Il gioco del rinvio, un “legittimo intendimento”.
28 Ottobre Tribunale di Paola, nuova udienza del Processo Marlane.
ANCORA UN SIT IN PER ESSERE VICINI ALLE VITTIME
Quello che è accaduto alla Marlane di Praia a Mare nei decenni passati è cosa
nota. Sia alle tante famiglie deflagrate nei sentimenti da malattie e morti
dolorose. Sia alle persone comuni, ai comitati, alle associazioni, che da anni
denunciano più di cento casi di decessi per tumore. Perché quella era e
continua ad essere, la fabbrica dei veleni. Il luogo in cui non veniva
osservata alcuna normativa in materia di tutela della salute dei lavoratori.
La
fabbrica di un “generoso” Conte, acquistata, rivenduta, cancellata dalla
migliore manifattura ricattatrice italiana. Una storia avvelenata. Quello che
accade oggi in merito al Processo “Marlane” nel quale sono indagati 13
imputati
per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, disastro ambientale, serve a
mantenere aperte le amare ferite e ad alimentare il drammatico stato d’animo
dei parenti delle vittime. Serve a far passare inosservato il lavoro di contro-
informazione, capillare ed inequivocabile, che da anni la fitta rete di
attivisti ed ambientalisti calabresi sta diffondendo su tutto il territorio
nazionale su tale vicenda. Serve a far rimanere impuniti una setta di
persecutori della dignità umana, mediante l’ennesimo rinvio, il terzo in sette
mesi. L’ultimo, relativo al 7 Ottobre scorso, porta in calce l’impedimento a
partecipare all’udienza del difensore di uno degli imputati. A tale richiesta
non viene riscontrata alcuna obiezione da parte del pubblico ministero, mentre
alcuni legali di parte civile insorgono, poiché l’impressione che travisa dalle
vicissitudini di questo calvario giudiziario, appare chiara anche ai più
sprovveduti: il processo non si vuole fare. Un lento e angoscioso silenzio da
parte dei media pare voler far da sipario al fatto accaduto, di per se grave,
se non fosse risaputo d’essere in un sistema giuridico e in un paese in genere,
anormale. Tuttavia tali condizioni dovrebbero spingere maggiormente la
sensibilità della cittadinanza tutta Calabrese, a rivoltarsi contro un epilogo,
falso e bieco, che volutamente si vuole legittimare. Perché la Marlane racconta
di operai scomparsi a causa delle mancate norme di sicurezza sul lavoro, a
causa dei rifiuti tossici seppelliti nei nostri territori. Una pagina che vive
della medesima intenzione devastatrice praticata nei terreni del Cassanese,
nella Valle dell’olivo, nella città di Crotone. Una traversia che si lega alla
miserabile gestione politica sul ciclo dei rifiuti: un commissariamento lungo
14 anni sul quale è giunto il momento di mettere la parola FINE. Per una terra
che deve liberarsi dagli attori di tali scempi, al fine di evitare altre morti
benedette dal profumo dei soldi. Per restituire diritti al lavoro, oggi più
che
>mai umiliato e massacrato. Per tutte queste ragioni abbiamo il dovere di
partecipare,
>giorno 28 Ottobre dalle ore 9, al SIT-IN davanti al tribunale di PAOLA per
chiedere GIUSTIZIA PER LE VITTIME DELLA MARLANE. NOI LA VERITA’ LA CONOSCIAMO E
PER TALE MOTIVO, NON CI ARRENDEREMO MAI !
Si- Cobas coordinamento Calabria / Osservatorio Nazionale Amianto / Rete
Difesa Territorio “Franco Nisticò”/ CSOA Rialzo Cosenza / Associazione
Culturale Skatakatascia U*CS Francavilla / Movimento Ambientalista del
Tirreno / ACSSA di Montalto Uffugo/ L’ARCI DI PAOLA .
---
Pino
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