martedì 3 maggio 2011
Castrovillari-03/05/2011:SICONALISI DEL BERLUSCONISMO ALL’ITALIA IMMAGINATA
COMUNICATO STAMPA
PSICONALISI DEL BERLUSCONISMO ALL’ITALIA IMMAGINATA
NE DISCUTONO AL CAFFE’ TEATRO DEL PIANTO E DEL RISO SABATO 7 MAGGIO ALEX PAGLIARDINI, ANTONIO LUCCI E MARCO GATTO.
Castrovillari – Il terzo appuntamento de “L’Italia immaginata. Lo stivale del futuro - prospettive d’impegno”, rassegna organizzata dalle associazioni culturali “Tra Mondi” e “Aprustum”, propone la “Psicoanalisi del berlusconismo”. Anche questa sezione è ideata come doppio appuntamento al Caffè Teatro del Pianto e del Riso, con l’accoppiamento di un incontro di analisi e discussione e la proiezione di un film attinente al tema. Lo psicoanalista Alex Pagliardini e i filosofi Antonio Lucci e Marco Gatto ne discuteranno sabato 7 maggio alle 18,30, ne “L’Italia del Padre, l’Italia di Papi. Splendori e miserie del berlusconismo”. In quasi trenta di vita politica e sociale nazionale questo neologismo ha visto alterne fortune. Nato negli anni ’80 al termine berlusconismo venne assegnato una valenza fortemente positiva, come sinonimo di "ottimismo imprenditoriale", ovvero come definizione di uno spirito imprenditoriale che non si fa turbare dalle difficoltà, confidando nel riuscire a risolvere i problemi. A partire dal XXI secolo, in seguito all'identificazione primariamente politica della figura di Silvio Berlusconi, il significato attribuito al termine ha subito una decisa modificazione. Il “berlusconismo” è divenuto l'esercizio del potere mediatico assoluto, attraverso le parole e le immagini proposte ad un’opinione pubblica che in questi due ultimi decenni ha decodificato e assimilato i messaggi del premier italiano, divenuto una sorta di accentratore - amato o detestato - di ogni cosa. Fino alle miserie dei giorni recenti. Il film che farà da preludio all’incontro, giovedì 5 maggio alle 20,30, è “Nemmeno il destino” di Daniele Gaglianone. Pellicola italiana del 2004 narra la storia di tre ragazzi Alessandro, Ferdi e Toni, compagni di scuola, che abitano in una città post (ma forse sarebbe più giusto dire ex) industriale in decadenza, in via di smantellamento e/o ristrutturazione e invasa da cantieri. Ale e Ferdi cercano un loro luogo, il proprio posto nel mondo, un'oasi fra le macerie che non sono solo quelle delle fabbriche dismesse. Con un’istintiva, inconsapevole maturità i due cercano di sfuggire al loro destino e al mondo sconfitto dei loro genitori, ma inesorabilmente il loro tentativo di salvarsi finisce in tragedia. Il ciclo d’incontri de “L’Italia immaginata” è stato concepito dalle due associazioni “Tra Mondi” e “Aprustum” per cercare di immaginare una nuova Italia, nel tempo della televisione e della politica spettacolare che possa fare da contraltare ad un’Italia dove a essere privati della loro funzione civile, sono proprio quei modelli culturali ed educativi capaci di fornire gli strumenti per costruire una collettività rispettosa del passato e protesa verso un futuro migliore.
DOMENICO DONATO
(Ufficio Stampa L’Italia Immaginata)
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