Il di(s) sesto di
aprile.
Ci sono giorni che la storia e l’arte hanno consacrati a futura
memoria; alcuni sono solenni come il suono possente di un organo e
slanciati come
cattedrali gotiche; altri sono un baratro che nessuno angelo può
impedire di precipitarvi.
Prendete per esempio il numero 6.
E’ passato di moda considerarlo espressione d’infinito e pesa,invece,
complice una letteratura apocalittica il significato del disastro, dell’
inganno, della fine senza scampo.
Ne sa qualcosa Petrarca che incontra la sua Laura per cui pena in
amore
proprio il giorno sei aprile.
E ora, nemesi storica con un collegio giudicante di solo donne( non
più grazie, ma…le tre disgrazie) lo assaggerà sulla propria pelle
Berlusconi.
Ed è allora il caso di dire : il di(s) sesto di aprile!
Gianni mazzei
Trebisacce
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