lunedì 11 ottobre 2010
Trebisacce-11/10/2010: A voi la secessione (di Leonardo Tufaro)
Leonardo Tufaro
A V OI LA SECESSIONE.
Cambiano le amministrazioni, ma i metodi sono sempre gli stessi. Nell’elaborazione di un qualsiasi piano, grande importanza riveste la conoscenza dei territorio, per arrivare ad un giudizio condiviso delle scelte operate. Scelte che devono tener conto soprattutto delle dinamiche socio economiche. Metodo sicuramente non percorso nell’elaborazione del cosiddetto "Piano di rientro sanitario" dal commissario o sub commissario, nonché governatore della Calabria Scopelliti in arte "Peppe". Piano di rientro elaborato attraverso scelte arbitrarie, dettate da logiche clientelari e antidemocratiche. Scelte operate come fine a se stesso e non come momento di impiego e consumo di risorse. Consumi e risorse che interferiscono con le dinamiche quotidiane della qualità della vita, delle popolazioni interessate. La sanità, l'unica grande industria calabrese. Industria che suscita appetiti e genera aspettative di ogni genere. Industria sanitaria, ieri gestita dalla cricca Loiero oggi di Seppelliti, sempre e comunque ad ingrassare amici ed amici degli amici. A furia di togliere e tagliare l'Alto Jonio sarà un riserva indiana, dove ci saranno solo pietre e serpenti. Riserva che sicuramente alla gente non piacerà. Una terra dove non si sentono nè liberi nè felici. Un posto dove non c’è una strada decente, un porto ,un aeroporto, e tra non molto non ci sarà neppure uno ospedale. Un posto così intristisce pure il sole. Posto dove il sole splende sempre e i bambini sorridono sempre, perché ancora non sanno dell'incerto futuro che li aspetta. Allora meglio traslocare nella vicina Lucania. L’idea secessionista dell'Alto Jonio un'irripetibile percorso di sopravvivenza. Il primo atto è compiuto. Incassato il gradimento dell'amministrazione provinciale di Matera, non resta che promuovere il referendum di addio alla Calabria matrigna che scientificamente dimentica i figli di questa accogliente,e disgraziata terra. L'ultimo scippo consumato; la chiusura, del locale stabilimento ospedaliero. La goccia che ha fatto traboccare il vaso già pieno di lacrime e sangue della gente dell’'Alto Jonio cosentino. Come può il signor Scopelliti, ieri re di Reggio Calabria, oggi di Calabria, affermare che gli ospedali di Trebisacce e Cariati fanno perdere tempo. L'ennesima infelice e arrogante affermazione di un signor che non conosce la geografia, ma pretende di impartire lezioni di economia sanitaria. Tant’è che è convinto che la Calabria nord/est confina con la regione Puglia. Circondato di nuovi e vecchi e nuovi "lacchè" , il governatore, pieno di sé, annuncia in ogni dove che il piano di rientro sanitario sarà un rivoluzione vera . Il sol dell'avvenir dell'efficacia dell'efficienza e della produttività. Di cosa ovviamente non è dato sapere. Un piano sanitario di rientro, tanto efficace, efficiente e produttivo, da tagliare solo quei presunti stabilimenti poco produttivi rigorosamente dove il centrosinistra vince, mentre vengono salvati tutti quanti dove vince il centrodestra. A proposito di centrosinistra,bene farebbe l'ex regnante Loiero,. in arte , Aggrazio, ad intervenire, non già per impartire lezioni di federalismo a quelli che, a suo dire, non sanno, ma a rompere l'assordante silenzio in materia di piano di rientro sanitario elaborato quando governava lui. Un così lungo assordante silenzio a cosa è dovuto, se non a probabile ed interessate complicità istituzionali nella dissennata disamministrazione della cosa pubblica. Infine le popolazioni dell'Alto Jonio non hanno avuto neppure la tribuna del TG Calabria complice dell'assordante silenzio sulle problematiche dell'Alto Jonio. Figuriamoci poi fregiarsi della tribuna di ANNOZERO per denunciare i torti subiti da parte del governatore Scopelliti .Governatore che salva gli ospedali di Rossano e Corigliano solo perchè collegi-elettorali dei Dima e dei Caputo.
Trebisacce, 10/10/10.
Leonardo Tufaro
Associazione Gente dello Jonio in movimento.
COMMENTO:
Ho letto con attenzione psicologica l' articolo del signore, nel termine nobile della parola, Tufaro, e sono rimasto di stucco, nell 'avere verificato quanto spessore, non solo culturale, ma spirituale alberga in un signore di tale portata. Il suo scritto, vibra di una libertà concettuale, da insegnare, che la libertà e la democrazia sono valori assoluti, e che non possono essere posseduti, dai farisei e dai piaggiatori di turno. E' un esempio di figlio di questo lembo di terra calabra, dimenticata dai potenti di turno, che non hanno, né il sentimento del rispetto, né la concezione della sacralità della vita. Egli lo dimostra e lo afferma con dignità e amore, verso coloro che hanno capito che la sanità è un diritto di un popolo che si ritiene, ancora democratico. Lo esprime con dignità ed orgoglio, e dimostra di non avere scheletri negli armadi, e condanna recisamente, gli INADEMPIENTI, GLI INETTI, GLI IPOCRITI e i COSTRUTTORI DI SOGNI FUMOGINI. Le parole del Tufaro sono perle da custodire e registrare nella memoria storica di questa terra di San Francesco di Paola, al quale chiediamo a squarcia gola che esaudisca gli aneliti e i desideri della gente del luogo. Grazie signor Tufaro, per avervi regalato con il suo intervento, un goccia d' acqua profumata del mio mare di Trebisacce. Mi associo e la stimo, con gratitudine,
Ciccio Frangone
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