mercoledì 19 ottobre 2011
Corigliano-19/10/2011:PUBBLICATO IL LIBRO DI RACCONTI IN “CORIGLIANESE” DI ISABELLA FRECCIA
PUBBLICATO IL LIBRO DI RACCONTI IN “CORIGLIANESE” DI ISABELLA FRECCIA
Con Presentazione di Fabio Pistoia, per i tipi della Grafosud.
Presentazione
il 30 ottobre a Corigliano Scalo
L’improvvisa emersione di un ricordo, il gioioso recupero di momenti dell’
infanzia, un lembo di passato che sembrava sepolto nelle profondità dell’
essere. E tutto ciò genera una straordinaria felicità. Una felicità che non
consiste nel semplice dato memoriale, ma nel suo senso, nelle verità cui fa
approdare. “U spaventapassiri nnammureti e altri racconti in Coriglianese”,
il
libro di Isabella Freccia, altro non è che un compendio di storie – venti
in
tutto – tra emozioni, ricordi, sentimenti, tradizioni, scritte con penna
agile
e divertente. La presentazione del volume si terrà domenica 30 ottobre,
alle
ore 19, presso la sala convegni della chiesa Santi Nicola e Leone di
Corigliano
Scalo.
L’Autrice, stimata insegnante coriglianese, non ha la pretesa di inseguire
velleità letterarie. Orgogliosa delle sue origini, pur narrando con
luminosa
semplicità scorci della sua esistenza, ha compreso fino in fondo l’essenza
di
una scoperta: non vi sono pseudo-scuole di cultura e moralità da seguire, è
importante dare ascolto solo all’educazione del cuore. Nel testo –
corredato
dalla Presentazione del giornalista Fabio Pistoia e da numerose foto
d’epoca,
stampato dalla tipografia Grafosud – gli aneddoti, i personaggi, le vicende
che
Isabella Freccia racconta con leggero, scorrevole e personalissimo stile,
intervallate non di rado da significativi intermezzi, sono testimonianza di
uno
spaccato reale della vita vissuta in anni magici, i cui ricordi restano
scolpiti nella memoria di tutti quelli che quegli anni li hanno vissuti. È
un
libro di ricordi, dunque. Ma non ricordi persi nel tempo o di altre epoche
oramai passate, bensì ricordi recenti di un passato prossimo che in tanti,
al
pari dell’Autrice, hanno vissuto e ricordano con piacere e velata nostalgia.
Un bel tuffo nel passato che riporta in mente luoghi, usanze e fatti e che
aiuta a non dimenticare. L’Autrice ha saputo rievocare alcuni avvenimenti
con
una chiarezza e una semplicità di linguaggio straordinaria. Ma sarebbe
riduttivo – e anche se ciò fosse, l’operazione sarebbe del tutto lodevole –
considerarlo un semplice testo di testimonianza.
Con un linguaggio semplice e scorrevole, l’Autrice affronta in queste
storie
tematiche complesse ma, alla fine, i suoi personaggi riescono sempre a
trovare
nella riscoperta dei rapporti umani e nella placida quotidianità dei legami
affettivi la serenità e la forza per continuare a vivere, alleviando il
dolore
per la morte delle persone care. Rivelando, così, la sola felicità
possibile:
il ritrovamento, fuori del tempo, di sé negli esseri, nelle cose, nei
luoghi.
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