di un progetto di solidarietà che da più anni contraddistingue l’iniziativa politica-amministrativa, intende costruire in Kenia dei pozzi di acqua potabile per dissetare la popolazione locale già afflitta da tanti problemi. Per dare un segno tangibile della partecipazione e sensibilizzazione delle popolazioni, in occasione delle festività natalizie, coniugando il momento ricreativo con l’impegno civile, la Provincia di Cosenza, ha inteso organizzare anche una serie di concerti di canti di Natale in molte città della provincia. Rocca Imperiale è stata prescelta per la manifestazione, tramite il consigliere provinciale Giuseppe Ranù che ha spiegato ai presenti il progetto di solidarietà promosso dall’amministrazione provinciale e ha preannunciato alcune delle iniziative che, in sinergia con l’amministrazione comunale, prenderanno il via con il nuovo anno. Presente in sala il sindaco Ferdinando Di Leo e diversi amministratori. L’ugola della cantante Verdiana ha inchiodato sulle sedie tantissime persone,con un nutrito repertorio, che hanno ascoltato in una magica atmosfera i canti natalizi e non: Halleluja, Ave Maria, Let it be, Imagine, Blowin in the wind, white Christmas, Your Sony,ecc. Bravissimi anche Massimo Garritano alla chitarra e Francesco Spadaccino alla tastiera. Per la cronaca si ricorda che Verdiana nel 2002 ha partecipato al programma televisivo Destinazione Sanremo, vincendo tutte e tre le selezioni e classificandosi al primo posto. Per contribuire alla realizzazione del progetto è stato chiesto un gesto di solidarietà ai fedeli e la risposta è stata di 200 euro,raccolti dalla polizia provinciale, che contribuiranno a lenire il drammatico problema idrico in Kenia.
Franco Lofrano
Per il video:
ttp://www.youtube.com/watch?v=5RJdvNw7GL0

Trebisacce-30/12/2009: Elenco parziale delle associazioni locali


Trebisacce-30/12/2009: "Post coitum animal triste" di Gianni Mazzei


Post coitum animal triste.

In modo provocatorio e cogliendo come al solito nel segno, Mimmo Zappone, colui che inventò la storia, poi portata alla notorietà da Domenico Modugno, del pescespada che muore per amore, disse che i proverbi, più che la scienza dei popoli sono il conforto degli imbecilli.
Perché sono generici, consolatori e stigmatizzano situazioni cristallizzate che si vuole ( o non si può fare diversamente) debbano restare tali.
Ad esempio, prendete il detto latino “Post coitum animal triste”.
A parte il termine “ coitum”, ben preciso sul suo significato( ma anche su quello c’è da ridire, se approfondiamo il senso erotico dell’atto sessuale, con tutti gli aspetti essenziali dei preliminari), questo detto è di una genericità sconcertante, sia per i singoli termini sia, a maggior ragione, nel suo insieme.
Post: dopo quando si è triste? Subito dopo o pensando che non si fa più l’amore o temendo delle conseguenze?
Ma prima di fare l’amore si era allegri,in ansia, speranzosi?
Sembra di giocare con questo generico “post” a tutti i significati filosofici del romanticismo, mettendo in evidenza il prima e il poi dell’atto in sè, poniamo il bacio: la vita dell’uomo è solo ricerca e a dirlo non era solo Lessing col suo famoso”meglio cercare che la preda”; la conquista sazia e quell’aria di attesa ,di sospensione poetica declina e degrada al momento del raggiungimento e subentra la malinconia. Come si avverte in Amore e Psiche del Canova.
Sarebbe interessante sostenere ciò,giacché sarebbe affermare che il clima romantico è atemporale se anche i pragmatici romani ne avvertono la dimensione.
Però porrebbe un problema: si dovrebbe essere triste al momento dell’atto, non dopo,perché subentra altro senso di manchevolezza e altro desiderio.
Altro termine, fondamentale addirittura perché è l’agente della situazione “Animal”: è da intendersi ogni animale( come altre versioni suggeriscono: omne); ma che genere di animale, quello razionale e perché non dirlo allora?
Forse che nell’atto sessuale si estrinseca solo la corporeità,l’istinto senza coinvolgimento della mente e dei sentimenti?
Diventa un atto meccanico,mercenario: ma anche così,non resta per niente una forma aurorale di autocoscienza,di intelletto?
Penso che nell’amplesso, momento di coronamento dell’amore, ci sia necessariamente l’incanto della mente, la sua progettualità e anche se il corpo,in quel momento parla un suo linguaggio autonomo e crea brividi, è sempre la mente,il vissuto, la parola che ne determina senso e dilatazione.
Perché dunque,se le cose stanno così, bisognerebbe essere tristi? Si resta appagati invece e calmi della dolcezza di un’onda placata, tenera nella modulazione e nel ritmo rallentato, con dolcezza incredibile.
E,ancora: non ha sapore di maschilismo tale detto?
L’animale,forse, è triste perché ha disperso il seme, si sente svuotato, quasi castrato. O,come sostengono i cinesi, è perdere vigoria, una diminutio di personalità non più recuperabile,come avviene alla stella cometa che in ogni suo apparire perde per sempre una percentuale del suo nucleo?
A parte il fatto che è rinnovabile tale seme, e senza viagra, se la mente e il corpo si proiettano nell’intimità di una donna, perché sentirsi triste?
Non c’è nell’atto anche una progettualità di vita che rende immortali,superando la soglia del tempo,con una figliolanza, come dice Aristotele?
E,inoltre: non si è reso,oltre che se stessi, felice la partner?
O questo, e ciò è mentalità maschilista, non ha importanza,come se l’atto fosse solo il seme e chi lo dona e non la capacità di saperlo accoglierlo sapientemente e con ritmi e modulazioni diverse, da parte della donna?
E,ora,l’ultimo termine incriminato, perché a mio modesto parere,assurdo, dopo l’atto più bello e significato: essere tristi!
Per un momento,prima di vedere l’ampiezza del significato di tale parola nella lingua latina, mi soffermo sul dialetto: triste significa attivo, dinamico,sempre in movimento,”appicciare ndu l’acqua”, cioè essere così irrequieti da rendere incandescente anche l’acqua, cioè sapere vivere di contraddizioni.
Se la tristizia di cui parla il detto latino è questa,allora significa che dopo aver fatto l’amore si diventa creativi,vogliosi di vita,curiosi.
E’ una constatazione bellissima e di grande rilievo umano!
Cosa ,per altro, confermata dalla stessa lingua latina: triste,oltre che malinconico, significa accigliato e inesorabile, attivo quindi e determinato fino all’inverosimile. Altro che malinconico e passivo!
Perché,dunque, questo detto?
Ritornando all’assunto iniziale: essere i proverbi il conforto degli imbecilli, il detto in questione è nato da parte di chi non può fare l’amore e si consola dicendo che non ne vale la pena se poi deve sentirti triste!
E’ una variante della volpe e l’uva acerba.


