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mercoledì 23 marzo 2011

Rossano-26/03/2011:“Le donne del Risorgimento”: la Fidapa celebra l’Unità d’Italia

Comunicato stampa
“Le donne del Risorgimento”: la Fidapa celebra l’Unità d’Italia


“Le donne del Risorgimento”. Con questo tema anche la Sezione di Rossano della Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il convegno si terrà sabato prossimo 26 marzo alle ore 17,30 nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, nel centro storico di Rossano.
Patrocinato dalla Città di Rossano – Assessorato al Turismo, Spettacolo e manifestazioni culturali – l’evento si aprirà con i saluti di Antonia Perna, Presidente della Sezione di Rossano della Fidapa, del Sindaco di Rossano Francesco Filareto e dell’Assessore al Turismo, Antonella Converso.
Il viaggio nell’universo femminile risorgimentale, organizzato dalla Fidapa rossanese, proseguirà con la relazione, dal titolo “Figure femminili per l’Unità d’Italia”, del prof. Mario Spizzirri, Commissario Straordinario dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Cosenza e Delegato della Società Italiana di Storia Militare.
Nel corso della serata, inoltre, le socie fidapine Anna Domanico, Francesca Cuda, Lia Naccarato e Alessia De Rosis leggeranno alcuni brani legati alle donne nel Risorgimento.
Il convegno, coordinato da Rosalba Mercogliano, presidente della Commissione Cultura della Fidapa di Rossano, si concluderà con l’intervento di Eufemia Ippolito, Vice Presidente Nazionale della Fidapa.
“Con questa manifestazione anche la Fidapa di Rossano vuole contribuire alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia – ha dichiarato la presidente Antonia Perna –. Lo scopo di questa giornata è quello di dare un contributo alla Memoria ma anche quello di sostenere il ricordo di quelle tante figure femminili che sono state protagoniste nelle vicende che portarono all’unificazione d’Italia. Figure che pur essendo di primo piano in quel processo storico, al contrario di quelle maschili, sono finite nel dimenticatoio, tanto che i loro nomi risultano oggi quasi scomparsi dai libri di storia”.

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