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domenica 20 novembre 2011

Trebisacce-20/11/2011: “Libertà e responsabilità degli intellettuali” di Giulio BURGO


CONOSCIAMO KARL R. POPPER

“Libertà e responsabilità degli intellettuali”

di Giulio BURGO


Crediamo sia interessante e anche utile far conoscere alcuni scritti “sulla conoscenza, la storia e la politica” di Karl R. Popper, il più grande filosofo della scienza mai esistito (P.B.Medawar).
Sono scritti pubblicati sul libro “ Tutta la vita è risolvere problemi” con premessa di Dario Antiseni.
Oggi riportiamo uno scritto sull’argomento “Libertà e responsabilità degli intellettuali”.
Leggiamo: “Io penso agli intellettuali, dunque a persone interessate alle idee, pertanto a persone che leggono e che forse anche scrivono.
Sono stati e siamo noi intellettuali ad avere continuamente fatto le cose più cattive per viltà, per presunzione, per orgoglio. Noi, che abbiamo un particolare obbligo verso coloro che non potettero studiare, siamo i traditori dello spirito. Abbiamo inventato e propagato il nazionalismo, seguiamo tutte le mode stupide.
Vogliamo metterci in mostra e parliamo un linguaggio incomprensibile, fatto solo per impressionare, erudito, artificioso.
L’arroganza, la prepotenza, la saccenteria, la vanità intellettuale sono questi i vizi meschini cui sono più inclini gli intellettuali.
E’ l’inquinamento del linguaggio che rende proprio impossibile agli altri di parlare con noi in modo razionale e non permette loro di capire che spesso noi parliamo senza senso e che peschiamo nel torbido.
Non voglio accusare più a lungo gli intellettuali.
Voglio invitarli a prendersi finalmente la loro responsabilità nei confronti dell’umanità e della verità.
E’ pura falsità ed è immorale predicare la falsità, anche se si ha il diritto di farlo.
Si esige da noi intellettuali che finalmente guardiamo in faccia la verità oggettiva e che non scambiamo ancora una volta l’uno con l’altro, come nel passato, il paradiso e l’inferno.
Dobbiamo, avanzando criticamente a tentoni, come avanzano a tentoni i coleotteri, cercare la verità oggettiva in tutta modestia.
Non dobbiamo più cercare di posare a profeti omiscienti.
Dobbiamo imparare a fare le cose nel miglior modo che ci è possibile e ad andare alla ricerca dei nostri errori.
Ma questo significa che dobbiamo cambiare noi stessi.
La speranza più grande è che essi, pur essendo arroganti, non siano così stupidi da non capirlo”.
La prossima volta un interessante e “attuale” argomento sulla “teoria della democrazia”.

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