Trebisacce:14/10/2011
L’Ospedale “G. Chidichimo” viene declassato in Capt (Centro di assistenza territoriale) dalla politica e dalla logica di bilancio, ma sono i cittadini a subirne le gravi conseguenze. Giovedì sera, 13 ottobre, intorno alle 22,00 arriva al pronto soccorso la signora P.L., 40 anni, di Albidona, coniugata e madre di due figli. Durante la cena a casa e con la famiglia riunita, la signora avverte un dolore acuto alla bocca dello stomaco, simile ad una coltellata, per rendere l’idea al lettore, e il dolore non si attenua ma aumenta e segue nausea e vomito. La preoccupazione in famiglia si fa strada e allora il marito la fa salire in macchina e l’accompagna al pronto soccorso di Trebisacce, segnalando ai sanitari una epigastralgia. Ad accogliere la paziente in evidente stato di choc il dottore Giuseppe Bruzzese, di turno al pronto soccorso, che effettua subito un prelievo di sangue ed un elettrocardiogramma. In sinergia e pronto a rendersi utile anche il medico del servizio “118” Vito Bonanno. Dai valori degli esami si esclude un infarto,ma il dolore si propaga per gli arti inferiori. La signora lamenta un forte dolore alle gambe. Necessita una consulenza cardiologica e interviene il medico Carmelo Nipote e la dottoressa Milena Petta e contemporaneamente viene allertato l’anestesista reperibile. Intanto si tenta di intervenire con la sonda transesofagea, che l’infermiere Pino Santoro in servizio all’Utic porta al pronto soccorso, ma l’esame transesofageo non si è potuto effettuare perché la sonda non era funzionante, nonostante la richiesta di sostituzione o di riparazione della sonda risale a oltre sei mesi fa, la stessa non è stata a tutt’oggi sostituita,a danno dell’impossibilità di effettuare l’esame che avrebbe potuto consentire una immediata e certa diagnosi. E’ stato possibile comunque inquadrare il problema con l’eco cardio. Su richiesta del Sant’Anna Hospital di Catanzaro si sottopone la paziente ad una tac con mezzo di contrasto. Dalla tac viene fuori la conferma della diagnosi fatta dai sanitari: aneurisma dissecante dell’arco aortico. Diagnosi severa e ad alto rischio per la paziente. Sono le 23 e la signora viene trasferita con l’ambulanza, con a bordo il cardiologo Gianluca Ponturo e l’anestesista Demetrio Loricchio e Paladino, al Sant’Anna di Catanzaro per l’intervento. In mattinata si viene a conoscenza del fatto che intorno all’una l’intervento è stato eseguito e con successo ,ma rimane ancora in sospeso il decorso post operatorio. I sanitari di Trebisacce avevano giustamente pensato di allertare l’elisoccorso ma di notte non vola e anche quello militare vola ma solo in caso di diagnosi ad alto rischio. Si pensa a trasferire in altri ospedali autisti, medici e strumenti ma alla salute dei cittadini dell’Alto Jonio chi ci pensa?
Franco Lofrano
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