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venerdì 14 ottobre 2011

Larino-14/10/2011:LARINO, LA DEMOCRAZIA CRISTIANA COMPATTA ACCLAMA IORIO di Mina Cappussi -

LARINO, LA DEMOCRAZIA CRISTIANA COMPATTA ACCLAMA IORIO
di Mina Cappussi -
E’ piaciuta alla gente la performance dell’inossidabile segretario regionale, Antonio Di Rocco, perché diretta, immediata, vera: un patto tra uomini, che il Presidente Iorio non ha potuto che confermare, assieme a Ulisse Di Giacomo e a De Matteis. L’importanza di evitare un voto disgiunto. “Ci sono assessori che hanno gestito in maniera molto deludente”. E Iorio ha risposto brillantemente alle sollecitazioni. Abbiamo il dovere di difendere l’Agricoltura perché così facendo difendiamo il Molise. Avete sentito una personalità del centrosinistra molisano che sia scesa in campo per Frattura? D’Ascanio si è ritirato, Massa è sparito. “Ci chiedono il Durc per andare a zappare e non fanno niente per le strade interpoderali, i servizi in campagna”. E Iorio ha fatto un patto.
(UNMONDODITALIANI – UMDI) Un bagno di folla. Quante volte l’abbiamo scritto per far arrivare al lettore l’immagine di una sala, di una piazza, di un luogo pieno di gente, fatto di ovazioni e acclamazioni. Questa volta il bagno di folla è inteso nel senso più vero e specifico del termine, perché a Larino, all’hotel Campitelli, a salutare l’arrivo del candidato alla Presidenza della Regione Molise, l’uscente Michele Iorio, c’erano i democratici cristiani, quelli veri, forti, convinti, forgiati da decenni di appartenenza consapevole a quella “Balena bianca” che ha governato la Regione in un quarantennio di exploit economico e sociale. L’arrivo in Molise, solo un paio di giorni prima, del ministro per l’attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi e del sottosegretario di Stato all’Istruzione, Giuseppe Pizza, aveva infiammato gli animi quel tanto che basta per riprendere per i capelli anche qualche disaffezionato pentito e allettato dai moderni fumi di vacui imbonitori. Ha dato il meglio di sé Antonio Di Rocco, indimenticabile “assessore” e oggi segretario regionale della dc, che nel partito era entrato come componente giovanile, ormai qualche decennio fa. La sua performance è piaciuta alla gente, perché diretta, immediata, vera: un patto tra uomini che il Presidente Iorio non ha potuto che confermare, assieme a Ulisse Di Giacomo, Rosario De Matteis e agli altri big del PdL. Di Rocco, in un intervento applauditissimo, ha ricordato che la sua elezione a segretario è arrivata in seno al XXIII Congresso Regionale dc, svoltosi a Gennaio 2010, nel segno della continuità, e ha sottolineato l’importanza di evitare un voto disgiunto alle prossime regionali, in un momento in cui anche solo un voto può fare la differenza tra i due principali candidati alla Presidenza. “Capisco – ha detto – che ci sono assessori che hanno gestito in maniera molto deludente. E Di Rocco ha raccontato della ipotesi di una lista che mettesse insieme le varie anime della Democrazia, quella di Pizza e quella di Rotondi. E poi l’ipotesi di alleanza con Fli, bocciata da Roma che non ha voluto cedere il simbolo all’alleanza di centro destra. “La Dc – ha aggiunto Di Rocco – non ha fatto una propria lista. Ma visto che siamo alleati del centrodestra, abbiamo voluto comunque stilare un accordo politico con il centrodestra per ottenere il riconoscimento dalla coalizione del ruolo incisivo del partito. La DC sostiene il centrodestra. Però stiamo in guardia. Perché la macchina politica dovrà riprendere a lavorare all’indomani del voto, anche nella direzione di quelli che sono gli accordi oggi sottoscritti, raccogliendo magari anche le critiche che arrivano dal territorio”. E ha toccato il tema rovente dell’Agricoltura, Cenerentola nell’agenda regionale. “I prezzi – ha sostenuto – non possiamo aumentarli per decreto, però possiamo abbassare i costi di produzione, cinque o sei voci che possono essere “corrette” con il conseguente miglioramento del reddito, prima che la situazione giunga all’inevitabile collasso. E’ necessario velocizzare le procedure e gli strumenti operativi, snellire i bandi”. E ha dato lettura del documento sottoscritto da Iorio e da Ulisse Di Giacomo, ratificato poi all’unanimità dell’assemblea, nel quale si ribadisce una partecipazione della Dc in tutte le scelte strategiche e istituzionale della Regione. “Dunque, caro Michele Iorio, ci dobbiamo rivedere per la programmazione mediante l’attivazione di piani di settore. In questa regione, va detto, non esiste una politica agricola, ma va subito riattivata!”.
