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martedì 1 febbraio 2011

Paola-30/01/2011:Mons. Nunnari: “Facciamo cronaca di speranza”


Mons. Nunnari: “Facciamo cronaca di speranza”
Scritto da: Nicoletta Giorgetti in Notizie, Ucsi Calabria

da sinistra: Franco Siddi, mons. Salvatore Nunnari, Giuseppe Soluri (presidente OdG Calabria) e Carlo Parisi
PAOLA (Cosenza) – “Anche dagli scandali e dalle vicende più tristi che affliggono la nostra società bisogna cercare di trarre un messaggio di speranza”. A dirlo, appellandosi a quanti fanno informazione, è stato il vescovo giornalista Salvatore Nunnari, alla guida dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, che ieri ha presieduto la cerimonia religiosa organizzata dall’Ucsi Calabria per celebrare San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, nel Santuario di San Francesco di Paola.
“La Calabria ha bisogno di un giornalismo vero – ha detto, ancora, monsignor Nunnari, per 12 anni consigliere nazionale della Federazione della Stampa – e, soprattutto, di giornalisti coscienti che diano voce a chi ne ha davvero bisogno”.
Cronaca di speranza e “coscienza dell’uomo, della persona, della sua dignità”, i valori sottolineati dall’arcivescovo di Cosenza, alla cui voce hanno dato forza le parole degli altri due vescovi, anch’essi giornalisti iscritti all’Unione Cattolica della Stampa e al Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini (diocesi di Locri-Gerace) e Luigi Renzo (diocesi di Mileto).
Ben tre arcivescovi giornalisti, insieme, dunque, nella suggestiva cornice del Santuario di San Francesco di Paola, per parlare al mondo del giornalismo – e non solo a quello cattolico, vista l’universalità dei messaggi – da ministri della Chiesa e da giornalisti.
“La verità non va manipolata – sono state le parole di monsignor Renzo, il vescovo di Natuzza Evolo, la mistica calabrese in odore di santità – e chi ha scelto di abbracciare il mestiere del giornalista, in Calabria come altrove, non può prescindere da questa considerazione”.
“La missione del giornalista – ha concluso il vescovo di Mileto – sta nel servire il bene comune, con onestà”.
Non da meno il mònito di monsignor Morosini che, da “vescovo di una terra ferita, Locri, che troppo spesso viene guardata, anche dai giornalisti, con gli occhiali neri”, ha voluto ribadire l’importanza della “legalità come valore autentico e sociale, che può e deve riempire le pagine dei giornali, sottraendo terreno alle notizie della violenza e del crimine”.

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