Lettera aperta al MINISTERO DELL’ ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Gentile Assessore, Onorevole, Senatore…
le scrivo questa mia per comunicare un disagio che da anni prende piede nella mia vita professionale e che riguarda una categoria molto bistrattata.
Sono anni ormai che insegno. Dal 1991 con varie supplenze e dal 2005 con l'immissione in ruolo; cerco di onorare le mansioni di cui sono stata 'insignita' (mi riferisco all'abilitazione all'insegnamento).
Sono una Docente di Laboratorio, un Insegnante Tecnico Pratico e ne sono fiera. Ogni giorno porto a casa un ' pezzo' di soddisfazione per il lavoro svolto in laboratorio, in classe e in tutti gli ambiti scolastici. Prima di essere una docente della disciplina di Laboratorio d'Informatica Gestionale sono un'educatrice e sono felicissima di incontrare studenti ai quali dare un contributo per farli diventare cittadini con la competenza richiesta dal loro diploma e ancor di più renderli persone oneste e libere verso il mondo della legalità.
Di tutto ciò li ringrazio, che con la loro testimonianza mi acclamano questo ruolo svolto con tanta dignità.
Purtroppo questa dignità e questo entusiasmo li sto perdendo, grazie a delle politiche che decantano sì un'istruzione che non si accontenta più di una sterile conoscenza, e che dovrebbe far leva a una competenza che dà lo slancio e l'impulso a quella famosa QUALITA' che il nostro Ministero vuole a tutti i costi, facendone uno scudo di bandiera, per eguagliare i nostri concittadini europei, ma che nello stesso tempo la rigetta.
Mi sento deturpata ed offesa perché sono stata abilitata alla professione di docente e tutti i giorni cerco di perorare la causa con molta onestà; però, ora le chiedo, con la nuova Riforma e con i vari Disegni di Legge (DDL Stabilità già approvato) che mirano solo e soltanto ad una politica improntata sulla parola TAGLIO, e quindi basata solo sul vile denaro, e solo nel cercare di eliminare la nostra categoria e l’attività di laboratorio ( già mortificata nel dimezzamento delle ore di laboratorio), che è alla base delle competenze richieste dai diplomi tecnici e professionali;
come posso io difendermi da questa ingiustizia ed entrare ogni mattina in classe o in laboratorio e dire ai miei alunni di iniziare una lezione per acquisire le competenze che il Ministero reclama e nel contempo chiedere loro di portare avanti i loro saperi e le loro competenze in un mondo di legalità, dove la legalità e la democrazia non esistono?
Tutto ciò perché ruoli richiesti, conclamati e svolti con dignità, sono ribaltati, ignorati ed offesi, con molta leggerezza.
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/01165dl.htm
Questo DDL è solo l'inizio di una catastrofe e che vede la categoria degli ITP (circa 25000 mila unità della tabella C in tutta Italia) come sempre, una categoria da schiacciare ed eliminare. Siamo numerosi, ma non siamo solo numeri e io sono la testimonianza di quanto non mi sento numero e di quanto voglio essere rispettata nell'espletamento delle mie mansioni e nella difesa a spada tratta del lavoro di Laboratorio che dà la COMPETENZA.
Come posso far sentire la mia voce di legalità? Qui la legalità si sta mettendo sotto i piedi; volevo indicazioni per esprimere ancor meglio la situazione e anche dettagliarla in un documento o anche solo con un comunicato di richieste, per far valere ancora qualche stralcio di democrazia, che a quanto pare in questo paese poche persone hanno a cuore.
Grazie anche solo per l'attenzione, la saluto cordialmente.
Prof.ssa Teresa Sicoli.
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Grazie collega, hai in poco spazio espresso
RispondiEliminatutti i pensieri e la preoccupazione di noi ITP,
gente che lavora da anni nella scuola con passione e che ha contribuito alla crescita del nostro paese e adesso elevata a vittima sacrificale per l'incompetenza e l'incapacità di altri