Banner

lunedì 16 maggio 2011

Trebisacce-06/05/2011: Il senso di Patria, in un momento cruciale


Patria

Etimologicamente, ma anche politicamente, culturalmente e
storicamente, la parola “Patria” rientra nel campo semantico di
“Nazione”: il luogo dove sono nati i padri, il luogo in cui uno è
nato.
Non starò a discutere sulla differenza, grandissima, del significato
di patria-nazione tra la concezione di Mazzini, equilibrata nel suo
sviluppo consapevole, libero da conquistare giorno per giorno come un
amore, che non lede altri amori e quindi altri soggetti e invece quella
di Fichte, che pone la Germania sulle altre nazioni, preludendo ad un
pericoloso nazionalismo.
Quello che mi preme ora è altro: cioè qual è l’identità della
patria?
Penso che si possa rispondere tenendo conto di cosa è l’identità di
una singola persona, essendo patria o nazione solo una persona corale,
un tutt’uno coeso che condivide lingua, razza, tradizioni, valori ecc.
Rispondo che l’identità si può individuare osservando una persona nei
momenti estremi: critici, di rischio di dissolversi e della pienezza,
quando sfolgora nella gloria e vittoria raggiunta.
In questo momento preferisco parlare solo del momento culmine di una
nazione,per capire la diversa angolazione,prospettiva e interpretazione
che storicamente si può dare.
Prendiamo per esempio Francia, Spagna e Italia: quando è stato il
loro secolo d’oro nelle arti?
E’ sempre coinciso con la maggiore prosperità economica e espansione
della esperita libertà?
Dalla comparazione si notano aspetti interessanti e cioè:
a) non c’è un rapporto intrinseco e rigido tra ricchezza economica,
libertà dilatata e esplosione artistica: pensate alla grande epopea del
romanzo latino americano del ‘900 e la sua depressione economica e
politica
b) non sempre c’è concordanza tra prosperità economica e il secolo d’
oro di un popolo: la Spagna del ‘600,con Cervantes, Murillo, El Greco,
lope de Vega, Calderon della Barca ormai è in declino irreversibile a
livello economico, per la sua avventura di avere volutol’egemonia sull’
Europa, le spese per la guerra, per la corte, e le tasse che pochi
pagavano essendo tra i 6 milioni di abitanti molti caballeros e
chierici, esenti dalle stesse.
c) Nella stragrande maggioranza dei casi, il secolo d’oro, a livello
storico e d’identità di nazione e quindi di patria, avviene con l’
esperienza di un potere accentrato ,monarchico.
d) L’Italia è un caso a parte, singolare: il suo secolo d’oro avviene
quando ancora non è nazione, quando il rapporto ricchezza economica e
esplosione artistica coincide e cioè nel periodo dei comuni e poi delle
signorie del rinascimento. Il che sta a significare che:
1) l’Italia era già popolo prima di essere nazione
2) rinnova il miracolo della polis greca e della tirannia
intelligente di Pericle ad Atene;
3) l’Italia ha l’identità dei periodi citati che l’hanno resa grande
e cioè: pluralismo, borghesia, commercio, industria accentuato
individualismo e creatività, democrazia diretta o potere illuminato.

Quindi, se si vuole uscire dal pantano attuale bisogna rifarsi a quei
momenti ideali, pur naturalmente sapendoli aggiornare e attualizzare ai
tempi nostri

Gianni mazzei
trebisacce

Nessun commento:

Posta un commento