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domenica 19 giugno 2011

Roma-19/06/2011:Calabrese - Compagnone: Bersani: "L'italia con il cappio al collo, Maroni: "il Governo sta lavorando bene"

Calabrese - Compagnone: Bersani: "L'italia con il cappio al collo, Maroni: "il Governo sta lavorando bene"

Il merito creditizio del nostro Paese è sotto la lente di Moody’s, in vista di una possibile revisione al ribasso. Scrive in una nota il Segretario organizzativo dei Popolari Glocalizzati, Maurizio Compagnone. L’attuale valutazione ad Aa2, ma ha ravvisato di un possibile taglio nel prossimo futuro nel caso in cui l’Italia non riesca a far fronte ai principali profili di rischio citati dagli analisti di Moody’s, a neppure un mese dall’ultima verifica.

Ora ci aspetta lunedì di trepidazione in attesa dell’apertura della borsa. Nessun rappresentante del Governo ha avuto la delicatezza di metterci al corrente di quello che sta accadendo.
Il Ministro Maroni uomo del Governo questa sera alla domanda di una giornalista che gli domandava delle analisi di Moody’s sul rating ha risposto infastidito, “sono cose che contano poco, il Governo sta lavorando bene”.
Costui dovrebbe essere un Ministro della Repubblica?
Un Governo che si rispetti dovrebbe spiegare quale strumento si prepara a varare il governo a difesa dei nostri risparmi altro che mostrare insofferenza, certo loro non sono toccati dalla difficoltà che versa il paese visti i lauti emolumenti di cui godono.
Intanto il popolo sono tutti con il fiato in gola in attesa delle aste dei Titoli di Stato, Bot, Ctz, a cui martedì seguirà la successiva asta dei Btp e Cct. - prosegue la nota dei Popolari Glocalizzati - In giorni in cui i rendimenti, e di conseguenza gli spread, dei titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona sono già sotto pressione a causa del traballante debito greco, questo creerebbe forte tensione sui titoli di Stato, e qui nessuno parla.
E di sviluppo torna a parlare anche Moody’s, sottolineando che la "revisione del rating si concentrerà soprattutto sulle prospettive di crescita per l’economia italiana nei prossimi anni, ed in particolare sulla rimozione di importanti e strutturali colli di bottiglia che possono frenare la ripresa economica nel medio termine".
Sotto il faro dell’agenzia di rating finirà anche "l’abilità del Governo nel raggiungere ambiziosi obiettivi di consolidamento dei conti pubblici", - conclude la nota dei Popolari Glocalizzati - anche alla luce del possibile aumento dei tassi di interesse.

Mi colpisce l’identità della correzione di 45 miliardi, uguale alla manovra attuata dal governo Amato, che si insediò giusto il 18 giugno 1992, diciannove anni fa oggi. Draghi ha fatto bene a lodarla, il 31 maggio nella sua relazione alla Banca d’Italia. scrive il nostro Carlo Forin nel suo odierno articolo qui in Agorà Magazine.
Il declassamento dell’Italia, mi sembra ormai nelle cose, se non si vuole fare la fine della Grecia e dell’Islanda, quest’ultima ha in atto una vera rivoluzione, taciuta dai media, al TG 24 l’intervista a Bersani estremamente preoccupato, ha detto: che il paese ha un cappio al collo o si va in europa e si media o si affonda. Quello che diceva né più né meno la nota dei Popolari Glocalizzati, sopra menzionata. Saremo con il fiato sospeso per lunedì e martedì. Servono poco le furbate dei segretari voltagabbana della Cils e della Uil. Lo sciopero nazionale farlo in questo periodo ci metterebbe in gravi difficoltà. Dobbiamo dare credibilità agli investitori e non si dà certo con gli scioperi ma con un cambiamento della società.

Uso una parola non più di moda in Italia, ma è grazie a questa parola se siamo usciti indenni, dalla crisi degli anni ’70 e poi del ’92, la parola demodé è "rigore".
Si ci vuole rigore, nei conti pubblici, ed anche noi cittadini dobbiamo ritornare a un modello di vita rigoroso, oggi direi eco-compatibile.
Vedete amici lettori di Agorà Magazine quanto poi tutto torna, quando vi invito ad aprire gli occhi perché è tutto di fronte a noi basta vedere, comprendere ciò che assistiamo.

Io credo che siamo di fronte alla più spietata guerra mondiale che l’uomo abbia mai conosciuto una guerra economica e di potere che farà morire un sacco di persone, non sotto le bombe ma di fame, di scontri fra loro: credo non si arrivi a una guerra convenzionale, questa è più dissimulata cattiva e potente. Una guerra psicologica ed emotiva per disorientare i mercati, gli investitori. Fatta di virus letali che disorientano, rivoluzioni, sconvolgimenti economici insomma generare il caos, caos, caos.
Quanto ha perso in una settimana la Germania con un virus “batterio killer” del tutto o quasi innocuo?
Solo in Italia sono andate al macero quintali di carne ci si sfamava una nazione africana con tutta quella carne.
Non solo. Anche negli altri paesi europei, Italia compresa, nessuno intende più comprare e mangiare cetrioli, sia che parlino spagnolo o qualsiasi altra lingua. Risultato? Un gravissimo danno economico per la Spagna e per tutti i paesi europei che esportano vegetali, tra i quali l’Italia. I danni ammontano a centinaia di milioni di euro, mentre tonnellate su tonnellate di cetrioli e altre verdure finiscono al macero perché rimaste invendute. Poi è arrivata la notizia che i cetrioli non c’entrano niente, tanto meno quelli spagnoli. Ovviamente mi aspetto la stessa cosa con la carne... ed intanto i mercati crollano, chi ne è il beneficiario? Per “los indignatos” spagnoli non ci sono dubbi, lo dice il loro slogan: Non siamo mercanzia per banchieri e politici! Per i giovani siciliani delle Forchette rotte: con il nostro futuro non ci mangia più nessuno! Nel loro manifesto da noi pubblicato: non sono né grillini, né cretini. Questi siamo. Nient’altro! Le forchette rotte sono queste. Vogliono battersi per una politica che guardi con gli occhi dei ventenni. Invece di guardare chi c’è dietro, di guardare a destra e a sinistra, invitiamo tutti a guardare avanti”.
Cari lettori di Agorà magazine, che ben conoscete, dal 2005 che dico “né destra, né sinistra, né centro ma l’Uomo al centro della politica”, per un fronte della solidarietà contro gli egoismi.
Le nostre battaglie per le “Primarie Aperte per Legge” sono sempre attuali, dovremmo essere noi cittadini a scegliere i candidati alle elezioni per ogni ordine e grado (tutti nessuno escluso) , come pure è fondamentale che ogni candidato non possa ricoprire più di un mandato per incarico elettivo e due mandati per incarico Istituzionale.

Simon Bolivar el Libertator d’America Latina dalla sua Caracas in Venezuela nel 1836 scriveva:

"La continuazione dell’autorità in uno stesso individuo in maniera frequente è stata la fine dei governi democratici. Le ripetute elezioni sono essenziali nei sistemi popolari, perché non c’è niente di più pericoloso come lasciar permanere per lungo tempo il potere nello stesso cittadino. Il popolo si abitua ad obbedirgli e lui si abitua a comandarlo; da dove si origina l’usurpazione e la tirannia. "
E che Iddio ci protegga mentre aspettiamo fiduciosi lunedì e martedì.

Umberto Calabrese (Direttore di Agora Magazine)
Maurizio Compagnone (Segretario Organizzativo dei Popolari Glocalizzati)

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