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domenica 13 febbraio 2011

Roma-13/02/2011:La difficoltà della politica porta a ripensare ad una nuova formazione dei Cattolici Democratici.

La difficoltà della politica porta a ripensare ad una nuova formazione dei Cattolici Democratici.

Il ritorno ad una nuova Balena Bianca anche se richiesta a gran voce non sarà certo la panacea per risolvere i problemi del paese, e sarebbe la morte del bipolarismo.
Ma la macchina della politica nazionale ha necessità urgente di una revisione generale del motore per evitare che possa ingrippare irreversibilmente, a questo hanno contribuito ed è sotto gli occhi di tutti i continui litigi, l’accaparramento di poltrone, le contraddizioni dei nostri governanti avvezzi a parlare il politichese, la filosofia del dire e non dire, la variegata composizione della Maggioranza e dell’Opposizione nata da ribaltoni e contro ribaltoni, in tutto questo quanto fiducia può riporre il cittadino nella Politica?

Come il cittadino afflitto dal vivere quotidiano può accettare tutto questo? E’ ovvio che i sondaggi da mesi puniscono l’attuale maggioranza e la nuova opposizione. La Maggioranza per rimanere Maggioranza e non inciampare nel percorso si è rivolta a “battitori liberi”, che per un piatto di ceci hanno venduto la loro coscienza abbaglianti da vile denaro, posti di potere e quant’altro, la parola d’ordine che lasciano serpeggiare e sempre la solita “tutto si fa nell’interesse del Paese”.

