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lunedì 4 luglio 2011

Acri-03/07/2011: "Il giardino di Dida"



Acri: 03/07/2011
“Il giardino di Dida” è il titolo del libro di racconti della poetessa acrese Anna Maria Elisabetta Algieri, freschissimo di stampa, giugno 2011, Aletti Editore-Roma,con il quale l’autrice si sottopone per l’ottava volta al giudizio critico del lettore. Non si tratta di una lettura impegnativa perché il messaggio che trasmette è semplice, diretto, immediato e di facile comprensione. Si legge comodamente sdraiati sotto l’ombrellone in questo periodo estivo. L’autrice ha iniziato molto timidamente nel 1982 con “L’illusa speranza”, ha continuato nel 1986 presentando il “Guscio di sogni”,nel 1993 con “Ricordi”, nel 1997 con “Oasi”, nel 2003 "Lettere di Natale",nel 2006 con “Rime d’amore Rimes d’amour” e nel 2008 con “Voce dell’anima”. Non si può certo parlare di una poetessa ferma, anzi. La sua fantasia e creatività sono senza sosta e come se non bastasse è anche impegnata nel sociale dove ricopre diversi incarichi a parte l’impegno quotidiano del proprio lavoro. Una donna impegnata full time e allora merita una maggiore attenzione la sua lirica. Il primo dubbio è se si tratta di semplicità o di semplicità raggiunta? Leggendo le sue ultime sette fantasie (Mamma Rosa,Riccioli d’Oro, le mie bambole,al crepuscolo della pasquetta, lo sguardo innocente, il giardino di Dida) contenute nel libro:”Il giardino di Dida”, il dubbio rimane perché è semplicità ma non solo. E’ un intreccio di racconti diversi che sembrano dei capitoli, delle tappe di uno stesso e originale racconto che appare molto autobiografico. Racconta della sua ingenuità, delle sue debolezza e della sua forza e coraggio di continuare il suo viaggio nella vita con la speranza sempre viva di poterla condividere con l’immaginario cavaliere o principe azzurro. Realtà e fantasia senza confine,un tutt’uno. Neppure il denaro trova spazio nei suoi racconti,eppure l’euro ha la sua reale importanza. I suoi pensieri vengono assorbiti dai sentimenti che interpreta, subisce ed elargisce. I compagni di viaggio li ha avuti ,i genitori ,che in vita l’anno sempre sostenuta e protetta. Il suo viaggio poetico affronta i ricordi della propria vita, il sentimento di amore verso i genitori, la religiosità, la spiritualità, le difficoltà di relazione con gli altri:i timori, le paure, le gioie, l’amore sia umano che divino. Per l’autrice, lo scrivere poesie o racconti rappresenta un modo per liberarsi la mente dai propri pensieri, un modo di comunicare agli altri il proprio mondo, per essere accettata e condivisa. E’ difficile per lei raggiungere la felicità terrena, ma è consapevole che lo è anche per gli altri. Per l’Algieri però è importante raggiungere la felicità, continuare a credere nell’amore, così come rimane importante la vita e rincorrere un sogno. E allora? La risposta la trova nella fede, nella sua religiosità che la porta a guardare in alto, molto in alto, dove Dio l’ascolta e la segue e le dà quella forza interiore per guardare avanti con tenacia, per superare le difficoltà della vita che ha imparato ad apprezzare e a rispettare perché solo attraverso la conoscenza del dolore è possibile porsi in comunione con gli altri, accettare se stessi, apprezzare le piccole gioie e proiettarsi verso l’attesa felicità, quella vera, quella divina. E’ una ricerca costante quella dell’autrice per trovare la giusta dimensione e dare una speranza e una luce magica alla propria esistenza.
Franco Lofrano

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