LUCANIA - PROTESTANO LE ASSOCIAZIONI PER SCEMPI SUL POLLINO
Di Piero De Vita - giovedì 21 ottobre 2010 -Attualità
Per la discussione in atto ( secessione SI - secessione No), diamo voce e spazio anche all'altra faccia della medaglia, ai tanti visitatori che segnalano notizie dalla consorella regione, la Lucania. Qui vivono e operano. E' giusto ascoltarli e valutare.
LUCANIA ( par condicio)
"GRANDI ATTRATTORI: PROTESTANO LE ASSOCIAZIONI PER GLI SCEMPI SUL POLLINO"
GRANDI ATTRATTORI: PARCO NAZIONALE O LUNA PARK POLLINO? MILIONI DI EURO, SCEMPI AMBIENTALI PER UN FANTOMATICO SVILUPPO MATRICE... GIUNTA DE FILIPPO!
PARLA TERESA LIGUORI (Italia Nostra): Cari amici, si tratta di scempi autorizzati e pagati fior di milioni. Propongo di preparare un comunicato congiunto e di forte protesta.
P.S. sarebbe utile passare queste notizie a quei sindaci dell'Alto Jonio calabrese che vorrebbero indire un referendum popolare per annettere i loro comuni alla Basilicata.
Si apprende con un po’ di meraviglia l’avvenuta stipulazione della convenzione tra sindaci APT e Regione Basilicata per il piano di sviluppo relativo all’area Senisese-Pollino, con la creazione, al costo di ben 10 milioni di euro, di quattro fantomatici “Grandi Attrattori”. Dico con meraviglia perché mai avrei pensato che tali progetti avrebbero potuto prendere piede nel Pollino, nella mia terra. Da ciò che si legge nei comunicati pubblicati sul sito internet della Regione Basilicata, l’impatto che le opere potrebbero avere sull’ambiente circostante è piuttosto allarmante; in secondo luogo lascia molte perplessità l’impiego di milioni di euro di fondi pubblici per iniziative che rischiano di portare alle solite cattedrali nel deserto: fatto, aggiungo, che potrebbe comportare in futuro anche un danno non irrilevante all’immagine pubblica del nostro territorio. Ad essere chiamato in causa è il modello di sviluppo che si prevede per il Pollino, che come stiamo apprendendo, non è più basato su tutela, conservazione e valorizzazione dei beni naturalistici e storico-culturali, sull’agricoltura e l’allevamento, nel rispetto delle comunità locali, com’era più o meno negli intenti originari che condussero alla costituzione del Parco... Il progetto dei Grandi Attrattori, già iniziato con ArtePollino, è infatti sintomo di un andazzo preoccupante che rischierebbe, se continuasse, di deturpare paesaggi, di banalizzare alcuni ambienti del Parco e di annichilire paradossalmente quelle stesse potenzialità che il Pollino ha in nuce, proprio grazie alla fortunata circostanza che fa delle nostre montagne aree ancora (ma fino a quando?) incontaminate e prive di strutture deturpanti come funivie, impianti di risalita, rifugi d’alta quota e altre strutture turistiche di forte impatto visivo. E’ questa caratteristica il grande “attrattore” del Pollino, altro che scivoli o passerelle! Sulla questione Grandi Attrattori invito a riflettere su alcuni nuclei problematici che a mio avviso appaiono rilevanti:
1. L’ideologia che sta alla base di questo progetto di sviluppo è che le bellezze del Pollino non bastino alla promozione turistica; si rende necessario un “valore aggiunto”, rappresentato appunto dalla funzione catalizzatrice detenuta dai Grandi Attrattori: in pratica è come se dicessimo che passerelle, scivoli, funivie e opere d’arte attrarrebbero più visitatori delle bellezze naturalistiche del Pollino, ovvero surclasserebbero l’attrazione rappresentata dai suoi paesaggi, dagli sport di montagna in aree wilderness, dai suoi borghi antichi, dalla gastronomia e dai prodotti tipici. E’ legittimo domandarsi in proposito se le autorità (locali e nazionali) preposte alla programmazione dello sviluppo economico abbiano fatto tutto il possibile per invertire il trend di povertà, emigrazione e abbandono del territorio che da anni purtroppo interessa il territorio del Pollino… Le bellezze del Pollino “non bastano”, o invece non sono state “valorizzate” abbastanza, attraverso una promozione che prenda corpo prima di tutto dalla tutela, conoscenza e conservazione del patrimonio naturalistico, ma anche storico-culturale e archeologico? Se il Pollino non è competitivo è perché fa schifo o perché esistono problemi di varia natura che andrebbero affrontati con competenze e seria volontà