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lunedì 7 novembre 2011

Amendolara-04/11/2011: Presentato il Libro di Gerundino :"I caduti della Grande Guerra (1915-1918)”



COMUNICATO STAMPA
«Sono questi i nostri eroi, contadini del meridione che hanno combattuto per qualcosa a loro ignota ma che hanno onorato con il rispetto e l’amor di Patria che contraddistingue la gente del Sud». Lungo questo filo conduttore si è svolta venerdì sera nella Sala consiliare di Amendolara la presentazione del libro di Antonio Gerundino “Amendolara. I caduti della Grande Guerra (1915-1918)”. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione Anas Alto Jonio in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Presenti tra il numeroso pubblico anche alcuni parenti dei caduti, ai quali in coda all’evento è stata consegnata dal Comune di Amendolara una copia del libro. Ospite d’eccezione un reduce amendolarese della Seconda Guerra Mondiale, l’89enne Vincenzo Calienni. Gerundino è al suo quarto libro ed è prossimo alla pubblicazione dell’Inferno di Dante in dialetto amendolarese. Con questo testo, presentato in un giorno particolare e nell’anno del 150esimo dell’Unità d’Italia, i caduti di Amendolara ma anche dell’Alto Jonio hanno rispolverato il loro ricordo in tutta la cittadinanza ma maggiormente in quelle famiglie che tra gli antenati hanno l’onore di annoverare un soldato morto al fronte. Ventimila caduti per la Calabria, più di 8.000 mila per i distretti di Cosenza e Castrovillari, 570 circa per l’Alto Jonio cosentino, sino ad arrivare ai 50 di Amendolara (quattro dei quali riconsegnati alla storia proprio grazie al libro di Gerundino): il dazio pagato alla Grande Guerra. Anche beffarda in talune circostanze, come per la morte dei soldati di Amendolara Saverio e Nicola Vitale, gemelli e caduti nello stesso giorno.
Dopo i saluti del sindaco Antonello Ciminelli, che aveva presenziato anche in mattinata alla manifestazione organizzata di concerto con le scuole per ricordare i caduti di tutte le guerre, ma anche gli emigrati caduti sul lavoro, di cui Amendolara ospita un monumento, alla Marina, unico nel suo genere; e del presidente dell’Anas Alto Jonio Vincenzo Laschera, che ha ribadito le finalità di questa associazione attiva nel comprensorio per creare sviluppo territoriale con un occhio di riguardo verso l’occupazione giovanile, si sono susseguiti gli interventi dei relatori moderati dal giornalista Vincenzo La Camera.
Il direttore scolastico emerito Rocco Silvestri, studioso delle origini di Amendolara e degli amendolaresi, ha tracciato una breve cronistoria del monumento ai caduti ricordando come la figura paterna Francesco, reduce della Grande Guerra, abbia inciso e non poco sulla realizzazione dello stesso, datato 1929. Il professore di Storia e Filosofia del Liceo Scientifico di Trebisacce, Gianni Mazzei, ha ricordato come il valore di Patria si sia sviscerato tra gli italiani ancor prima che il nostro Paese diventasse nazione. E soltanto questo alto senso di appartenenza ha fatto sì che tanti contadini del sud partissero per il fronte. «Sono questi i nostri eroi – ha esordito il professor Leonardo Alario, presidente dell’Istituto di studi e ricerche di Cassano Jonio -. Gli eroi non sono immuni dalla paura, ma a questa sopperiscono con l’amor di Patria». Il professore Giuseppe Trebisacce, docente di Storia della Pedagogia all’Unical, invece, soffermandosi dal punto di vista tecnico sull’opera di Gerundino ed inquadrandola come un lavoro di Microstoria, ha sottolineato come lavori del genere possono sicuramente contribuire a scrivere la storia della Nazione. Nel commentare poi il IV novembre dei giorni nostri, Trebisacce ha rimarcato come nel ricordo di questa giornata si sia passati, nel giro di alcuni anni, da celebrazioni troppo enfatizzate a celebrazioni troppo superficiali, frutto anche di un decadimento politico. Nel finale ha preso posto tra i relatori anche il dottor Franco Alimena della casa editrice Edizioni Orizzonti Meridionali di Cosenza che non ha voluto esimersi dal porgere il suo saluto in un convegno che vedeva la presentazione di un testo da lui edito. Ha concluso il giro degli interventi l’autore Antonio Gerundino con una breve descrizione del suo lavoro. Un vero scrigno della memoria che racchiude oltre ai nomi dei caduti anche stralci dei loro alberi genealogici, documenti originali e preziose testimonianze che accompagnano il lettore in un viaggio nella Grande Guerra.
Si è proceduto infine alla consegna dei libri ai parenti dei caduti, che si sono avvicendati al tavolo della presidenza man mano che veniva pronunciato il nome del loro familiare partito da Amendolara e non più tornato dal fronte.

Vincenzo La Camera

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