sabato 19 febbraio 2011
Trebisacce-18/02/2011: Benigni a Sanreno (di Gianni Mazzei)
Forse come non mai la performance di Benigni ieri,vista da quasi 20
milioni di italiani, coincide con ciò che diceva Mac Luhan” il mezzo è
il messaggio”.
La televisione, l’intelligenza garbata di Benigni hanno
spettacolarizzata il dissenso verso il premier, ha appagato tutta la
nazione, quasi riunificandola, fuori dagli schieramenti, ma anche ha
appagato ogni singolo italiano come se, incarna dosi nelle battute del
comico, fosse stato direttamente lui a dirne quattro al presidente e
al governo che non funziona.
Psicologicamente si è verificato un’identificazione tra Benigni e gli
italiani e quindi, negativamente, è avvenuta una delega degli stessi al
comico per dire le cose che non vanno.
Ma tutto poi si ferma lì: resta l’appagamento di un paese borghese, o
al massimo deluso, ma senza la giusta rabbia del dissenso.
E’ la satira con il suo aspetto sulfureo e corrosivo e non la
comicità a dare spallate ad un sistema: ce lo insegna Giovinale,
Marziale, Machiavelli,Savonarola.
E sono altri momenti, quelli della riflessioni, e non certo lo
spettacolo televisivo che smorza ogni possibile dibattito,
contestazione e tutto si esaurisce, proprio perché spettacolo, ad un
vuoto appagamento: una catarsi al negativo, per usare il linguaggio di
Aristotele.
Vi siete mai chiesto come mai Berlusconi non attacca mai Benigni e
invece Santoro sì ed altri?
Benigni, con quel suo modo intelligente, certo “lo sputtana”,ma ,per
compensazione, lo rende anche umano e simaptico.
A Benigni e al mezzo televisivo,visto come spettacolo, manca la
rabbia del quotidiano e della realtà.
Per cui, paradossalmente, Benigni diventa amico politico, certo suo
malgrado, di Berlusconi, come lo è “Striscia la notizia” “ Il
bagaglino” ed altri spettacoli.
E un altro problema che crea Benigni alla sinistra: identificandosi
in lui, perde animosità e vigore combattivo e si culla sui 20 milioni
di spettatori e sulle gag che verranno ripetute per alcuni giorni.
Poi ritornerà il buio e il solito mugugno, senz’anima e senza
volontà
Gianni mazzei
trebisacce
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