politica, magari coivolgendo le migliori energie creative giovanili e professionali presenti nelle comunità locali? E poi si può pensare di demandare al solo turismo le prospettive di sviluppo economico di un territorio? Inoltre vorrei aggiungere che in una fase di crisi economica come questa è abbastanza illusorio pensare in uno sviluppo miracoloso che prenda corpo da tre o quattro attrattive da Luna Park. E comunque i Grandi Attrattori non sono una novità. Già all’interno del Parco il progetto ArtePollino ha avuto come obiettivo l’installazione di opere d’arte contemporanea, il cui contributo allo sviluppo turistico è alquanto dubbio, visti i risultati… e questo a spese di milioni di euro che forse potevano essere indirizzati in maniera più opportuna (per non parlare dell’impatto sull’integrità dell’ambiente naturale e sul paesaggio che presentano alcune opere già realizzate o in corso di realizzazione come le uova giganti di Nils Udo)! Qualcuno si è chiesto quali tipi di benefici le comunità locali abbiano ricevuto da tali altisonanti opere d’arte postmoderna? E’ una prova che già basta a smentire il progetto di sviluppo integrato per il Pollino. Svluppo a parte, in questo articolo si richiamano comunque i problemi inerenti all’impatto paesaggistico di tali opere.
2. Mi pare che le considerazioni con cui viene liquidato il problema dell’impatto ambientale che presenterebbero i Grandi Attrattori sia viziato quantomeno da superficialità. Se è vero che, come afferma l’onorevole De Filippo, i grandi invasi come la diga di Senise sono frutto dell’opera dell’uomo non mi sembra, sprattutto in alcuni casi, che “gli interventi previsti saranno poco invasivi tali da essere vissuti, in pochi anni, come elementi integrati nel paesaggio” (non entro nel merito della questione diga di Senise, visto che a rigore nemmeno dovrebbe essere compresa, a mio avviso, nel Parco). Prendiamo come riferimento i due casi più eclatanti e noteremo che l’impatto ambientale esiste eccome e che i progetti previsti siano viziati quantomeno da schizofrenia:
Piano Ruggio. Certo, è attraversato da una strada e c’è un rifugio, ma è un’area di grande valenza naturalistica, uno dei più bei pianori d’alta quota, che già così com’è è un “attrattore”. Il tubo d’acciaio non farebbe altro che banalizzare d’un colpo la bellezza del luogo. Sta di fatto che il Rifugio De Gasperi è chiuso da tempo e in stato di abbandono; qui la prevista pista da sci di fondo non ha mai funzionato e la strada spesso d’inverno non è libera dall’innevamento, tanto da creare grossi problemi a quelle guide che portano le comitive di turisti in montagna, d’inverno come d’estate. Mi sembra un’assurdità tenere chiuso un rifugio, non pensare alle possibilità offerte dallo sci, non provvedere alla manutenzione della strada e progettare intanto fantomatici scivoli d’acciaio!
Rifugio Segheria-Piano di Jumento: una passerella tra gli alberi alta sei metri dovrebbe portare i turisti alla pista da sci di fondo situata nello spettacolare Piano di Jumento (anche questo un punto panoramico è già di per sé un attrattore, se solo si considera la veduta di Serra di Crispo e Serra delle Ciavole ammantate dalla foresta di faggio-abete bianco che è possiblile ammirare da qui!). Già si sta costruendo da quelle parti una discutibile strada asfaltata per accedere alla pista, che ha danneggiato l’ambiente integro di Toppo Vuturo: adesso ci voleva anche la passerella per permettere ai turisti sciatori di andare a piedi? Ben venga la pista da sci, aiutiamo i gestori e il comune attraverso una seria promozione turistica, ma senza cemento e inutili passerelle! Vorrei ricordare poi che, come il De Gasperi, anche il Rifugio Segheria è chiuso e si può dire che non abbia mai funzionato. Anche là si costruì con la scusa del turismo… sta di fatto che è rimasta una struttura abbandonata. Ma torniamo alla passerella. Un intervento che prevede “ piattaforme osservative, illuminazione, percorsi alternativi, punti panoramici, e pannelli informativi che arricchiscono il percorso principale e ne fanno un'attrazione di carattere ludico-educativo per grandi e piccini” vi sembra a zero impatto ambientale? La faggeta di Toppo Vuturo e Piano di Jumento è ad alta valenza naturalistica e una passerella del genere non è vero che “ si integra perfettamente nel paesaggio circostante”. Se una passerella e un tubo d’acciaio non sono invasivi, allora nulla è invasivo, allora anche i mostri di cemento che hanno deturpato le povere coste del mediterraneo “si integrano nel paesaggio”…