Gianni mazzei

Corigliano Cal.-02/01/2010:Piano di rientro e nuovo ospedale

martedì 29 dicembre 2009

Trebisacce-27/12/2009: Le splendide bambole d'epoca di Monica La Polla






Trebisacce:28/12/2009
Si è conclusa all’insegna del successo la due giorni della “Mostra di Bambole”, svoltasi il 26 e 27 dicembre sul Corso Vittorio Emanuele III, di recente restaurato, abbellito e reso fruibile al passeggio popolare tranquillo. Tantissime le ‘Creazioni Artistiche” proposte ai visitatori dalla geniale Monica La Polla. Tantissime bambole di stoffa con costumi d’ispirazione d’epoca e tutte scrupolosamente realizzate a mano. Per essere più precisi: i volti sono dipinti a mano e le acconciature sono realizzate con pura lana. Mani giovanissime quelle di Monica,trebisaccese,laureata in economia e commercio e che con innata e straordinaria passione hanno abilmente realizzato opere originali, persino da collezione e capaci si soddisfare tutti i gusti estetici, certamente anche di quelli più esigenti. Nulla è stato lasciato al caso,ma anche il più apparentemente insignificante particolare è stato curato, tanto da mettere in difficoltà il più tremendo dei critici a trovare il tipico’pelo nell’uovo’. Anche le cuciture sono a mano con ago e filo in modo tradizionale e con pazienza certosina. Anche pezzi di stoffa di vestiti storicamente andati hanno trovato spazio nei costumi delle bambole quasi a voler dire che da ‘vestiti –protagonisti’ nel passato rivivono oggi l’antico splendore per raccontare la storia passata e moderna per stare al passo con i tempi. Lo stesso primo cittadino,Mariano Bianchi, ha espresso parole di grande apprezzamento sulla mostra e sulle bellissime bambole e ciò ha gratificato l’autrice Monica,ma anche Maddalena La Polla e Gaetano Russo,che hanno utilmente contribuito alla realizzazione dell’apprezzata mostra.
Franco Lofrano

Trebisacce-29/12/2009: "Milano non esiste" di Dante Maffia


Trebisacce:29/12/2009
“Milano non esiste”, è il titolo del nuovo romanzo, di 208 pagine,fresco di stampa, editore Hacca, di Dante Maffia, ormai affermato poeta e scrittore nella letteratura internazionale. Cresciuto tra Trebisacce e Roseto Capo Spulico,è tra i pochi ad aver spiccato il volo prima per Roma per poi sedersi alla pari al tavolo degli studiosi e letterati affermati. Dante Maffia con l’ultimo suo lavoro aggiunge un importante tassello nella storia della narrativa calabrese moderna. In “Milano non esiste”,Maffia ribalta delle certezze sociologiche datate,perché scrive di un popolo adirato verso “i padroni”,tormentato dall’alienazione,dal disadattamento urbano e dalla nostalgia per la propria terra di origine. Vengono in mente almeno quattro illustri antecedenti: Memoriale di Paolo Volponi, Vogliamo tutto di Nanni Balestrini, Tuta blu di Tommaso Di Ciaula e Nord e Sud uniti nella lotta di Vincenzo Guerrazzi. Il protagonista di questo romanzo è un operaio calabrese che vive a Milano da quarant’anni. È sposato con una donna milanese e ha sei figli. Mancano pochi anni al pensionamento, e finalmente il suo sogno può realizzarsi: tornare nel paese calabrese dov’è nato, godere della luce del Sud, passare le giornate a guardare il mare. Nel frattempo, però, nella sua fabbrica si muore, Milano appare sempre più incomprensibile nel suo orrore sociale e urbanistico e “la peste” della modernità sembra aver tramortito ogni forma di fraternità. Lentamente si avvicina il giorno del ritorno, ma l’operaio calabrese non ha fatto i conti con i figli, che di andare a vivere in Calabria non ne vogliono sapere. Da quel momento in poi da “romanzo di fabbrica” il libro di Maffìa diventa romanzo psichiatrico, perché l’operaio è ogni giorno di più afflitto da una cocciuta mania ossessiva (il paese del Sud come paradiso, la città del Nord come inferno), tanto da rischiare la psicosi paranoide. Chiunque tra i famigliari prova a fargli capire che tornare in Calabria con sei figli grandi è impossibile diviene ai suoi occhi un nemico. Ma il suo progetto non subisce ripensamenti, e infatti alla fine riuscirà a tornare nel suo Eden calabrese, dove riabbraccerà la Casa, il mare, gli odori, la lingua, la pace, a costo, però, di una estrema e autistica solitudine. Milano non esiste è un romanzo scritto con la furia orale di un operaio non acculturato; è un lungo e barbarico monologo viscerale; ma è, soprattutto, un romanzo su quell’umile Italia popolare che ancora odora di pelle, di lavoro, di rabbia, di vino, di sudore e di carne. Un’Italia vera, senza maquillage.
Franco Lofrano

Trebisacce-29/12/2009: La tentazione di Gianni Mazzei


La tentazione.

Io resto sconcertato per l’immiserimento,nel tempo, che noi occidentali abbiamo dato alla parola, specie ad alcune nevralgiche,complice la Chiesa cattolica.
Prendete la parola “tentazione”.
Attualmente ha solo significato negativo,per come la morale cattolica l’ha volta ad esprimere un pericolo, un rischio da evitare per non commettere peccato.
“Non indurre e non cadere in tentazione”, ad indicare non sovvertire le regole e mantieni un comportamento giusto,equilibrato, virtuoso.
Di ciò che la parola “tentazione”, ha , nel suo significato originario non resta più traccia: il termine greco ne parla in modo diffuso ed ampio,essendo presente nel verbo “peirazo” da cui deriva il sostantivo: peira prova,rischio,esperienza,conoscenza,lotta,impresa,proposta,seduzione, ecc,cioè elementi essenziali a provare il carattere, l’essenza di un essere, la sua consapevole soluzione ad andare oltre, a vivere, mettendosi in gioco.
Resta, forse, di tutto ciò, a livello metafisico, qualcosa nel racconto del genesi,quando si parla dei nostri progenitori tentati dal demonio, dopo aver saputo di non poter mangiare dell’albero del bene e del male.
E’ la possibilità di scegliere: ma non tra il bene e il male, sarebbe qualcosa di riduttivo ciò.
E’ scegliere se esistere,assumendosi tutte le responsabilità del proprio stato,consapevolmente, o restare dormienti in una grazia divina che tutela,ma che anche ti blocca la crescita come individuo.
Penso che questo aspetto l’abbia colto, forse l’unico tra i filosofi, solo Kierkegaard, allorchè nella parola existere faceva emergere l’uscire dall’indistinto della grazia, che pur comporta dolore e straniamento, per diventare se stessi, per essere singoli.
A voler essere pignoli,qualcosa del genere lo dice Anassimandro col discorso dell’aperion e della pena che poi si paga.
E la stessa cosa dicono alcuni miti fondamentali legati all’ubris e alla scalata del cielo.
La Chiesa cattolica, dunque, ha il gran torto di aver travisato il senso della “tentazione” vedendola solo in un ambito morale e salvifico, facendo perdere alla parola il senso della consapevole prova da affrontare per essere se stessi: cioè uomini transeunti, perituri, viventi nella storia e quindi nel dinamismo,diversi ontologicamente dalla divinità che vive nella perfezione, atemporalità,durata in perfetta armonia.
Se si accetta,allora,questa dilatazione originaria della parola, ci si accorge che dobbiamo dare altro senso ad essa,rivalutandola, immettendola nell’alveo di quisque faber fortunae suae,in clima,se non titanico, quantomeno di operosità intellettuale che sappia sposare l’esperienza,come avveniva nel mondo greco o nel mondo rinascimentale, nell’equilibrio tra otium et negotium.
La parola ne guadagna in dignità e recupera il suo fondo positivo, trascurando o quantomeno dribblando il senso di seduzione che vale ancora solo come trasgressione e specie in campo erotico: per cui, dire con Wilde “ che le tentazioni esistono per poterci cadere” è dire una frase affascinante,ad effetto, ma senza riscontro etimologico vero rispetto alla’origine della parola.
Dobbiamo sganciare la parola “ tentazione” sia da un tentatore,un demone che ci seduce a deviare,sia dai sette vizi capitali previsti dalla morale cristiana.
Al tentatore, fallace e seduttore, della Chiesa, l’angelo caduto, preferisco il demone socratico che dice non cosa fare, ma cosa non fare.
E alla gradualità dei peccati (ed è strano una gradualità del non esistere come dovrebbe essere il peccato: qui,altro complice è Dante e la sua alta poesia) collegata alla tentazione, preferisco affermare altro.
E cioè: ci sono alcune tentazioni che sono così inaccessibili ai più che solo eroi e geni possono accoglierle e capirne il senso e tra essi solo pochissimi hanno il privilegio e il coraggio di viverle.
Solo Cesare per esempio poteva avere e capire la tentazione di oltrepassare il Rubicone e solo lui poteva viverla.
E solo a lui poteva presentarsi,data la sua grandezza: ad altri sarebbe risultata estranea, una pazzia o non sarebbe stata percepita.
E’ un richiamo a Leibniz e alla verità di fatto.
Perché le tentazioni sono splendidamente aristocratiche,alla stessa stregua di eccelse virtù.
Io penso che si può capire il valore di una persona dalla tentazione cui cede.
E si può capire anche,dalla qualità di essa, il valore della tentazione e il valore del tentatore.
Ci sono,nella storia,tentazioni così mentalmente folgoranti dinnanzi alle quali impallidiscono virtù considerate sublimi


