Trebisacce:11/06/2011
Balli, canti,teatro e storia chiudono in bellezza un anno scolastico del “Filangieri”. Hanno voluto regalare al pubblico presente una serie di emozioni e di sentimenti gli studenti del Filangieri,diretto da Clara Latronico, lo scorso sabato sera ,11 giugno,in Piazza della Repubblica. Non si sono accontentati di festeggiare all’interno della struttura scolastica cosa già avvenuta qualche pomeriggio addietro,ma i giovani hanno voluto sottoporsi al giudizio critico di un pubblico variegato che supera il giudizio di merito di docenti e genitori interessati ad usare un metro largo trattandosi dei propri discenti e figli. Ma nulla ha potuto contrastare la bellezza della giovinezza, la vivacità e creatività dei giovani e la pazienza e determinazione dei docenti che hanno seguito questo gruppo di giovani promesse. Già si ricevono inviti rivolti ai giovani artisti per provini estivi e manifestazioni di piazza. Le ugole di Arianna Corrado, di Giandomenico Franco e di Carmen Cuccaro sono state apprezzate da qualche osservatore che è già pronto con qualche scrittura estiva. E che dire dei fisarmonicisti Di Leo Giuseppe e Luca Russo che con il loro talento sono riusciti a far parlare gli strumenti musicali. La performance “Libertango” ha fatto alzare il pubblico dalle sedie in un applauso corale. Il dirigente scolastico, Clara Latronico,ha delineato un progetto educativo per il 2010-2011 capace di ampliare l’offerta formativa della scuola, in modo che per ogni alunno, calibrato sulle proprie abilità e competenze, ci sia un effettivo valore formativo aggiunto. Sorridente e soddisfatta tra il pubblico la dirigente che non perdeva occasione per gratificare gli studenti con un applauso e “braviii!” d’incoraggiamento e sostegno. E’ scontato che quando i giovani credono in ciò che fanno i risultati positivi li registra chiunque e non sfuggono neppure ai non addetti ai lavori. Un video preparato dal prof. Giovanni Di Serafino faceva scorrere le immagini sulle varie attività realizzate dalla scuola:progetti Pof, Pon e Por. Sul palco invece pronta l’orchestra stabile della scuola con responsabile il mitico Franco Abate e esperto esterno il maestro d’orchestra Pino Tufaro di Rocca Imperiale e diversi studenti :voce solista Corrado Arianna, alla tastiera Giuseppe Di Leo e Giovanna Adduci, alla fisarmonica Luca Russo e Antonio La Banca, al basso Valicenti Cristian, alle percussioni Franco Giandomenico, alla batteria Vincenzo Di Leo e alla chitarra Francesca D’Angelo. In tema di Unità d’Italia non poteva mancare il tricolore sventolato dal gruppo di studenti del progetto “icone della memoria”, curato dalla docente Dilla Carlomagno , che con due coreografie di ballo in costume tradizionale calabrese si sono esibiti in una tarantella al suon di ciaramelle, fisarmonica, organetto e tamburi e poi a seguire con la “Calabrisella”.Tratto da uno stage di animazione turistica tenuto presso l’Hotel Villa Fiorentino di Foggia lo scatch “Arturo e Eufemia” rispettivamente con Silvana Di Matteo e Valentina Valicenti. Anche uno spazio riservato al cabaret con “angelo e diavolo”. Meraviglioso “Quando nasce l’amore ”, di Anna Oxa, cantato dal duetto Arianna Corrado e Giandomenico Franco. Bravissime anche la conduttrici della serata: Fatima Mokdad e Valentina Danieli che sono riuscite a coprire alla grande i vuoti che si creano con la diretta. E così che Fatima e Valentina hanno inviato ringraziamenti meritati ai docenti Franco Abate, Giuseppina Speciale, Algieri Maria, Dilla Carlomagno,Mariella Gioia che si sono spesi per realizzare la manifestazione della scuola che ha chiuso la serata con applausi, soddisfazione dei genitori e degli studenti che hanno cominciato a pesare se stessi con meriti e sana ironia. Sul palco è salito il sindaco Mariano Bianchi che, confondendosi con i giovani, ha cantato in playback e ballato complimentandosi con i giovani e condividendo il sano e gioioso momento goliardico. A seguire si è complimentato il presidente eletto del Rotary Club Mario Brigante e Ciccio Frangone che pur vivendo a Roma continua ad amare la nostra terra.
Franco Lofrano
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