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martedì 10 maggio 2011

Trebisacce-02/05/2011: " La Vera Felicità" di Don Nicola De Luca







Trebisacce:03/05/2011
Il Centro Studi Verbum ha presentato lo scorso 2 maggio, nella sala del cinema-Teatro ‘Gatto’, il libro di Don Nicola De Luca, parroco di Oriolo e reggente di Alessandria del Carretto:” La Vera Felicità-Seneca e Agostino per un nuovo modello antropologico umano e cristiano”. Lo scenario che si impone allo sguardo entrando è quello di una sala affollatissima e di relatori, in scaletta, di grande spessore culturale. La preoccupazione di comprendere poco dagli alti discorsi filosofici è altrettanto grande. Nel ruolo di moderatore il Sac. Francesco Brancaccio,Docente di Teologia fondamentale presso l’Istituto Teologico “Redemptoris Custos” di Cosenza che, tra l’altro, ha precisato che la teologia nella storia dei tempi ha sempre occupato un posto di primo piano,mentre oggi sembra quasi non esistere tra le scienze e che bisogna recuperare lo spazio che giustamente la teologia merita. E don Nicola,con il suo libro,ci porta nel cuore della teologia,perché è vita,è comunione,è carità. Il Sac. Domenico Concolino, Direttore della Collana Verbum e Cappellano presso l’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, ha precisato che è necessario favorire il dialogo con le persone, cercando di rafforzare il legame che esiste tra l’uomo e la fede. In questo contesto la ricerca della felicità per l’uomo è motivo essenziale per la propria vita. La parola è passata al prof. Giorgio Otranto, Ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari,che ha chiosato:” Il vero scopo dell’uomo è perseguire la felicità”. Oggi la si cerca però con la droga-ha continuato Otranto- essere felice significa essere ricco, avere potere che poi generano negativismo ed egoismo personale. Don Nicola,a riguardo, si chiede cos’è la felicità. E la domanda nasce dalla esigenza di confrontarsi sempre,perché il concetto di felicità non è unico e valido per tutti,occorre confrontarsi. Secondo i pagani il termine di felicità è sinonimo di fortuna. Per gli stoici è operare secondo convinzioni personali senza farsi condizionare dagli altri. Per gli epicurei è piacere. La felicità ha, quindi, significati diversi nella filosofia pagana. Irrompe però il cristianesimo ed è una rivoluzione, perché ha operato sulla coscienza e ha dato una svolta alla storia. E ancora altro ha aggiunto il relatore passando da Seneca a Agostino,citando Giustino e alla fine ha concluso spiegando che Don Nicola De Luca nel libro interroga due maestri : Seneca e Agostino, per continuare la sua ricerca sulla felicità. E il libro è una ricerca completa e di aiuto agli uomini che ricercano la felicità. L’autore del libro Don Nicola si chiede:”Perché parlare di felicità nel contesto attuale?-Ha senso parlare di felicità?”. Un primo motivo è che l’uomo ha costruito paradisi artificiali, ma non è felice, spiega don Nicola. E’ come il cane che si morde la coda. L’uomo cerca la felicità in un momento di euforia, ma poi si ritrova con l’angoscia e l’infelicità perché solo Dio può dare la pienezza! Il secondo motivo che sta alla base della ricerca di don Nicola è che il Cristianesimo non è visto come gioia,eppure il vangelo è bella notizia. E’ il sacrificio che porta alla gioia,precisa l’autore. Possiamo guardare alle cose positive del passato per vivere meglio il presente e il futuro. Il desiderio di felicità l’abbiamo tutti nel cuore, a prescindere dalle condizioni sociali. Dio creò l’uomo per la felicità e la genesi ci spiega che la morte è subentrata a causa del diavolo. Il lavoro teologico non si esegue da soli, ma solo attraverso la mediazione della Chiesa si arriva a Cristo. Ha ringraziato ,infine, i genitori per il sostegno discreto nell’accompagnamento negli anni di studi e di ricerca, la comunità parrocchiale di Oriolo dove presta servizio e Mons. Costantino Bruno che gli ha fatto amare la teologia e le tante persone di fede che vivono nella ricerca costante della felicità che è in Cristo Gesù. La parola è passata a S.E. il Vescovo Vincenzo Bertolone che ha affermato:”Il tema della felicità dovrebbe appassionare tutti. Il discorso fede –ragione è ormai diventato noioso. Le persone,ha spiegato il vescovo, che cercano il Signore è perché hanno compreso che il dono della fede è la ricchezza più grande che abbiamo. E il prelato ha concluso citando Giacomo Leopardi: “e il naufragar m'è dolce in questo mare” , per inviare il messaggio a tutti i presenti che è gioia la ricerca della felicità. Il neo Arcivescovo Metropolita eletto di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, Vescovo della Diocesi di Cassano All’Jonio,ha chiuso il suo intervento richiamando l’attenzione di tutti sull’esempio di felicità autentica di Papa Wojtyła, Giovanni Paolo II, beatificato proprio il giorno prima.
Franco Lofrano

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