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domenica 3 luglio 2011

Trebisacce-03/07/2011:MUSICA E SPORT, UN’ACCOPPIATA VINCENTE

MUSICA E SPORT, UN’ACCOPPIATA VINCENTE
(“Ora Estate”, Calabria Ora di domenica 3 luglio, pag. 36)

Ci risiamo: anche in questo 2011, l’evento sportivo più atteso dell’estate è accompagnato da una canzone trasformatasi in breve tempo in un autentico tormentone. La quarantatreesima edizione della Coppa America di calcio ha un inno molto orecchiabile: si intitola “Rabiosa” ed è cantato da un’artista non nuova a simili performance. Shakira, infatti, aveva già firmato la colonna sonora dei Mondiali di calcio disputati lo scorso anno in Sudafrica: il suo “Waka Waka” è stato un vero e proprio successo planetario, che abbiamo ascoltato per mesi interi. Che la colombiana venisse scelta anche questa volta, peraltro, era pressoché scontato: non solo per la sua notevolissima popolarità, ulteriormente cresciuta proprio nel 2010, ma anche e soprattutto perché in questa occasione è praticamente la madrina di casa dell’appuntamento, visto che la manifestazione dell’estate mette di fronte le migliori Nazionali del Sudamerica.
Più in generale, comunque, il binomio formato da sport e musica va sempre molto di moda: è un’accoppiata perfetta, perché unisce due passioni capaci di emozionare, coinvolgere, far divertire la quasi totalità della popolazione mondiale. Moltissime sono state, nel corso della storia, le canzoni dedicate a personaggi sportivi, così come sono davvero tante le clip, visibili sui canali televisivi o sul web, nelle quali vengono proposte spettacolari immagini calcistiche, tennistiche o di altre discipline, accompagnate da sottofondi in grado di renderle ancor più divertenti e di dare il giusto ritmo alla visione. La materia appare sconfinata, ma il riferimento iniziale ai due fortunati tormentoni di Shakira ispira una ricostruzione della storia delle colonne sonore legate ai grandi appuntamenti sportivi degli ultimi decenni. In particolare, rivolgendo l’attenzione ai Mondiali di calcio, si scoprono curiosità interessanti: interpreti o compositori all’apparenza insospettabili fanno parte di questa lunga carrellata.
La rassegna parte dall’edizione del 1978, quella giocata in Argentina e vinta proprio dai padroni di casa che, trascinati dalle reti di Mario Kempes, si imposero in finale sull’Olanda: per quell’occasione, la colonna sonora ufficiale, “El Mundial”, venne composta da un grande maestro come Ennio Morricone. Stesso titolo per l’inno utilizzato nell’edizione successiva, andata in scena nel 1982 in Spagna e rimasta nei nostri cuori per il trionfo degli azzurri guidati da Enzo Bearzot, capaci di ricompattarsi dopo un inizio terribile e di regalare un’enorme gioia ad un’intera nazione. In copertina, oltre ai sei pesantissimi gol di Paolo Rossi, l’urlo di Tardelli e le parate di Zoff, mentre nell’aria riecheggiava la voce del tenore iberico Placido Domingo, che cantò un pezzo la cui versione italiana era opera dell’indimenticato Claudio Villa. Dalla lingua spagnola si passò a quella inglese nel 1986, allorché “A special kind of hero”, incisa da Stephanie Lawrence, apparve quanto mai azzeccata per accompagnare le gesta di Diego Armando Maradona, che trascinò l’Argentina con le sue prodezze e, in particolare, con i due gol all’Inghilterra: quello segnato con una mano e quello, forse ancor più famoso, realizzato dopo aver percorso tutto il campo con la palla al piede e saltato mezza squadra avversaria.
Quattro anni più tardi, fu l’Italia ad ospitare la più importante competizione calcistica per Nazionali: gli occhi spiritati di Totò Schillaci e le prodezze di un giovane Robi Baggio illusero la formazione allenata da Azeglio Vicini, poi fermata in semifinale da Caniggia e dalla lotteria dei rigori. A condire l’evento di quelle notti magiche fu “Un’estate italiana”, interpretata da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato: ognuno di noi l’ha ascoltata o canticchiata almeno una volta nella vita. Il brano simbolo di Usa ’94 fu “Gloryland”, in due differenti versioni: una strumentale eseguita dai Glory, gruppo formato da Charles John Skarbek, Richard Simon Blaskey e Snake Chris Davis, e l’altra cantata da Daryl Hall con i Sounds of Blackness.
“La copa de la vida” di Ricky Martin e “Anthem” di Vangelis furono rispettivamente gli inni dei Mondiali giocati in Francia nel 1998 e di quelli organizzati da Corea del Sud e Giappone nel 2002, mentre nel 2006 si verificò qualcosa di nuovo. Dell’edizione di cinque anni fa, infatti, nessuno ricorda la colonna sonora ufficiale, “The Time of Our Lives”, eseguita dal quartetto vocale Il Divo insieme con Toni Braxton: tutti hanno invece ancora in mente il coro festoso dei tifosi italiani, che celebrarono l’impresa centrata in Germania dagli azzurri di Lippi sul tema di “Seven Nation Army” dei White Stripes, un pezzo che divenne un clamoroso tormentone a tre anni di distanza dalla sua uscita.
Nel 2010, come detto, arrivò il “Waka Waka”, cui si affiancò un altro singolo, “Wawin’ flag” di K’naan, lanciato da una pubblicità di una nota bevanda. Ed anche in quest’estate senza Mondiali, Shakira sta dimostrando che l’accoppiata formata da musica e sport può comunque funzionare benissimo.

Francesco Cozzo

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