Non si è fatta attendere il rincalzo del Presidente Iorio, che si è detto entusiasta di una platea dinamica, anche se critica, ma sicuramente stimolante. “Abbiamo il dovere – ha sottolineato – di difendere l’Agricoltura perché così facendo difendiamo il Molise. E’ vero, a volte i bandi durano qualche anno, e invece dovrebbero durare qualche giorno, per offrire le risposte che sono dovute ai nostri agricoltori!”. E Iorio ha ricordato la vicenda dello zuccherificio, per poi attaccare Di Laura Frattura “fino a due giorni prima nel mio studio a giurarmi fedeltà per poi trovarmelo candidato alle primarie”, ripetendo il ritornello che è diventato un po’ il leit motiv di queste elezioni, ovvero l’impegno dell’ex ministro Di Pietro, definito l’unico davvero attivo nel centrosinistra, votato però solo a far eleggere il figlio e a ricavarsi un posto nel parlamentino regionale. Ma vi sembra una cosa seria?”.
Preso da mille impegni elettorali, Iorio avrebbe voluto andare via, ma le aspettative della gente non potevano essere deluse. E così il consigliere comunale di Termoli, Masciantonio, ha ricordato che da anni non si fanno più infrastrutture e l’Agricoltura è all’abbandono, dimenticata completamente dalla Regione Molise. “Non è stato fatto nulla, nonostante le promesse. L’Agricoltura è retta da persone che ci chiedono il Durc per andare a zappare, però non fanno niente per le strade interpoderali, prive del tutto di manutenzione, non se ne costruiscono più e quelle esistenti sono state realizzate molti anni fa e abbandonate. Come si può pensare di sostenere l’Agricoltura senza curare le strade che conducono alle masserie, ai campi, alle stalle, spesso situate in zone impervie e soggette a frane?”.
Gli ha dato manforte un secondo agricoltore, il quale ha puntato il dito sulle dormienti organizzazioni sindacali agricole. “Fanno solo i loro interessi – ha sostenuto – Si scrive il falso quando sostengono che una mucca vive 83 anni per consentire l’uso del latte in polvere e far mangiare i veleni ai nostri figli”.
Non poteva mancare l’intervento della delegata Mina Cappussi, portavoce dell’imprenditore che da un anno si incatena davanti al Consiglio e alla Giunta Regionale, reclamando il pagamento delle strade interpoderali che la Regione cerca di disconoscere per via giudiziaria.
“Lei Sig. Presidente – l’attacco della Cappussi - ha fatto una promessa, qui stasera, davanti a 400 cittadini, elettori, agricoltori. Come intende mantenerla? Allo stesso modo in cui ha mantenuto quella fatta a un uomo di 89 anni che ha costruito le strade che lei ha percorso oggi, e che ha percorso nei giorni passati, per la sua campagna elettorale nel Molise? Qui l’accordo è scritto, e anche lì era scritto, però tergiversate, negate, cercate di esimervi, di non pagare. Con che cuore dite a un uomo che ha fatto quelle strade che non le conoscete, che non vi servono, che non sapete chi le ha realizzate? Stasera ci aspettiamo una promessa duplice, una promessa, Signor Presidente, che dovrà mantenere, perché si è impegnato in tal senso davanti a 401 persone che credono in lei, quattrocento agricoltori e un imprenditore edile. In cuor suo, mi dica Presidente, può abiurare davanti a un uomo che ha servito il Molise e la Democrazia Cristiana per un quarantennio e oggi reclama ciò che gli spetta?”
Acclamazioni e ovazioni unanimi hanno accolto l’intervento della Cappussi, seguita dagli applausi scroscianti della gente.
E Iorio ha saputo stare al gioco, accogliendo la sfida con impegno.
“Sono soddisfatto per aver trovato una platea vera, viva, sincera. – ha concluso – che mi stimola a trovare soluzioni alle criticità sollevate. Mi rendo conto che è uno stato d’animo diffuso, non voglio trovare giustificazioni: certo, mi sono impegnato, abbiamo ottenuto risultati importanti, le vostre segnalazioni sono importanti e dovremo continuare a dialogare: è questo il senso dell’accordo con la Democrazia Cristiana del Molise, una sorta di cabina di regia, una task force per l’Agricoltura e per i grandi temi della società civile! Per quanto riguarda la questione delle strade interpoderali, se c’è una soluzione, io sarò il primo a perseguirla. Vi ringrazio tutti per questo dialogo sereno, vero, che fotografa i problemi a tappeto e le esigenze dei cittadini e del mondo agricolo”.
Insomma, se l’è cavata più che bene il candidato Presidente che i sondaggi danno già vincente. Michele Iorio se ne è uscito in modo brillante, conquistando un esercito di persone che all’Agricoltura ha dedicato l’intera sistenza. Ora però, gli toccherà mantenere le promesse. Anche perché gli agricoltori sono gente seria e vogliono che lo sia anche chi li governa.

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