Banner

venerdì 10 giugno 2011

Trebisacce-10/06/2011:Sanità,riparte la mobilitazione

Chiusura ospedale Trebisacce, i cittadini non si rassegnano. Una nuova mobilitazione?



Riparte la mobilitazione delle istituzioni, dei cittadini e delle forze sociali in difesa del “Chidichimo” che si rivela sempre più baluardo essenziale per l’emergenza sanitaria a beneficio delle popolazioni dell’Alto Jonio. Nonostante il problema della chiusura dell’ospedale non occupi più da tempo la prima pagina dei giornali, le popolazioni dell’Alto Jonio non si sono certo rassegnate. Finora però tutti, dopo le barricate, sono rimasti in attesa di segnali che andassero in una direzione diversa rispetto alla condanna a morte del “Chidichimo” prevista dal PdR a partire dal 31 marzo 2012.

Nel frattempo gli operatori hanno continuato, seppure tra mille difficoltà, a garantire l’emergenza sanitaria ed a salvare vite umane, come testimonia un recente manifesto promosso da “Gli Amici del Cuore Alto Jonio” nel quale hanno messo la propria faccia 44 pazienti colpiti da patologie cardiovascolari salvati da morte sicura grazie al tempestivo ricovero presso l’Utic di Trebisacce.

Ma negli ultimi tempi circolano voci e indiscrezioni, circa lo spostamento di personale verso altre strutture. Questo ha messo in allarme l’opinione pubblica, le istituzioni, gli addetti ai lavori e i sindacati come la Fials. Interprete di queste preoccupazioni, il sindaco di Trebisacce Mariano Bianchi, pronto a suo dire a riprendere la lotta e, se necessario, a ritornare sulle barricate, ha indirizzato un fonogramma al nuovo Direttore Generale dell’Asp dottor Gianfranco Scarpelli e per conoscenza-invito ai 16 sindaci dell’Alto Jonio (compresa Cassano) nel quale ha chiesto un incontro istituzionale per discutere della questione ospedale, dell’Unità Operatica Cardiologica e dell’Utic.

Anche la Fials ha lanciato un appello alla mobilitazione: «E’ il momento di uscire dal prolungato letargo. Ben vengano le emo-dialisi, come quella di Castrovillari, ma le postazioni che garantisco l’emergenza sanitaria anche nella periferia, come l’Utic di Trebisacce, devono essere salvaguardate se si ha a cuore la vita delle persone».

Pino La Rocca

Nessun commento:

Posta un commento