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mercoledì 1 giugno 2011

Cosenza-31/05/2011:“L’impresa nella scuola: la sfida dell’innovazione”




Cosenza:31/05/2011
“L’impresa nella scuola: la sfida dell’innovazione” su questo tema si sono incontrati autorevoli relatori,martedì scorso, 31 maggio, nel salone delle conferenze della Confindustria di Cosenza. A coordinare il seminario-dibattito Claudio Gentili, direttore Education Confindustria. Il seminario organizzato da Confindustria Cosenza, Fondirigenti, Federmanager e Federmanager Calabria, ha affrontato i temi della Education nelle PMI e dell’Istruzione tecnica. Tra i tanti contenuti è emerso che le risorse umane rappresentano oggi il valore più alto nelle PMI: capire le opportunità e i limiti del sistema di istruzione è fondamentale per accrescere la cultura organizzativa e la qualità delle risorse umane nelle organizzazioni. Manager ed imprenditori, d’altra parte, sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per l’evoluzione del rapporto tra Scuola e Impresa. Questo incontro ha promosso una collaborazione non episodica e fondata sulla conoscenza reciproca tra professionisti della Scuola e dell’Impresa e di discutere della riforma dell’Istruzione Tecnica, dell’attivazione dei Comitati Tecnico Scientifici e dell’attenzione posta non solo sulle conoscenze, ma anche sulle competenze che rappresentano il focus da cui partire per dare vita ad un dialogo costruttivo tra Scuola e Impresa. Tra gli obiettivi condivisi da raggiungere vi è quello di diffondere la cultura d’impresa nella scuola; dotare gli imprenditori di strumenti per una partecipazione costruttiva ai Comitati Tecnico Scientifici per svolgere bene il nuovo ruolo previsto dalla riforma dell’istruzione tecnica; promuovere la partecipazione degli imprenditori nei CTS: uno strumento per realizzare un collegamento stabile tra Istituto e Impresa. Sulla presentazione del 4° rapporto di AMC “Generare classe dirigente” è emersa la volontà di diffondere nella scuola una nuova cultura imprenditoriale e manageriale, basata sul merito,sullo sviluppo compatibile e sul benessere diffuso. E infine la promozione della cultura dell’auto imprenditorialità per portare le logiche della “creazione d’impresa” tra i banchi di scuola. Ha aperto i lavori Renato Pastore,presidente Confindustria di Cosenza e a seguire Mario Porcaro, Federmanager Calabria. Ha fatto seguito la proiezione del filmato di presentazione del IV Rapporto AMC “Generare classe dirigente. Le risorse dei territori italiani, le sfide del mondo nuovo”. La relazione di Nadio Delai, responsabile indagini territoriali V Rapporto Classe Dirigente, ha trattato il tema: “La contraddittoria condizione delle èlite locali e confronto col possibile sviluppo del Paese”. Il direttore education Confindustria, Claudio Gentili, ha presentato la nuova istruzione tecnica- Il progetto Albi: uno strumento per favorire la partecipazione dei managers ai Comitati Tecnico-scientifici. Nel dibattito con autorevoli contributi sono intervenuti: Paolo Bastianello,Vice Presidente Sistema Moda Italia; Paolo Filice, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria di Cosenza;Ennio Guzzo, Dirigente scolastico ITIS “Monaco” –Cosenza e Natale Mazzuca, Presidente Sezione Edile Ance di Cosenza. Presenti in sala come attenti uditori docenti di diverse scuole della provincia tra cui l’istituto per il turismo di Acri e l’ITCGPT”G.Filangieri” di Trebisacce ,diretto da Clara Latronico. Le conclusioni sono state affidate all’assessore alla Cultura ed Istruzione Regione Calabria ,Mario Caligiuri e a Renato Cuselli,Presidente Fondirigenti. “Nel Sud non mancano i soldi,mancano le capacità tecniche per usarli bene”, ha chiosato l’assessore Caligiuri in apertura dell’intervento. Ha spiegato che solo 11 brevetti sono stati presentati dalla Calabria. Il federalismo scolastico si realizzerà ,ha ancora sottolineato, e ciò comporterà maggiori compiti e responsabilità. La scuola-ha denunciato- registra uno scollamento tra la richiesta del mercato e la formazione ricevuta dagli studenti nella scuola. La regione sta individuando le scuole di eccellenza sul territorio perché si vuole valorizzare il merito e mirare ad uno sviluppo economico duraturo, permanente e ad una formazione alta.
Franco Lofrano

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