3. Il progetto integrato di sviluppo appare come un’iniziativa calata totalmente dall’alto, ovvero programmata da agenzie di sviluppo economico come l’APT e dagli organismi dirigenti della Regione, che si muovono in questo caso come burocrazie autoreferenziali ed avulsi dai contesti territoriali locali. Evidentemente si approfitta della situazione di grave crisi in cui versano i comuni del Pollino, i cui sindaci si vedono subito disponibili ad avallare tali discutibili progetti appena si presenta la possibilità che arrivino dei soldi. Certo non vanno giustificati, ma vanno quantomeno compresi perché sono trattati come l’ultima ruota del carro. La responsabilità maggiore risiede in alto, e in questo caso negli organismi esecutivi della Regione Basilicata. Purtroppo ho l’impressione che ragionare con questa mentalità di sopravvivenza (per non dire miserevole) tipo: “intanto sfruttiamo questi fondi, poi vedremo”, non porterà alcun tipo di sviluppo per i paesi del Pollino, per i lavoratori e i giovani. Suvvia, siamo seri. Ammettiamo che ci sono soldi disponibili da sfruttare per buttare un po’ di cemento in giro e non scomodiamo lo “Sviluppo”! E’ un fatto che ormai da tempo l’emigrazione giovanile, la disoccupazione e lo spopolamento dei paesi del Pollino sembrano inarrestabili. Non mi sembra che qualche scivolo o uno spettacolo sulla Diga di Senise ci salveranno: e non è certo deturpando l’ambiente al costo di milioni di euro, piuttosto che conservandolo, che miglioreremo la nostra situazione. In tale quadro resta poi discutibile la situazione dell’attuale Parco Nazionale, un organismo ormai orientato a sostenere anch’esso questi progetti faraonici e spesso contrastanti con le finalità che un parco nazionale dovrebbe perseguire: basta ricordare l’ambigua posizione nei confronti della centrale Enel del Mercure, ArtePollino, Centri polifunzionali, sentieri cementificati realizzati da ditte edili… e chi più ne ha più ne metta. Se continua così, oltre a chiedere la dismissione di quello che è quasi diventato un organismo di cui non si capisce la funzione, dovremo cambiare la denominazione del Parco: da Parco Nazionale del Pollino dovremo rinominarlo Luna Park Pollino.
Un’ultima cosa, da cittadino, la voglio dire. Di sicuro in un periodo in cui certe organizzazioni politiche come la Lega Nord accusano la classe politica meridionale di parassitismo e spreco di fondi pubblici, iniziative come il “progetto di sviluppo integrato” non aiutano certo a smentire un’affermazione così pesante…
Saverio De Marco,
Consigliere Nazionale AIW (Associazione Italiana Wilderness).
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Grandi attrattori per Senise e Pollino, firmata convenzione
12/10/2010 10:56Alla cerimonia il presidente De Filippo, il direttore generale dell’Apt e i sindaci dei Comuni interessati
AGRIl presidente della Regione, Vito De Filippo, ha sottoscritto oggi una convenzione con il direttore generale dell’Apt, Gianpiero Perri, e i sindaci dei Comuni di Senise, di Terranova del Pollino, Viggianello e San Costantino Albanese, per la realizzazione di grandi attrattori a Senise e nel Pollino.
Si tratta di quattro interventi particolarmente innovativi e originali con lo scopo di suscitare curiosità e interesse e incrementare il turismo e lo sviluppo economico nell’area: l’arrivo dei Greci in Occidente sulla scena dell’invaso di Montecotugno, uno scivolo di montagna a Viggianello, un percorso tra gli alberi a Terranova del Pollino, uno skyflier a San Costantino Albanese.
Gli attrattori rientrano nel “Progetto Integrato Sistema Locale di Offerta Turistica Pollino Lucano”, previsti nell’ambito del Programma Speciale Senisese.
Il progetto è stato redatto dall’Apt e approvato dal Comitato di coordinamento e monitoraggio per un importo complessivo di 10 milioni di euro a valere sui fondi regionali e mira a determinare la scelta del Senisese-Pollino come meta turistica, finora area debole caratterizzata da flussi spontanei di visitatori e da permanenze di un giorno.