Gianni mazzei

lunedì 28 dicembre 2009

Trebisacce-28/12/2009: Il Sax di Carmine Giordano




Cerchiara di Calabria-27/12/2009: Liberamente presenta un'interrogazione consiliare al Sindaco

LiberaMente – Gruppo Consiliare


INTERROGAZIONE CONSILIARE AI SENSI DELL’ART. 14, COMMA UNO, DELLO STATUTO COMUNALE

Al sig. Sindaco

Il sottoscritto consigliere comunale Giuseppe Ruscelli, appartenente al Gruppo consiliare di LIBERAMENTE,
PREMESSO:
• che all’ultima seduta del Consiglio Comunale, è stata letta la relazione del Responsabile dell’Ufficio Tributi, dott. Bruno Morise Guarascio, in virtù della quale il consulente ha evidenziato dei gravi aspetti concernenti la ricognizione dello stato della riscossione dell’Ente Comunale;
• che, in particolare, lo stesso dott. Guarascio ha evidenziato che
1) l’”Ente deve riscuotere, per i vari tributi e tasse di propria pertinenza, qualcosa come 1.800.000,00euro (dicasi unmilioneottocentomilaeuro)”;
2) che nell’anno 2005 la riscossione dei proventi dei tributi dell’Ente è stata affidata alla SERIEL e che la stessa ha prodotto ritardi nella riscossione, giustificati dalla medesima Società dall’adozione a suo tempo del Comune di un condono in materia di proventi dell’acquedotto ai sensi dell’art 13 della Legge finanziaria 2003 e ciò senza però alcuna deliberazione del Consiglio Comunale;
• che è emerso, sempre durante la seduta del Consiglio Comunale, che il Comune di Cerchiara ha adoperato il Fondo Vincolato Commissario Liquidatore, per la somma di € 444.245,62, ;
• che durante il Consiglio Comunale, il Revisore dei conti in carica, intervenendo, ha affermato che in virtù della propria conoscenza dei dati contabili comunali il Comune rischia di essere classificato “strutturalmente deficitario”;
• che, alla luce anche di un manifesto apparso sui muri di Cerchiara, nel quale si afferma che, invece, il Comune gode, in pratica, di ottima salute, e che, a riprova di ciò, non sono stati adottati nessuno dei provvedimenti di riequilibrio di bilancio che la Legge mette a disposizione dell’Ente comunale;
• che la situazione così come illustrata e il contrasto evidente tra quanto relazionato e il manifesto citato, impone che venga fatta chiarezza sulla reale situazione finanziaria/patrimoniale del Comune;
Premesso tutto ciò,
CHIEDE ALL’ILLUSTRISSIMO SIG. SINDACO
Quali siano i provvedimenti che intende adottare al fine di salvaguardare l’assetto finanziario del nostro Comune, soprattutto alla luce di quanto relazionato dal dott. Guarascio, in particolare:
- se intende trasmettere o meno relazione dettagliata alla Corte dei Conti al fine di permettere a quest’ultima di valutare eventuali responsabilità amministrative e/o di terzi (SERIEL) per eventuali danni erariali provocati all’Ente Comunale;
- se in tale relazione intende anche rendere noto, all’Organo di controllo competente, l’utilizzo del Fondo vincolato, visto che tale utilizzo appare del tutto illegittimo e, comunque, foriero di danni per il Comune;
- come si intende procedere nei confronti dei cittadini, visto che nella relazione si parla di possibile condono per ICI e TARSU, mentre sembrerebbe che la situazione più problematica sia quella relativa ai proventi (proventi per il comune ma debiti per i cittadini ) dell ‘acquedotto comunale;
Il presente documento vuole rappresentare un intervento di collaborazione fattiva al fine di fare chiarezza e individuare le responsabilità, saremo a Vostra disposizione per intervenire in modo serio e costruttivo per la risoluzione dei problemi finanziari del comune.

Con osservanza
Il capogruppo di LiberaMente
Giuseppe Ruscelli

Trebisacce-28/12/2009: Caro bambino Gesù....

E' apparso su:"La rete del Grillo" di Beppe Grillo un commento di Antonio F. e condiviso da un cittadino trebisaccese che conosco,ma che si firma -orfano di patria-e si legge testualmente:
CARO BAMBINO GESU',QUEST'ANNO TI SEI PORTATO VIA:
IL MIO CANTANTE PREFERITO MICHAEL JACHSON.
IL MIO ATTORE PREFERITO PATRICK SWAYZE.
LA MIA ATTRICE PREFERITA FARRAH FAWCETT.
IL MIO PRESENTATORE PREFERITO MIKE BONGIORNO.
VOLEVO DIRTI CHE IL MIO POLITICO E' SILVIO BERLUSCONI.....
E CHE L'ANNO STA PER FINIRE.

