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domenica 27 febbraio 2011

Roma-27/02/2011:La crisi politica apre a 5 scenari possibili


La crisi politica apre a 5 scenari possibili

In Italia, l'equilibrio è suddiviso tra politica, Chiesa e poteri economici. Attualmente il potere politico è in crisi in quanto privo di una leadership autorevole, ma anche per la mancanza di un'alternativa alla attuale leadership in crisi.
La Chiesa, da sempre guida spirituale, non è più nelle condizioni, dopo le gravi accuse per i casi di pedofilia, di far affermare i concetti basilari di etica, moralità e rispetto. Gli interventi dei suoi rappresentanti hanno perso incisività non essendo più nelle condizioni di poter dare lezioni di moralità.
I poteri forti sono anch'essi allo sbaraglio, come dimostra la guerra interna al Cda della Rcs, casa editrice de "Il Corriere della Sera". Una volta bastava una telefonata di Enrico Cuccia da Mediobanca affinché le cose o si stabilizzassero o prendessero subito una piega diversa.
Il piano che si presenta ai nostri occhi è una scacchiera dove le pedine si spostano senza una logica strategica, la maggioranza e l'opposizione si trasformano a ritmi vertiginosi, se fossimo su un crocevia il vigile posto al controllo del traffico impazzirebbe, le auto si muoverebbero in modo indisciplinato, le conversioni ad U sarebbero molteplici, altrettanto gli ingorghi causati da utenti indecisi se attraversare il crocevia o rimanere nella posizione di partenza, proviamo solo ad immaginare questo scenario virtuale.
Non potendo nelle condizioni attuali prevedere uno scenario futuro chiaro, cerchiamo almeno di analizzare il presente ed azzardare alcune ipotesi.
Ormai è chiaro che l'era berlusconiana è al tramonto, non solo per l'età avanzata del premier ma sopratutto per gli scandali di questi giorni e per i vari processi in corso.
In tutto questo non bisogna sottavalutare le accuse che la Stampa estera muove a Berlusconi. I nostri lettori che quotidianamente ricevono la rassegna stampa estera possono toccare con mano la preoccupazione che mostrano i leader esteri come la Merkel, Cameron, Sarkozy e Obama parlando del nostro Premier.
Berlusconi è stato il primo ad introdurre in Italia un sistema aberrante come il potere politico personalizzato, tanti leader invece di osteggiarlo hanno preferito seguire le sue orme, Casini (Udc), Di Pietro (Idv), Bossi (Lega), e infine Fini (Fli) sono alla testa di Partiti che non sono altro che estensione dei loro leader. Come il leader, Luca di Montezemolo che è stato stoppato subito e, per ora almeno, è fuori dal gioco. In questi partiti personalizzati il dissenso è poco tollerato e le giostre sono all'ordine del giorno.
Il mondo della Finanza si era illuso che l'alternativa a Berlusconi potesse venire da Fini, il quale era riuscito a dribblare con abilità i problemi personali causati dalla famiglia dell'attuale compagna.
Fini da volpe della politica era ben cosciente che per trovare una maggioranza in Parlamento, aveva necessità di creare alleanze disomogenee, come quella strategica con il PD; una maggioranza che nulla aveva di politico. Purtroppo conosciamo tutti i limiti del PD un partito fatto da tante anime e con diversa impostazione culturale, che hanno fatto morire il progetto di Fini prima che decollasse, non solo, ma tanti incerti quelli del "famoso incrocio" hanno colto la palla al balzo per ritornare nelle posizioni di partenza abbandonando Fini.
Dopo queste considerazioni quali sono i futuri scenari?
Ritengo che così come stanno le cose 5 sono i possibili scenari:
1 - Fini si ricompatta con la maggioranza sperando di riacquistare il prestigio perduto, e quindi sarà in grado di guidare un nuovo governo (politico o istituzionale che sia). L'ipotesi però mi sembra abbastanza impropabile.
2 - Il Quirinale costringe Berlusconi a dimettersi e quindi si andrebbe alle elezioni anticipate.
3 - Con la causa in corso Berlusconi se condannato, rischia l'interdizione dai pubblici uffici (e addirittura vedersi negati i diritti di elettorato passivo e attivo), a questo punto due sono le possibilità, che lasci la mano all'attuale Ministro della Giustizia o ipotesi più affascinante spingere l'asse verso un premierato al femminile, nessuna Carfagna o Gelmini, ma proseguire con la dinastia familiare, un nuovo peronismo all'italiana, aprire le porte alla primogenita Marina Berlusconi.
4 - La Sinistra sceglie una leadership che unisca le varie fazioni sui programmi, in grado di fare una "santa alleanza" di convenienza con i centristi ed i finiani per sfiduciare il governo.
5 - Ma lo scenario più plausibile è che Casini riesca a rinsaldare le fila di Fli, di API e dell'ala popolare del PD, per dar vita ad una coalizione con l'appogio esterno dei vari gruppi di Sinistra a partire da Ecologia e Liberta di Vendola.
Maurizio Compagnone - Segretario Organizzativo

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