lunedì 8 novembre 2010
Cerchiara-06/11/2010. Dibattito sull’eredità bizantine nel Parco Nazionale del Pollino(di Giuseppe Rizzo)
Cerchiara. Dibattito sull’eredità bizantine nel Parco Nazionale del Pollino
(presentato un libro su San Gregorio)
Giuseppe Rizzo
Cerchiara - Una dotta manifestazione culturale a Cerchiara. E’ stato presentato il libro di Paolo Damiano Franzese, pubblicato dall’editore “Il Coscile” di Castrovillari. Il volume si intitola "San Gregorio da Cerchiara". Invece, nel dibattito si è discusso su L’eredità bizantina nel Parco Nazionale del Pollino. Le relazioni sono state svolte dai professori Filippo Burgarella e Luca Parisoli dell’Università della Calabria, e della professoressa Vera von Falkenhausen, docente all’università Tor Vergata di Roma. La manifestazione culturale è stata coordinata da Franco Maurella de’ Il Quotidiano della Calabria. Il sindaco dott. Antonio Carlomagno, che insieme all’Ente Parco del Pollino ha patrocinato la suddetta manifestazione, dopo aver salutato i relatori, l’autore del libro e tutti i numerosi presenti, compreso l’editore Mimmo Sancineto, che è pure figlio di Cerchiara. E’ intervenuto anche Giovanni Manoccio, componente la giunta esecutiva dello stesso Parco e sindaco di Acquaformosa. Dopo la parola del rappresentante del Parco, sono cominciate le relazioni del convegno-dibattito, con l’intervento della professoressa Falkenhausen, che ha fatto una sua documentata relazione, sulla storia del monachesimo greco, che si è propagato dalla lontana Siria alla Calabria. Molti i santi, gli eremiti, gli asceti e gli abati ricordati: Sant’Antonio, S. Basilio, S. Nilo, Pacomio, San Saba e Gregorio, trattato dal Franzese. Di questi religiosi hanno scritto pure gli storici Biagio Cappelli, Padre Francesco Russo e don Vincenzo Barone. La docente romana ha ricordato che i monaci praticavano la fuga dai piaceri, amavano la solitudine e la preghiera. Ma non si dedicavano solo all’ascetismo; praticavano anche il lavoro. Facevano anche cultura, perché usavano copiare i testi greci e praticavano la miniatura dei codici. Anche Gregorio da Cerchiara era un esperto calligrafo. Naturalmente, oltre alle comunità maschili, nacquero anche quelle femminili. Il prof. Filippo Burgarella approfondisce alcuni aspetti della relazione della Falkenhausen e aggiunge che “i Bizantini sono stati i grandi frantumatori dell’unità operata dai Romani”. Infatti, il Sud ne restò martoriato anche nella lunga lotta tra Bizantini e Longobardi. “Ma ciò non toglie – dice Burgarella - “che si possono dimenticare anche alcuni meriti, specie lo sviluppo dei centri urbani, la letteratura, l’arte, la musica, ecc. Su questo è d’accordo anche il prof. Luca Parisoli, che sviluppa altri appunti sul rapporto Bizantini-Francescani; alcuni fraticelli di San Francesco che dissentivano dalla regola dei fondatori, ma sempre legati al senso dell’obbedienza, assimilarono il monachesimo bizantino. Il monaco Angelo, in una sua opera monografica fa molte citazioni del monachesimo greco. I fraticelli francescani assimilarono i bizantini non per “affascinazione” ma perché dissentivano dai loro confratelli. Tra questi era anche Gioacchino da Fiore, “il calabrese di spirito profetico dotato”. Interviene anche Paolo Damiano Franzese, parla di Gregorio, monaco e abate che visse nel convento Sant’Andrea di Cerchaira, e dice che il suo libro non è stato dettato per campanilismo, ma per valorizzare e per preservare il patrimonio storico e l’identità dell’antico borgo di Cerchiara. Infine prende la parola anche Mimmo Sangineto, che saluta tutti gli autori della sua casa editrice presenti e continua a sollecitare la promozione culturale in Calabria, ma i libri del “Coscile” sono arrivati anche a Torino e in Germania.
Giuseppe Rizzo
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