Trebisacce-26/12/2009: Tanti Auguri dal gruppo consiliare socialista

domenica 27 dicembre 2009

Trebisacce-27/12/2009: Ben riuscito il Concerto di Natale





Trebisacce: 27/12/2009
Ben riuscito il Concerto di Natale tenutosi, domenica 27 dicembre, nella Chiesa Cuore Immacolato della B.V.M. della quale è parroco Don Pierino De Salvo. L’amministrazione provinciale, guidata dall’On.le Mario Oliverio, nell’ambito di un progetto di solidarietà che da più anni contraddistingue l’iniziativa politica-amministrativa, intende costruire in Kenia dei pozzi di acqua potabile per dissetare la popolazione locale già afflitta da tanti problemi. Per dare un segno tangibile della partecipazione e sensibilizzazione delle popolazioni, in occasione delle festività natalizie, coniugando il momento ricreativo con l’impegno civile, la Provincia di Cosenza, ha inteso organizzare anche una serie di concerti di canti di Natale in molte città della provincia. Trebisacce è stata prescelta per la manifestazione, tramite il consigliere provinciale Franco Mundo. L’ugola della cantante Verdiana ha inchiodato sulle sedie tantissime persone,con un nutrito repertorio, che hanno ascoltato in una magica atmosfera i canti natalizi e non: Halleluja, Ave Maria, Let it be, Imagine, Blowin in the wind, white Christmas, Your Sony,ecc. Per la cronaca si ricorda che Verdiana nel 2002 ha partecipato al programma televisivo Destinazione Sanremo, vincendo tutte e tre le selezioni e classificandosi al primo posto. Per contribuire alla realizzazione del progetto è stato chiesto un gesto di solidarietà ai fedeli e la risposta è stata di 640 euro,raccolti dalla polizia provinciale, che contribuiranno a lenire il drammatico problema idrico in Kenia.Un ringraziamento va alle associazioni Assopec, Albero della Memoria e Pro Loco, con i loro presidenti Walter Astorino, Piero De Vita e Marco Verri e al consigliere provinciale Franco Mundo, che si sono attivati per l’organizzazione e la buona riuscita della manifestazione.
Franco Lofrano

Trebisacce-27/12/2009: Concerto di Natale

Trebisacce-26/12/2009: Nulla dies sine linea di Gianni Mazzei

Nulla dies sine linea.

Per un momento non voglio ricordare né il latino né il senso morale
dell’espressione.
E non è un gioco mentale; il fatto è che sono stufo di opere buone,d’
impegni giornalieri e di buoni propositi.
Non tanto per il modo di dire che di buoni propositi è lastricato l’
inferno:ci costringono sempre ad essere rigorosi, a concretizzare le
intenzioni, ma più che altro, nella società pragmatica in cui viviamo,
ad avere successo,con buona pace di Kant che predicava solo,l’
intenzionalità.
Il problema è un altro,anzi è dilemma cornuto:
1) perché stabilire di fare una buona azione? E non due e non tutto
il giorno coronato da buone azioni? E dopo averla fatta, si possono
fare cattive, mediocri o di nessun conto?Inoltre,buona azione in quale
ambito: è buona azione pensare, meditare o dev’essere nel campo
pratico? E deve riguardare il prossimo o può essere rivolta anche a me
stesso?
2) E se voglio invece starmene in otium, pecco totalmente ? non posso
tendere al nulla, all’inazione più completa, rarefacendo così questa
mia smania di possedere la vita fino ad annullarmi e diventare così
essenziale e scabro?

E mi dimentico anche del significato di linea come rimarcare qualcosa
fatta e che si imprime nella mia vita,come un solco arato in cui
gettare il seme che deve germogliare.
Ecco: perché linea? E’ retta,come la retta via smarrita da Dante, e
quindi sempre in sintonia con la voce del Padre o il richiamo dell’
armonia cosmica?
Sarà retta o semiretta,con problemi sia d’inizio o di fine, da
obiettivo da porgersi, ma anche con il problema di non potersi
intersecare con tutti, a meno di essere convergenza parallela come
avviene nelle vicende politiche italiane?
Io opto,anzi ardo per un bel segmento, così mi risparmio lunghi
viaggi,spesso inconcludenti,metaforici e altosonanti e mi attengo a un
iter breve,magari che poi si sperde in una radura e si hanno i famosi
sentieri interrotti: così mi godo il fresco cupo di una zona chiusa e
la voce chiacchierina di una fontana che improvvisa erompe.
O forse il mio sogno segreto è un’ellissi, una curva così mi diletto
in segrete seduzioni e abbandono per sempre la rigorosa antipatica
linea retta della ragione.
Questi romani che sempre devono agire, devono vivere di regole e così
estirpano dalla vita degli uomini i sogni, la trasgressione che è
creatività.
Ma viene meno anche la stessa libertà: cosa scelgo se ogni momento
sono pieno di regole e il “video bona proboque deteriora sequor” lo
possono dire solo i poeti?
Roma,caput mundi? Veramente,con questa notarella Roma Kaputt di ogni
desiderio e di ogni trasgressione, di ogni sogno e di ogni diversità.

Gianni mazzei

sabato 26 dicembre 2009

Castiglione cosentino-26/12/2009: "Gli anni veloci" di Carmine Abate

Vi segnalo gli ultimi appuntamenti dell’anno:



27 dicembre, Teatro di Castiglione Cosentino, ore 20.30:

Reading de “Gli anni veloci” (Oscar Mondadori 2009) di Carmine Abate.

Letture dell’autore, musiche di Cataldo Perri e Lo Squintetto



28 dicembre, Teatro di Rogliano, ore 18.30:

Reading de “Gli anni veloci” (Oscar Mondadori 2009) di Carmine Abate.

Letture dell’autore, musiche di Cataldo Perri e Lo Squintetto



30 dicembre, Sala Consiliare del Comune di San Nicola dell’Alto, ore 18.30:

Incontro con Carmine Abate. www.carmineabate.net



Auguri a tutti Buone Feste e un felice 2010



Carmine Abate

Trebisacce-26/12/2009: Rapporto tra Natale e Pasqua nella lingua del popolo di Gianni Mazzei