Il Paese non ha bisogno di azzecarbugli come Scilipoti, facile preda degli emissari del RAIS visto la sua condanna a pagare 200.000 euro per calunnia e produzione di documenti falsi, che hanno comportato il pignoramento delll’abitazione e di ulteriori sei immobili; con il suo voto ha permesso la sopravvivenza dell’esecutivo.
Con il loro recalcitrante comportamento hanno condizionato gli interventi di cui questo paese ha urgenza per diventare veramente moderno e al passo con i grandi paesi europei, a partire dalle infrastrutture ormai obsolete e non più efficienti per un Paese che è la porta dei mercati del Mediterraneo, il Paese ha urgenza del rifacimento della linea ferroviaria che unisca il nord con il profondo sud, ha urgenza di nuove arterie stradali che si intersecano con strade a pedaggio a grande capacità di traffico per abbattere i costi del trasporto, riduzione dell’inasprimento fiscale per rilanciare la nostra economia.
Ma dove vivono costoro a cosa sono serviti tutti i processi tecnologici che hanno cambiato il mondo del lavoro?
Quanti sono coloro che lavorano oggi senza ricorrere a supporti tecnologici, o credono che l’Italia è ferma a qualche decennio fa. Forse non si sono resi conto che l’operaio oggi è supertecnologico, il suo compito è totalmente lontano da quello dei loro padri che lavoravano alle catene per intere giornate. I tempi di Charlot sono ormai superati ma forse costoro rimpiangono quei tempi, oggi il figlio del “proletariato” è un giovane colto che non accetta più passivamente quello che gli viene proposto, a differenza dei propri padri, ma ha la sagacia di saper scegliere il meglio per lui.
L’incremento della Spesa pubblica è cresciuta in questi anni per i numerosi Enti inutili che pesano sul contribuente e mantenuti in vita solo per la gestione del potere, attraverso la spartizione delle poltrone; enti come Provincie, Comunità montane alcune anche in zona collinare a ridosso del Mare, sono solo carrozzoni inutili che costano allo Stato, per non parlare di Enti che hanno funzione di “parcheggio”, per i figli dei potenti. Molti di questi di enti hanno una gestione allegra, dove i dipendenti sono tutti con il grado di “Generale” con stipendi elevati e amici influenti.
Come può il cittadino che non arriva a fine mese accettare gli ulteriori sacrifici che il Governo ci richiede senza prima mettere mano agli sprechi e ai privilegi?
E che dire delle folte delegazioni di dirigenti inviati in ogni parte del mondo nei migliori alberghi e voli in business class?
Se un paese è in difficoltà chi lo governa dovrebbe dare esempio di lungimiranza, non come si comporta qualche nostro ministro della nostra Repubblica che è solito usare l’elicottero per i propri spostamenti e quando il tempo è inclemente disattende gli impegni presi, complimenti Ministro Brambilla per la sua rettitudine morale, ma forse non sa cosa sia, visto che ha avuto la sfacciataggine di inserire oltre al suo compagno nel CDA dell’Aci anche quel Geronimo La Russa altro figlio del potere, il Ministro Padre in un Talk Show ha esploso tutta la sua veemenza verso un giovane disoccupato che aveva voluto ricordare il caso ACI, per tutto il tempo invece di cercare di spiegare ha saputo solo inveire, ormai questo Governo ci ha abituato a tutto, si attaccano i giudici anche in consessi europei, è un continuo tiro al piccione oramai è in atto un virulento attacco alle istituzioni, se ancora il Paese non precipita lo dobbiamo solo a quel gran galantuomo del Presidente Giorgio Napolitano, che continua ad usare “estintori” sugli incendi incautamente causati dal Premier in primis e successivamente dai suoi accoliti.
Queste sono le macchie di questo Governo che hanno allontanato i cittadini dalla politica. I cittadini sono stanchi di sentire blaterare i nostri Governanti, pronti solo a mostrarsi davanti alle telecamere per annunciare piccoli regalini concessi a noi “sudditi”. Forse lor signori dimenticano che il 2 giugno del 1946 ci fu un importante evento storico per l’Italia, il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica e la morte della Monarchia.
Quanto si potrebbe recuperare dalla soppressione di tanti Enti inutili, quanto di questo denaro può essere dirottato per opere utili alla comunità? Perché l’Italia deve essere modellata su regioni più virtuose e altre meno? Non credo dipenda dagli indigeni del luogo, ma piuttosto dalla mancanza di infrastrutture motore dell’economia di una Regione.
Perché si tengono aree della nostra nazione, la Calabria in primis, con un forte potenziale turistico ingessate? Perché questo Governo non pensa a dotare queste aree di infrastrutture necessarie? Quanti sono i turisti che vorrebbero raggiungere le meravigliose coste calabresi e vengono scoraggiati dalla difficoltà del viaggio; eppure la soluzione è dietro l’angolo, dotare la Regione di due nuove arterie una dorsale tirrenica, l’ammodernamento della esistente “Salerno- Reggio Calabria” e una dorsale ionica, se a questo si rende operativo l’Hab di Pisticci nella fascia nord dello ionio cosentino, la Regione potrebbe vivere di suo, e lo Stato potrebbe dirottare parte delle rimesse verso altre Regioni meno efficienti. Questi sono le pure aspirazioni di ogni cittadino, servizi e infrastrutture che migliorino la qualità della vita sia per l’impatto ambientale che sociale ed economico.
Non se ne può più di intercettazioni di uomini politici, scandali e scaldaletti, letti di Putin, privilegi e sperperi di denaro.
Oggi siamo tempestati volutamente da nuovi soggetti in via di formazione solo che di nuovo hanno solo il nome, gli attori sono sempre gli stessi. Vogliono farci credere che il PD e il PDL è la panacea di tutti i mali ma il PD targato Bersani non mostra nulla all’orizzonte, nel PD non si evidenzia nessuna novità, nasce solo dalla fusione di culture diverse in cui i Cattolici non possono trovare casa”, con il PD c’è il pericolo di una contaminazione con culture politiche estremamente laiciste, in un periodo storico che vede messi a rischio i valori irrinunciabili della nostra fede.
C’è da capire, tuttavia, se la nascita di una nuova formazione di Cattolici Democratici, sarebbe il percorso ideale. Certo, in teoria significherebbe riunire i moderati cattolici; temperare il capitalismo con meccanismi di equità e solidarietà; inserire la “Glocalizzazione” per armonizzare il rischio della globalizzazione tutelando i più deboli, tutelare la vita umana contro ogni forma di relativismo etico, difendere con ogni mezzo la famiglia, nucleo su cui si fonda la nostra società, riscrivere un nuovo codice di Camaldoli che ridia ossigeno e rimetta in moto questo paese e impedisca di finire come una nuova Argentina.
Neppure il PDL è immune, la composizione variegata di ultra liberisti, liberisti fascisti, post fascisti non è certo una buona guida.
Facciamo tutti un passo indietro, i leader mettano da parte i personalismi e le loro convinzioni politiche, e si lavori tutti in sintonia per il bene di questo paese e per i suoi cittadini.
Noi abbiamo una nostra cultura una nostra storia e non abbiamo necessita di consociativismi ne con lobby e ne con altri che non perseguono il nostro progetto, abbiamo visto cosa ci ha lasciato il passato un debito pubblico spaventoso e una corruzione generalizzata.
Uniamo le forze moderate che vogliono rinnovare e rilanciare questo Paese e uniti mettiamoci in marcia e camminiamo spediti verso una nuova Italia, una Italia giusta, rispettosa e attenta ai principi solidaristici e di sussidiarietà rifondata sul “BENE COMUNE”.

Segretario Organizzativo
Maurizio Compagnone

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