giovedì 28 ottobre 2010
Trebisacce-28/10/2010:Il peso da telaio di Amendolara
Trebisacce:28/10/2010
“Il peso da telaio di Amendolara: il culto del sole e la religione degli Enotri”, è il tema affrontato nell’aula Magna del Liceo Scientifico “G. Galilei”,di cui è dirigente scolastico,Tullio Masneri,lo scorso giovedì 28 ottobre. Il peso da telaio su cui si sono intrattenuti i relatori,di forma tronco-piramidale,custodito nel Museo archeologico nazionale di Amendolara è ancora poco conosciuto e a coglierne l’importanza e a parlarne per la prima volta è stato il compianto archeologo Renato Peroni e fotografato, intorno al 1980, da Tullio Masneri. Sul reperto è in programma la stesura di un libro che cureranno Vanzetti e Masneri. Il Dirigente scolastico Tullio Masneri, anche studioso di archeologia, in un recente articolo sulla rivista “Apollinea”,ha reso noto che il reperto, il peso da telaio, è stato ritrovato da un collaboratore del dottor Vincenzo Laviola tra le località “Case cadute” e Santo cavalcatore” nel comune di Amendolara. Masneri si è soffermato sul significato mitologico degli uccelli che “trasportano le anime verso l’alto,il trapasso” come interpretazione religiosa. Il volo degli uccelli rappresenta un modo per lasciare la terra e salire al cielo, come anche un mezzo per scendere dal cielo e atterrare sulla Terra. Sono simboli della trascendenza, della elevazione della natura inferiore. Così l’albero è stato sempre espressione della vita,della luce e il suo culto è presente in tutte le civiltà. Ancora ha ricordato i tre elementi fondamentali: Cielo (Sole),terra (natura),sotterraneo (la morte). Gianni Mazzei,docente del Liceo,coglie un raccordo ideale tra il museo di Amendolara,con un salto nel tempo, con la tradizionale Festa da Pite di Alessandria del Carretto. L’albero di abete, in vista sulla facciata del reperto, ancora protagonista e simbolo della vita e come radicamento della società e “culto dell’albero”. Alessandro Vanzetti, archeologo e docente all’Università “La Sapienza” di Roma, ricorda che i telai servono per la tessitura e uno è stato rinvenuto nel sito archeologico di Francavilla marittima. Nell’800-750 a.c. gli uccelli triangolari,che richiamano il culto del sole, identificano l’età del ferro e le iconografie mostrano gli uccelli in sosta, in volo,con le piume ritte che sono dei veri codici e dei messaggi per gli studiosi e ben in vista sul reperto. Ha trattato ancora della comparsa delle barche solari,presenti in numero di quattro che formano una croce, nel 3000 a.c. e delle prime spade con l’elemento solare sempre presente. Giuseppe Delia, antropologo e presidente dell’associazione culturale “Rizoma” vede nell’abete,l’albero usato nella Festa da Pite,soprattutto quello bianco e sempre verde il simbolo del Padre sceso sulla terra,secondo un tradizionale pensiero storico diffuso e dove nell’albero sono presenti i tre elementi: Chioma (guarda il cielo),fusto ( vita),radici (sotterraneo). Ricorda ancora che l’Aps”Vacanzieri insieme..”,presieduta da Vincenzo Arvia, ha candidato la tradizionale festa alessandrina tra i beni culturali Unesco. Insomma tra voli pindarici,fantasie,filosofia,gli studiosi hanno creato un clima di curiosità e di verità ancora allo studio rendendole tangibili, fruibili,presenti nella nostra realtà. Un libro aperto dove tutto all’interno può trovare spazio. Mario Melfi,sindaco di Amendolara,non vorrebbe che anche questo reperto si trasferisse al Museo di Sibari,così come nel passato è successo per le monete antiche. Silvana Luppino (direttrice musei nazionali della Sibaritide e di Amendolara) annuncia che è in corso di redazione il libro di ricognizione su Amendolara e sottolinea, guardando Melfi, che la tutela del museo è compito suo e che la promozione del museo non rientra nelle sue funzioni,lasciando capire che spetta al comune e alla comunità. Esiste anche un problema di sicurezza e ha ricordato che nel passato sono stati rubati nel museo di Amendolara dei bronzi preziosi della collezione di Laviola. Simonetta Bonomi (Soprintendente archeologa per la Calabria) ha precisato che il museo è un organismo complesso e seppure piccoli lo sono sia Trebisacce che Amendolara.”I beni culturali vanno valorizzati con l’interveto di tutti per renderli appetibili “, ha chiosato la Bonomi e ha annunciato che il prossimo 3 novembre inizieranno i lavori di scavo in località “La Lista” di Amendolara.
Franco Lofrano
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