lunedì 1 marzo 2010
Trebisacce-01/03/2010:"riflettendo su una tradizione ancora in vigore a Villapiana
“Scuntrè a marzi”, andare incontro a marzo: era il brivido, occulto, e
ora so perché, che mi prendeva la notte fonda dell’ultimo giorno di
febbraio, quando,insieme agli amici, si andava per le vie della città,
facendo un baccano dell’inferno,con campanacci, casseruole, pignatte.
Si andava incontro a marzo per tenerselo buono, così dicevano gli
anziani, e ridimensionare le sua pazzie :caldo e freddo improvvisi, che
potevano pregiudicare la raccolta delle primizie, fave e piselli e il
buon andamento della crescita del frumento e degli alberi da frutta,
dal mandorlo al ciliegio, al nespolo.
Così dicevano gli anziani che io ascoltavo, sempre beato di quella
tradizione che stava per scomparire nei costumi ormai lussuriosi della
mia gente e che in cuor mio volevo riformare.
Ma ora che il destino si è compiuto so che il brivido che mi prendeva
ogni volta che andavo incontro a marzo era scongiurare il fato della
fine di un sogno: non tanto il mio perché lo avevo già realizzato
oltrepassando il Rubicone, ma il sogno dell’intera umanità che, io
ancora vivo e non caduto sotto i colpi dei congiurati alle idi di
marzo, avrei potuto concretizzare, sconfiggendo i Parti e dando maggior
stabilità nei secoli a questa malata democrazia
( da diario
postumo di Giulio Cesare)
Gianni Mazzei
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