La lingua del popolo può dire cose mirabili, persino in teologia: e
rispetto alla lingua ufficiale ha il vantaggio della concretezza che si
tramuta in gesti,eventi,ritualità,simbolo,aspetti che la lingua
ufficiale tende a rendere evanescenti e quindi a rendere estranei, non
essendoci più il rapporto inscindibile tra cosa e parola.
A livello teologico, sappiamo, che la centralità della parola
rivelata è la Pasqua, morte e resurrezione di Cristo:l’evento
sconvolgente è un Dio che si incarna e che muore per l’umanità.
Per cui,anche il Natale, a noi così caro per sentimenti dilatati
della nascita,infanzia,( con aggiunta ,almeno al Sud, del ritorno del
capo-famiglia dall’estero,l’uccisione del maiale, le tradizioni
culinarie ed altro), ha senso solo se vive, in prospettiva, dell’ombra
della croce.
E già nel Vangelo, durante la presentazione di Gesù nel tempio,
Simeone dice a Mariache una spada le trapasserà.
La lingua del popolo, nel mettere a confronto questi due eventi
essenziali del Cristianesimo, dice cose stupende,legandole per altro al
quotidiano, per cui veramente il vangelo può diventare il vivere di
ogni momento, nella fragilità umana.
Le parole che sono emblematiche sono: lavoro, laurillo, inteso sia
come modifica di lavoro( per rendere musicale la parola), sia come
piccolo lauro, che incorona.
“Lavoro” sta a significare “ campo di grano” ad indicare la
centralità dell’attività umana, della nostra gente, e l’essenzialità
del grano stesso nella vita della gente.
“ Vu campè quando u vini e u pène”,vivere a lungo come il vino e il
pane è l’augurio più bello che si possa fare ad una persona.
Che “lavoro” significhi campo seminato lo dice bene una filastrocca,
surreale nel finale come tutte le cose del popolo per il gioco dell’
assonanza, che così recita:”chiove chiove, i picure ndu lavore, u
patrune ndu puzze, chiove chiove scaramazze”.
Andiamo a vedere ora l’altra parola “laurillo” che troviamo
sorprendentemente durante la settimana santa.
“Laurillo”(dovrebbe essere lavurillo,ma c’è la caduta della v per
questione di musicalità) sta ad indicare il cesto che le donne portano
sul capo,il giovedì santo,presso il sepolcro di Cristo morto, come
omaggio: esso è composto di steli esangui, germogliati in pochi giorni,
da chicchi di grano.
Ne parla già Platone nel Fedro, nel confronto tra lingua parlata e
lingua scritta,sostenendo che la lingua scritta è come “ i giardinetti
di Adone “ che diventano belli in otto giorno,senza portare frutti.
E già questo aspetto della pietà popolare è interessante,se sa
attualizzare,in un contesto salvifico, elementi antichissimi di cultura
classica.
Ma la cosa stupefacente è ora un’altra!.
Per indicare il muschio che dà quell’atmosfera magica al presepe e
alla nascita di Gesù nella grotta si usa,almeno nel dialetto del mio
paese,la parola “laurillo”.
Stranamente (ma,nel rapporto tra gli eventi, diventa
“funzionalmente”) si usa la stessa parola per la nascita di Cristo e
per l’omaggio alla sua morte.
Ad indicare alcune cose essenziali a livello teologico:
1) nascita e morte restano incompiute e sospese senza la
resurrezione
2) nella nascita c’è l’immediatezza e poeticità della natura (il
laurillo è il muschio); nella settimana santa c’è la consapevolezza
dell’uomo e la fatica della vita,nonché la delicatezza del sentimento
per la morte ( i laurelli, i cesti vengono fatti e portati dalle donne:
la sacralità della morte è gestita dalle donne nel folklore contadino)
3) “il lavoro” inteso come campo di grano ormai biondeggiante di
spighe mature è l’atto finale:Cristo anticipa ciò nell’ultima cena
dando proprio al cibo quotidiano del contadino aspetto salvifico,
diventando,nel pane e nel vino, corpo e sangue di redenzione.

Veramente,allora la redenzione è il capo-lavoro di tutta la storia!
C’è infine un ultimo aspetto linguistico legato a quanto sto
dicendo.
“Laurillo” significa anche “piccolo lauro”.
Lo si usa in cucina, lo si usa ,nella tradizione alta,come
incoronamento di generali, di poeti.
Forse al popolo la gloria,l’ufficialità della fama interessa poco;
interessa più insaporire e rendere profumate le cose del quotidiano.
E ciò, anche a livello metodologico e di vita, è un insegnamento del
popolo,molto evangelico: il Cristo non è tale nella gloria e nell’
ufficialità; resta oscuro, ma presente giorno per giorno nella fatica
del vivere,per dare conforto e speranza.

Gianni mazzei
Commento:
Molto efficace il rapporto Natale -Pasqua nella lingua del popolo che segna
poi il vero messaggio salvifico e messianico del Cristo,fatto uomo , per
prendere su di è i peccati del mondo ed assicurare la redenzione e la
resurrezione.
Auguroni per un anno ricco di tante belle soddisfazioni.
Adriana DE Gaudio

venerdì 25 dicembre 2009

Trebisacce-23/12/2009: Giusy Chidichimo e le sue opere all'uncinetto


Trebisacce: 22/12/2009
E’ Giusy Chidichimo, trentaduenne, trebisaccese dalla nascita, e sin da piccola ha sempre mostrato una particolare predisposizione per l’arte nei suoi molteplici aspetti. Il suo impegno quotidiano è verso la produzione di opere realizzate attraverso l’utilizzo dell’uncinetto che usa con maestria, riuscendo a produrre delle figure di santi di notevole bellezza visiva. Usa anche spesso la tecnica del chiaro-scuro con la quale riproduce le immagini di persone o cose. Con la tecnica del punto a croce,invece, ha realizzato l’immagine di Padre Pio,che guardandolo si apprezza la bravura della giovane artista persino nei particolari ben curati. Grandiosa è l’opera “il battesimo di Cristo”,di misura fuori dal comune, circa cm 180 per cm80, che ha realizzato con la tecnica dell’uncinetto con il preciso scopo di donarlo al Santuario di San Francesco di Paola. A riguardo racconta,felice,il momento in cui è nata l’idea di realizzare l’opera. “Mi trovavo in compagnia di amici sul lungomare di Trebisacce e si stava parlando del più e del meno, quando in lontananza verso l’orizzonte, tra il mare calmo e le nuvole del cielo, mi apparve con un dolce sorriso la Madonna. La Madonna e l’acqua mi diedero l’idea del battesimo. E mentre lavoro immersa nei miei pensieri è la musica a tenermi compagnia e a farmi sentire utile e creativa,specialmente se ascolto il grande Modugno,con lui e le mie opere, il mio mondo è tutto in una stanza”, afferma contenta Giusy.
Franco Lofrano

giovedì 24 dicembre 2009

Trebisacce-21/12/2009: Maria Mondella in "Edipo re"


Trebisacce: 24/12/2009
“Edipo re”, l’ultima opera in un atto composta da Ruggiero Leoncavallo, ha esordito sulle scene del Teatro Metropol di Corigliano Calabro, lo scorso martedì 22 dicembre. L’idea di proporre l’opera è del laboratorio lirico “Stanislao Giacomantonio” di Montalto Uffugo che è nato con la precisa intenzione di dar vita in Calabria ad un’attività lirico-teatrale finalizzata allo studio e alla realizzazione di opere liriche poco, o per nulla, rappresentate, ma di grande pregio artistico-culturale. Edipo re,dal libretto di Giovacchino Forzano, propone come personaggi e interpreti: Salvo Di Salvo (Edipo), Maria Mondella (Giocasta), Salvatore D’Agata (Creonte), Dante Muro (Tiresia), Roberto Raho (un corintio), Franco Pino (un pastore). La regia e le scene sono di Enrico De Luca. Il Maestro al pianoforte è Danilo Blaiotta e la preparazione vocale e musicale è di Enrico De Luca.La direzione artistica è affidata a Paolo Giorno. I costumi di Fernando Emanuele De Stefano, le luci di Enrico Lucchetta e attrezzista Francesca Smeriglio. Presente anche un nutrito,bravo e corposo coro: Adduca, Aspromonte, Biondo, Pizzetti, Pizzuti, Rossitto, Lanzillotta, Sisti, Morrone, Olla, Pino, Fusaro, Graziano,Veltri. Tutti bravi e meritevoli di elogi. Particolarmente immedesimata nel personaggio Maria Mondella,soprano, nel ruolo di Giocasta che aumenta il turbamento di Edipo,che originaria di Trebisacce,da giovanissima ha mostrato un talento per il teatro e la sua innata passione per la lirica l’ha portata a studiare presso il conservatorio di Taranto. Vive,sposata e con tre figli, a Corigliano, e il far parte della compagnia la gratifica tanto perché vede realizzarsi il suo sogno e può dare sfogo alla sua umana passione.
Franco Lofrano

