Banner

lunedì 25 ottobre 2010

Torino-25/10/2010:Giro durissimo. Una sola tappa in Calabria.




Torino, Giro durissimo. Una sola tappa in Calabria.
di Pasquale Golia

In una Torino già colorata di rosa,ed in particolare nella splendida cornice del teatro Carignano, è stato svelato ieri il percorso del Giro d’Italia 2011, quello che celebrerà i 150 anni dell’unità d’Italia. Un filo tricolore legherà, infatti, per tre settimane l’intera penisola con 17 regioni attraversate su 20. 3496 chilometri di un viaggio rosa che inizierà sabato 7 maggio da Torino. Una cronosquadre affascinante, si partirà dalla Reggia di Venaria e si arriverà nel cuore di Torino, la prima capitale d’Italia. Poi volatone da Alba a Parma, poi la Reggio Emilia-Rapallo, con Appennini in mezzo ad invogliare fughe, e quindi la Quarto-Livorno, per commemorare i 1000. Si riparte da Piombino e si arriverà nella magnifica Orvieto, negli ultimi chilometri a rendere eroiche le gesta dei corridori, così come lo scorso anno a Montalcino, le strade bianche. Il primo arrivo in salita sarà la Maddaloni-Montevergine di Mercogliano, sopra Avellino: il Giro ci ha sempre tenuto ad onorare le due anime di un’Italia garibaldina e cattolica, ed i santuari sono da sempre stati visitati dai Girini (Vicoforte, La Madonna della Guardia, Oropa... la Vergine di Mercogliano è ormai una tradizione per la corsa rosa). Sabato 14 maggio il Giro tornerà in Calabria. Da Sapri si viaggerà alla volta della splendida Tropea, 214 chilometri in tutto a cavallo del Tirreno, passando per Paia a Mare, Paola, Amantea, poi Pizzo sino a Tropea. Qui nel 2005 vinse Paolo Bettini. Appena il tempo di rifiatare, minitraghettata oltre Sciddi&Cariddi, e domenica 15 maggio ci sarà il primo tappone, con un arrivo all’Etna che sarà preceduto da altre salite: il vulcano nero sarà il giudice della prima settimana. Lunedì riposo, lungo trasferimento sino a Termoli,in Molise tutti in traghetto fino a Vasto, in Abruzzo, e da lì si ripartirà verso Teramo (forse la partenza sarà dal Molise, da Termoli). Poi si salirà fino a Castelfidardo (sempre per commemorare le battaglie risorgimentali) e giovedì ci sarà una tappaccia che è ormai d’obbligo, su e giù per i colli romagnoli, con la salita di Bertinoro (omaggio ad Pambianco) prima di arrivare a Ravenna. Venerdì 20 si ripartirà da Spilimbergo, si salirà verso il Grossglockner in Austria. Prima tappa dura di una tre giorni da inferno. Poi sabato la prima delle tappe regine di questo giro, la Lienz Monte Zoncolan, 210 km, 4 gran premi della Montagna, il Monte Crostis, lunghissimo, interminabile, con pendenze asfissianti, poi uno sterrato di 6 km, e infine lo Zoncolan preso da Ovaro, salita troppo celebre ormai per abbisognare d’ulteriori spiegazioni. Tappa meravigliosa, da non perdere. La tre giorni terribile il 22 maggio con la tappa da Conegliano veneto a Gardeccia, la tappa della Cima Coppi del Giro 2011, passo Giau, quota 2236. Il 23 maggio secondo ed ultimo giorno di riposo. Ritemprate le forze .torna una cronoscalata, 12,6 chilometri da Belluno sino al Nevegal, pendenza media all’8,3%. Penultimo arrivo in salita a a Macugnaga, un’inedito. La vera resa dei conti finale però ci sarà sabato 28 maggio. Da Verbania si viaggerà alla volta del Sestrière, cent’anni dopo la prima scalata da parte del Giro. Conclusione a Milano, il Giro torna nella sua sede naturale, o meglio nella sua casa. A regalare emozioni sarà una cronometro di 32 chilometri nel centro della città. Un Giro duro dunque ed anche per questo affascinante, da vivere d’un fiato. Sarà un Giro italiano con la sfida Nibali, Basso, a tenere tutti con il fiato sospeso. «Questo Giro mi piace molto – ha spiegato Vincenzo Nibali- mi ricorda molto la Vuelta che ho vinto quest’anno mi piacerebbe vincerlo», quasi un avvertimento. Non c’era lo sfidante Ivan Basso, ma c’erano tutti gli altri grandi corridori italiani. Ballan, Cunego, Petacchi, Scarponi, tutti con un sogno rosa da inseguire. Nonostante le poche tappe per velocisti Alessandro Petacchi non vede l’ora di correrlo questo Giro. Sarà faticoso, anzi durissimo per noi velocisti – ha spiegato- però sono pronto a lottare nelle tappe alla mia portata». Insomma, Il Giro è sempre il Giro: «Questa è la corsa degli italiani e non importa se sia duro o meno, il Giro lo si ama sempre e comunque – ha sintetizzato il campione italiano Giovanni Visconti».

Nessun commento:

Posta un commento