Per il Senisese attrattore sarà il racconto dell’arrivo dei Greci e dell’epopea della Magna Grecia che avrà come sfondo la grande diga di Montecotugno. Un evento con tecnologie avanzate, soprattutto sull’acqua, in grado di produrre immagini, suoni e colori sullo sbarco dei greci sul nostro territorio e il diffondersi della cultura greca sulla via dei fiumi.
Il progetto “Progetto Integrato Sistema Locale di Offerta Turistica Pollino Lucano” mette insieme vari enti: Regione Basilicata, Apt e i Comuni di Senise, San Costantino Albanese, Viggianello e Terranova del Pollino. La Cabina di regia seguirà l’andamento degli interventi. L’attuazione del Programma prende il via con la sottoscrizione della convenzione che firmata oggi.
Grandi attrattori, un percorso tra gli alberi sul Pollino
12/10/2010 11:27Sono previste piattaforme osservative, illuminazione, percorsi alternativi, punti panoramici, e pannelli informativi
AGRPer un pubblico che ama lo sci di fondo e le passeggiate estive si è pensato di realizzare una spettacolare e suggestiva esperienza in grado di dare un forte valore aggiunto all'escursionismo. Si tratta di un percorso tra gli alberi a circa 6 mt di altezza e per una lunghezza di 1,400mt che collega il Rifugio Segheria alla già presente pista di sci di fondo, su un dislivello di circa 200mt. La passerella sarà larga 2,5mt in modo da consentire la gestione di 3 corsie due destinate agli sciatori, ed una pensata per i pedoni. L'intervento non solo sarà funzionale a rendere più facilmente raggiungibile la pista da sci, ma unirà a tale funzionalità il pregio di essere altamente spettacolare, dando la possibilità anche in estate e di inverno anche ai non sciatori di offrire un punto di osservazione privilegiato sull'intero panorama dell'area. Sono previste piattaforme osservative, illuminazione, percorsi alternativi, punti panoramici, e pannelli informativi che arricchiscono il percorso principale e ne fanno un'attrazione di carattere ludico-educativo per grandi e piccini. L'intervento facendo uso di soli materiali naturali si integra perfettamente nel paesaggio circostante. Le squadre specializzate nella messa a punto di tali interventi assicurano non solo la non invasività visiva, ma anche di non danneggiare gli alberi ed il territorio toccati dall'intervento. Tale iniziativa che si aggiunge alla sentieristica realizzata recentemente dalla Comunità Montana della Val Sarmento, si integra con le progettualità di vacanze attive in fase di sviluppo nell'area, collegandosi con il campo di orienteering del Rifugio Acquafredda, con il parco avventura che verrà realizzato nel vicino Comune di san Costantino Albanese, con i percorsi e iniziative di Equitazione, mountain bike, che dal comune di Noepoli raggiungono il Pietrasasso.
Grandi attrattori, uno scivolo di montagna a Viggianello
12/10/2010 11:29
AGRScivolo di montagna si configura come una istallazione sportiva, su piste con lunghezze variabili da un minimo di 250 mt a un massimo di 2500 mt con pendenze tra il 4% e il 25%. I passeggeri si muovono su slitte, dotate di freni, discendono i pendii su uno scivolo semitubolare in acciaio inossidabile. Il tracciato previsto potrà essere composto da una serie di tratti in curva e di tratti rettilinei in funzione del terreno sul quale dovrà essere impiantato. Si prevede una portata oraria di 500 persone con bob biposto; una velocità massima regolabile fino a 40 km/h; una lunghezza di percorso di 2000mt. Nella prima fase di studio si è proceduto alla ricerca e alla selezione delle soluzioni più innovative e "compatibili" con l'area in oggetto, considerati i vincoli che il Parco Nazionale impone, non potendo generalizzare su caratteristiche e scelte tecniche che solo una precisa localizzazione, sostenuta da interventi di rilievo delle quote altimetriche, permette di individuare.
(bas - 04)
Grandi attrattori, uno skyflier a San Costantino Albanese
12/10/2010 11:40Per vivere l'emozione di un salto nel vuoto
AGRPer Costantino si è pensato ad un divertimento di tipo più ludico che comunque concilii una fruizione privilegiata del paesaggio con la possibilità di divenire un'esperienza da non dimenticare. Pensata per famiglie, è chiaramente un attrattore che parla al grande pubblico, e soprattutto si presta a far parlare di sé. Si tratta di uno skyflier da realizzare con stazione di arrivo e partenza nel campo di calcio del comune di San Costatino, impianto monofune che consente di vivere l'emozione di un salto nel vuoto, ad una velocità di ca 80km orari su un percorso di 1200mt, con una delta quota di ca 600mt.
(bas - 04)
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