Trebisacce-24/12/2009: Natale di Gianni Mazzei

Natale

se dobbiamo essere fedeli alla storia e alla parola rivelata, il
Natale è sconvolgente,per un insieme di estraneità presenti:
1) un Dio che lascia la sua perfezione per sentire, nascendo,la
debolezza e la fragilità
2)una nascita già proiettata nella visione della Croce,
dell'abbandono e del tradimento
3)espressione di un editto imperiale che porta ad essere sradicati e
in cammino (il potere coercitivo)
4)senza parenti,amici,senza la gioiosità della propria casa
5)la povertà e l'estraniamento

Perchè,dunque? Cosa riscatta il Natale?
Chi riscatta: la solitudine, la sofferenza, la malattia, la morte,la
guerra, l'indifferenza, l'abbandono?
Solo un progetto di vita che inizia e continua giorno per giorno

gianni mazzei

Plataci-15/12/2009: Vinti più di 38.000 euro

Plataci : 24/12/2009

Vinti più di 38.000 euro al superenalotto con una giocata di due euro. La dea bendata ha fatto sosta qualche giorno fa nel borgo montano presso l’unica ricevitoria del gestore Costantino Bellusci, nel centro storico del borgo. Con il concorso del 15/12/2009 n.150, super Star di Natale con gli Auguri, è stata realizzata una vincita di oltre 38.000 euro. L’anonimo fortunato è riuscito a realizzare un cinque. Il gestore tiene il riserbo, ma da quanto trapela nell’ambiente, l’ipotesi più verosimile è quella che la fortuna abbia baciato più giocatori abituali locali, perché corre voce certa di una società di ben 19 persone che già da quest’estate provano con costanza a provocare e richiamare l’attenzione della fortuna. Nel piccolo comune, la giocata collettiva, rappresenta anche un momento di aggregazione, per ritrovarsi nel dialogo e nel calore umano. Con una quota parte di due euro i 19 fortunati portano a casa più di 2000 euro a persona. Non sono tanti, ma certamente utili per trascorrere un Natale più sereno.
Franco Lofrano

Amendolara-23/12/2009: Geos-Frascineto



Per il video:
http://www.youtube.com/watch?v=4IQGQbu2oEU

martedì 22 dicembre 2009

Trebisacce-22/12/2009: "Para-dosso" di Gianni Mazzei

Para-dosso

E poi chi ha detto che il paradosso debba essere solo il contrario
dell’evidente, la capacità di mettersi nella prospettiva dell’altro per
interpretarne motivazioni ed essere vincente nella discussione?
Per lui, il paradosso stava negli accostamenti, arditi, inusuali che
fossero,
che scompaginavano credenze e certezze.
Riprendendo la filosofia di Bacone, egli riteneva che il vero idola
tribus non era trovare un ubi consistam su cui far poggiare tutto;
egli, che dava invece,rispetto all’inglese, una valenza positiva al pre-
giudizio asseriva che la leva del mondo fosse appunto la capacità d’
inferenza dentro collegamenti apparentemente assurdi, ma che erano la
vera sapienza.
“Prendi “- mi dice in giorno in cui insieme eravamo lungo il fiume
Isso,mentre le cicale frinivano in quel luglio assolato” il nodo
gordiano e la soluzione netta (e non solo per il taglio della spada!)
datagli da Alessandro Magno.
I miti vanno interpretati e attualizzati: è la ritualità che nelle
mani del vero gran sacerdote fa vedere il Cristo nell’Ostia.
Perché, dunque, secondo te “continuava a dirmi mentre mi affrettavo a
seguirlo in quelle sue enormi falcate” doveva essere sciolto il nodo?
Sarebbe stato elegante, secondo regole e schemi mentali: ma,poi, una
volta sciolto, poteva essere riutilizzato per altri nodi, inestricabili
anch’essi.
Vedi, il rispetto delle regole uccide il genio e fa languire la
storia che non fa passi in avanti.
Cosa avviene nella mente di Alessandro,allora?
Il mettere insieme, il riunire più aspetti apparentemente estranei
sia per estrazione culturale che semantica.
Penso che nella sua mente, e non dirmi che fosse gay “- si rivolse a
me con faccia severa” era invece amante generoso e incontentabile:
nella sua mente c’è il proverbio, rude e sfacciato se vuoi, ma
significativo, della gente della madre Olimpyas che sostiene che tira
più un pelo della donna( e tu sai a cosa mi riferisco) che un carro di
buoi!.
E’ sempre la sfera erotica a far scoppiettare,come fuoco d’artificio
bellissimo, la mente umana e poi non si ferma più.
Gli altri accostamenti,una volta individuata la matrice, sono
evidenti come il sole, quello che ora ci cuoce il cuoio capelluto.
Il carro di Gordio e il nodo, il fatto di essere diventato re secondo
la parola dell’oracolo non faceva altro che richiamare all’intelligenza
visiva del giovane Achille-Alessandro Magno che aveva dagli dei il
futuro del mondo, l’altro pezzo del mito che,interpretandolo, lo
avrebbe portato a signore dell’universo: la spada di Damocle che
implacabile cala sull’obiettivo e lo taglia netto”
“Quella spada”- allora mi ricordai io che lo avevo sedotto,Libera,
sedotto lui,l’incorruttibile filosofo, tenuta legata ad un mio…crine.

gianni

Trebisacce-21/12/2009: "Musique und Food" al Virgo Fidelis



Trebisacce: 21/12/2009
“Musique und Food” è il titolo della seconda edizione del piacevole e impegnativo Musical teatrale,svoltosi lunedì 21 dicembre, nella gremitissima sala conferenze del Liceo Linguistico sul Colle San Martino. La manifestazione segna l’usuale e piacevole appuntamento di Natale. Gli studenti del Liceo, quest’anno, hanno voluto proporre al pubblico un’opera di grande successo dello scrittore inglese Charles Dickens: “A Christmas Carol”, che,tra le tante,è quella che riesce a rappresentare meglio la magia e il sentimento natalizio. Splendide anche le coreografie e le musiche del re del pop, Michael Jackson. Tanto impegno e lavoro,una sinergia che ha funzionato, accontentando tutti gli intervenuti. Attenta, precisa e corretta anche la conduttrice Marika Cuccaro. La manifestazione è iniziata con il saluto augurale del dirigente scolastico della scuola Leonardo Micelli. E il primo tempo è iniziato con la sigla: “Clubbed to death” e la coreografia tratta dal film Matrix. A seguire il Musical “A Christmas Carol” a cura di Mariolina Partepilo. E’ seguita l’esibizione di danza latino-americana, Dollys Mary Asular Cruz (Maestra di Ballo). Il secondo tempo, per la prima parte dedicata ai “Racconti di Natale” a cura di Francesca Parise e per la canzone “L’Amore si odia”,cantata con professionalità dall’ugola d’oro di Assunta Madera. Speciale come numero e contenuti anche il periodico “Blach & White”,giornalino d’Istituto,che con le sue 16 pagine e il suo secondo anno di vita contribuisce a portare in giro e a valorizzare la voce culturale della scuola.
Franco Lofrano

