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mercoledì 3 novembre 2010

Trebisacce-03/11/2010: Ricordando Pasolini (di Gianni Mazzei)


Gianni Mazzei

Pasolini
Diffido di Pasolini artista: troppo intellettuale e incapace di
creare quella distanza necessaria per far rasserenare sentimenti ed
emozioni e dar loro la possibilità di diventare immagini e metafore.
Non amo perciò Pasolini artista; non mi piace come poeta “le ceneri
di Gramsci” in cui è scoperta la dottrina marxista e non mi piace
nemmeno come regista: “il vangelo secondo Matteo” è sublime come
messaggio, ma è statico nelle immagine, serve solo ad esemplificare il
discorso della Montagna di Cristo.
Così si dica dello stesso “Uccellacci uccellini”, se c’è qualche
rasserenamento e placida composizione di una materia magmatica e non
ancora artistica la si deve solo all’estro di Totò
Pasolini invece mi piace come intellettuale,come sociologo,
polemista. Andata a rileggervi “Gli scritti corsari” e capite la novità
interpretativa di Pasolini nel discrimine di una società che passa da
un aspetto all’altro,in un cambiamento epocale; o leggete l’andare
controcorrente di Pasolini per quanto riguarda la lettura del 68 nella
vicenda di villa Giulia; e ancora apprezzate la vis polemica nel
confronto acre con Montale.
Pasolini,come tutti i solitari e gli insofferenti, non è stato amato
dagli intellettuali e nemmeno della sinistra: risultava sgradevole,
inaffidabile, poco ortodosso.
Ho una lettera del 1976, ad un anno di distanza della sua tragica
morte, da parte di Eugenio Scalfari, fondatore di “La Repubblica” che,
rispondendo ad un mio articolo su Pasolini,così diceva “ una persona
malata…”!.
Lo ricordo oggi, anche per quell’amore verso la lingua, verso il
dialetto e le minoranza: sarebbe voluto venire in Calabria a studiare
anche le minoranze degli Albanesi, ma la morte glielo impedì.
E lo ricordo per il messaggio del suo ultimo film, postumo, “ i centi
giorni di Sodoma e Gomorra” in cui instaura un parallelo, altamente
significativo e drammaticamente attuale, tra amore-libidine e
democrazia-stato totalitario.
Come l’amore è rispetto verso l’altro, condivisione e invece la
libidine è solo disprezzo verso l’altro, senso di possesso del corpo
altrui, così avviene tra democrazia, rispetto della libertà e lo stato
totalitario ( e direi ,ora, autoritario) che disprezza il popolo.
Si onora Pasolini vivendo contro corrente, pagando di persona, per le
proprie idee.
Gianni Mazzei
COMMENTO:
la Repubblica

la redazione
roma, 22.11.76

Egr.Sig.3Giovanni Mazzei
87076-Villapiana(cs)
Via E.Fermi,14

Caro lettore,
ho letto con attenzione la rievocazione,da lei scritta,
di Pasolini,uomo e intellettuale. In effetti egli ha
portato una grossa croce,anche e soprattutto di nevrosi.
Vedendo il suo ultimo film;si arriva alla coclusione che
era un uomo molto malato.

Cordiali saluti
Firma( Eugenio Scalfari)

"Sgarbi? Ma l'ho inventato io"pare che
abbia detto stizzito-almeno così si dice -il
direttore del quotidiano più progressista d'Italia,
intervenendo,con dotto eloquio e parola
rotonda,ad un convegno sull'opportunità di
erigere una statua a Pasolini.
E per evidenziare il suo ruolo da opinionista
principe(con buona pace di Montanelli)e la sua
capacità di anticipare il modo di pensare e di
comportarsi degli Italiani(Ostia docet),ha
sbandierati agli occhi perplessi degli astanti una
sua risposta data ad uno sconosciuto lettore di
"Repubblica"ben diciassette anni fa:"…egli
(Pasolini)ha portato una grossa croce,anche e
soprattutto di nevrosi.
Vedendo il suo ultimo film
;(sic)si arriva alla
coclusione(sic!)che era un uomo molto malato".
Recuperando così,però,incautamente,da
buon intellettuale di sinistra,in quell'improvviso
ed inaspettato punto e virgola che crea sconcerto
e pausa,Pasolini alla città laziale che tanto fa
parlare di sé in questi giorni.
Più Hostia di così!
Dinnanzi a tanta genialità d'intuito(che ha
scardinato un sistema culturale,sociale e affaristico,
liberando le menti degli Italiani dal
grigiore del regime),persino le punture del più
agguerrito Sgarbi non scalfiscono il grande Scalfari.

Gianni Mazzei
Villapiana,lì 29-10-93

Pubblicata su “ Idea “ diretta da G. Selvaggi

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