Trebisacce-18/12/2009: I vincitori del premio poesia sul Papa Giovanni III










Trebisacce:18/12/2009
Chiara Gallotta di Albidona,vince la prima edizione del concorso di poesia /prosa e si aggiudica il primo posto per la sezione ‘grafica pittorica’ la studentessa della I C Alba Schiumerini.
Si è conclusa così, lo scorso venerdì 18, la prima edizione del concorso di poesia, prosa e grafica pittorica “Amiamo Papa Giovanni”, riservato, per il 2009, agli alunni della scuola media “Corrado Alvaro”, di cui è dirigente scolastico Mario Manera. Ancora a seguire per la sezione poesia il secondo posto è toccato a Angela Aurelio della IIIA e il terzo posto a Mattia Regino della IC. Per la sezione ‘grafica-pittorica’ il secondo posto a Miriam Montillo e Vulnera Demi della IIC e il terzo posto a Marco Silvestri della III A. II Concorso finalizzato alla conoscenza e diffusione del messaggio di Pace, Amore e Fratellanza universale del Beato Papa Giovanni XXIII, è stato organizzato dal Comitato ‘Amiamo Papa Giovanni’ composto da Leonardo La Polla Presidente, Maestro Mario Brigante, Prof. Dante Brunetti, Prof.sse Anita Passarelli e Gaetana Anna Marina Genise, componenti. A premiare i giovanissimi poeti e artisti, il sindaco Mariano Bianchi,il vice sindaco Graziano Mandaglio, il dirigente scolastico Mario Manera e il consigliere provinciale Franco Mundo. Soddisfatto dei lavori presentati e per la riuscita della manifestazione il dirigente Manera che ha ringraziato di vero cuore i genitori, gli studenti e gli insegnanti. Parole di elogio per la scuola e di grande apprezzamento per le opere visionate e presentate al concorso,dall’innamorato di Papa Giovanni XXIII e già dirigente scolastico,Leonardo La Polla. Anche un video è stato preparato dagli studenti, guidati dagli insegnanti, e proiettato nella sala-palestra dove la “bontà” del grande pontefice e tutta la sua vita è stata sinteticamente rappresentata e documentata con immagini selezionate da fare invidia ai professionisti della comunicazione. Ad intonare le musiche di sottofondo il giovanissimo pianista Davide Le Voci di Trebisacce. Un coro di tante giovani ugole,coordinato dal docente Vincenzo Corrado, che ha accolto il messaggio del loro dirigente sul valore della solidarietà sostenendo con ripetuti applausi i loro compagni classificatisi vincitori. Una bella sinergia che ha regalato emozioni a tutti, a grandi e piccini.
Franco Lofrano

Trebisacce-22/12/2009: Buon Natale di Gianni Mazzei

In principio fu il Logos
che sconfisse il vuoto insignificante
e le tenebre dell’errore.
E ognuno di noi
acquisì, anche la più piccola jota,
vibrazione di verità
in quella immensa tramatura di luce


gianni mazzei

lunedì 21 dicembre 2009

Cassano Jonio-21/12/2009:Grande attesa per quartetto di Luigi Negroni

COMUNICATO STAMPA



COSENZA JAZZ FESTIVAL > DOMANI TAPPA A CASSANO

GRANDE ATTESA PER IL QUARTETTO DI LUIGI NEGRONI

IL FAMOSO CANTANTE PROPORRA’ UN TRIBUTO A STEVIE WONDER NEL TEATRO COMUNALE





Si avvia verso la conclusione la fase pre-natalizia del 5° Cosenza Jazz Festival & Musica in Provincia, rassegna itinerante ideata dall’Associazione culturale Gaia al fine di arricchire culturalmente la stagione invernale del Cosentino ed organizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Picanto, con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e Spettacolo della Provincia di Cosenza e con il contributo di importanti Sponsor privati, primi fra tutti il gruppo La Pietra Costruzioni e Pollino Gestione Impianti.



Dopo l’anteprima a cura di Tiziana Grezzi e la esplosiva doppia tappa a suon di Gospel (con le memorabili esibizioni a Rossano e a Castrovillari della splendida cantante americana Mia Cooper), DOMANI, martedì 22 dicembre, la kermesse diretta artisticamente da Sergio Gimigliano approderà per il terzo anno consecutivo nello splendido Teatro Comunale di Cassano per una serata all’ all’insegna del cosiddetto Motown Sound, con un omaggio ad uno dei maggiori protagonisti della scena musicale internazionale di tutti i tempi: il grandissimo Stevie Wonder.



Protagonista della serata (in programma alle ore 21.00 e a ingresso libero), realizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Cassano, il super quartetto tutto calabrese capitanato dal cantante e pianista LUIGI NEGRONI, il quale, avendo al suo fianco altri tre incredibili musicisti quali il chitarrista Romualdo Panebianco (uno dei maggiori giovani talenti italiani), il contrabbassista Sasà Calabrese (già membro dello Smaf Quartet e con alle spalle collaborazioni con musicisti quali Marco Tamburini, Achille Succi, Pietro Condorelli ecc.) e Fabrizio La Fauci (batterista che vanta collaborazioni con jazzisti del calibro di Daniele e Tommaso Scannapieco, Gegè Telesforo, Giovanni Amato, Lutte Berg, Luca Bulgarelli, Dario Deidda, Pietro Ciancaglini ecc., ma anche con artisti come Alex Britti, Rossana Casale e Franco Califano), emozionerà il pubblico con la sua splendida voce, interpretando le più famose canzoni di quello che è senza dubbio una leggenda della musica pop, con il progetto “Wonder in my Soul”.



Musicista di grande talento, che vanta collaborazioni con importanti artisti e personaggi del mondo dello spettacolo (tra cui Giorgia, Tullio De Piscopo, Simone Cristicchi e Franco Migliacci), Negroni è cresciuto su radici musicali “mediterranee”, rimanendo da subito profondamente attratto dalla versatilità della black music (il suo modello è sempre stato Stevie Wonder) e appassionandosi, in un secondo momento, ad altri generi musicali e, in particolare, al jazz (durante Umbria Jazz 2002 ha partecipato alle Clinics della Berklee, ottenendo per merito di esibirsi su uno dei palchi dell’importante festival).



Dopo questa imperdibile serata e prima di una breve pausa natalizia (il lungo tour musicale nel territorio provinciale ripartirà il 26 dicembre dal capoluogo), il Cosenza Jazz Festival proseguirà, mercoledì 23 dicembre, a Diamante con l’esibizione del fantastico trio degli Acoustic Frame.















Ufficio Stampa

Francesca Panebianco

Mobile: 340/5966160

e-mail: francesca.panebianco@gmail.com

Plataci-21/12/2009: "Sacro Codice"approda a New Delhi

Il cinema italiano del futuro piace al mercato indiano

La rivoluzione del 3D di ‘Sacro Codice’ affascina l’industria di Bollywood

NEW DELHI - Durante l’Italian Film Festival - evento cinematografico indiano dedicato tutto al cinema made in Italy, (in collaborazione con Italian Institute of Culture, Indian International Centre, Regione Lazio, Sviluppo Lazio) - conclusosi pochi giorni fa in India, il cinema Italiano è stato protagonista durante le proiezioni di 13 opere selezionate a presentare il made in italy dell’industria dell’audiovisivo: ‘Il divo’ di Paolo Sorrentino; ‘Signorina Effe’ di W. Labbate; ‘Non pensarci’ di G. Zanasi; ‘Private’ di S. Costanzo; ‘L’amico di famiglia’ di P. Sorrentino; ‘Mobbing Mi piace lavorare’ di F. Comencini; ‘Un altro pianeta’ di S. Tummolini; ‘Domenica’ di W. Labbate; ‘In memoria di me’ di S. Costanzo; ‘Bellissime’ di G. Gagliardo; ‘Notturno bus’ di D. Marengo; ‘L’aria salata’ di A. Angelini nonché ‘Sacro Codice’ di lotustemple-newdelhi02.jpgJordan River, in work in progress, presentato all’Indian International Centre alle ore 16,40 del giorno 13 dicembre, che ha sùbito stupito per l’idea inedita e l’innovazione tecnologica utilizzata. Ottimi riscontri si sono verificati anche durante gli incontri B2B tra operatori indiani e italiani, in cui moltissime società cinematografiche di Bombay (ricordiamo che l’industria cinematografica indiana è la più grande del mondo, sia per film prodotti che per biglietti venduti: il 73% dei biglietti in Asia e nella zona del Pacifico è venduto in India, per un valore complessivo di oltre 2.500.000.000 di dollari statunitensi) e altre realtà emergenti dello stato del Maharashtra presenti a New Delhi, attratti dal 3D stereoscopico che rappresenta ormai il futuro dell’entertainment, hanno espresso all’agente diplomatico della produzione di ‘Sacro Codice’ presente in India immediata intenzione a stringere forti sinergie economico-professionali con l’Italia. Questo nuovo film di Jordan River (italiano ma di formazione statunitense), attualmente in lavorazione con le scene stereoscopiche, vede la collaborazione di varie società estere ma di matrice italiana e stupisce per l’eleganza del 3D (vfx G. Confessore), i codici sonoro-visivi (sound designer B. Gioffrè), le splendide ed originali musiche in stile hollywoodiano del compositore romano A. Talocci, la superba fotografia di S. Lombardo, allievo del premio Oscar Storaro, nonché per il fatto che oltre che in scenari virtuali è anche ambientato in live action tra le splendide location dei parchi naturalistici della Calabria e del Lazio. Il 2010 si annuncia quindi per Sacro Codice anno strepitoso, e già in primavera sarà presente in Europa per presentare spettacolari visioni stereoscopiche, regalando così a grandi e piccini atmosfere ed immersioni oniriche d’altri tempi.

domenica 20 dicembre 2009

Cerchiara di Calabria-21/12/2009: "Il Pino Loricato"

Trebisacce-20/12/2009: L'A.C. Augura un Buon Natale e un felice Anno Nuovo

Trebisacce-20/12/2009: Per ascoltare Jennifer in "Clown"



Per ascoltare Clown:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-96955299-0810-4c3e-8aae-5d05dc14618d.html?p=0

Francavilla Marittima-19/12/2009: Giovanni Paladino coordinatore cittadino del Pdl

Francavilla Marittima: 20/12/2009

Giovanni Paladino nominato coordinatore cittadino di area di FI. Il coordinatore provinciale Sergio Bartoletti ha riposto la sua fiducia su Paladino per la sua coerenza politica che lo ha visto sempre attivo militante di Forza Italia e sino alla nascita del Pdl e lo considera capace di portare il partito verso una reale crescita. Al neo coordinatore il compito,unitamente a Giuseppe Rago (coordinatore cittadino di area AN),di guidare il partito in questa delicata fase di costituzione del Pdl che a breve darà inizio alla campagna di tesseramento. Le prossime elezioni regionali saranno la vetrina naturale della nuova organizzazione locale del partito che dovrà improntare la propria azione sull’unità e sulla compattezza di intenti e programmi. A livello cittadino restano però una serie di incomprensioni tra le due componenti principali del partito e che fanno capo a F I ed A N, dovute principalmente all’appoggio politico che il gruppo facente capo a Giuseppe Rago ha dato alla lista di sinistra che attualmente governa il Comune di Francavilla e che, addirittura, vedono due ex tesserati di A N in qualità di Assessori accanto a militanti di sinistra ed estrema sinistra. Gli ex iscritti di Forza Italia ed alcuni ex iscritti di A N, si legge nella nota, invitano sin da questo momento, considerato che tra poco più di un anno si terranno a Francavilla le elezioni comunali, Rago ed il suo gruppo, che appoggiano l’attuale Amministrazione di sinistra, a prendere le formali distanze politiche dalle cariche fino a questo momento ricoperte. In caso contrario, continua la nota, invitano il Coordinamento Provinciale, nelle figure di Sergio Bartoletti e Geppino Caputo, a promuovere ogni iniziativa che possa ristabilire la linea del PdL locale con quella del PdL nazionale e che vede il nostro partito inconciliabile con la politica messa in atto dalla sinistra; iniziativa che, nelle nostre intenzioni e per il bene ed il futuro del Partito, prevedono anche la revoca quale coordinatore cittadino di Rago.
Franco Lofrano

Trebisacce-20/12/2009: Wanted di Gianni Mazzei


Wanted!

La corte costituzionale italiana ha sancito essere punibile chi fa la
linguaccia.
E il governo, per dire che è ossequiente alla Costituzione, ha
emanato un ordine di cattura internazionale, per tale gesto inconsulto
(scusate il gioco delle parole!), impertinente e, per di più aggravato
a mezzo stampa, nei confronti di un certo A. Einstein, sedicente
tedesco, ma sicuramente ebreo.
Ed è punibile non solo il gesto in sé, ma la sua intrinseca
ambiguità.
Giacchè, se fosse stata rivolta, in un momento di ira, ad una persona
ben definita, come uno sberleffo, avrebbe avuto delle attenuanti: si sa
che le emozioni possono annebbiare la più pura intelligenza e far
commettere gesti esasperati.
Salvo,poi,naturalmente, a pentirsi, recitando mea culpa mea maxima
culpa, mea grandissima culpa,battendosi il petto con una pietra dura e
non certo friabile.
E,invece, questo sedicente tedesco, sedicente scienziato, se ne
vanta, ne è così fiero da far propagandare questo gesto come sfida.
Ma a chi?
Qui sta il busillis.
Perché,comunque lo si interpreti, è sempre inadeguato l’oggetto che
mette alla berlina( stavo dicendo….. berlino!).
E’ il popolo tedesco sotto cui egli si ammanta?
Poca cosa o troppa per un popolo che alterna momenti altissimi di
civiltà, con Bach, Beethoven,Goethe,Hegel,Kant a momenti orrendi come
Hitler.
E’ il mondo della scienza?
Ma la scientia è così paludata,seria, da non capire un gesto più
goliardico che contestativo in re.
E’ la moglie o la famiglia?
Ma egli sapeva fare di più per dare veramente male alle persone che
diceva di amare,alla stregua di un Marx con la moglie o di un Manzoni
con la figlia!
E’ l’Essere supremo?
Ma allora è contro se stesso, visto che egli non aveva certezza su
ciò e se ne parlava era parlarne alla pari, ma con un
gradino…inferiore!
E da quando in quando si punisce chi disprezza una cosa inesistente o
inferiore?
Anche se con slittamento semantico, ci si dovrebbe ricordare nella
corte costituzionale, che “ de minimis non curat praetor!”.


Postilla: mala tempora currunt!
Anche per gesti tipicamente italiani,che sono radicati nella più
nobile cultura, rischiano di cadere sotto l’occhio vigile (ma chi
vigila i custodi?) della corte:la famosa pernacchia!
Attento,Totò
Vota Antonio, vota Antonio!

Gianni mazzei
trebisacce