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martedì 29 dicembre 2009

Trebisacce-29/12/2009: "Milano non esiste" di Dante Maffia


Trebisacce:29/12/2009
“Milano non esiste”, è il titolo del nuovo romanzo, di 208 pagine,fresco di stampa, editore Hacca, di Dante Maffia, ormai affermato poeta e scrittore nella letteratura internazionale. Cresciuto tra Trebisacce e Roseto Capo Spulico,è tra i pochi ad aver spiccato il volo prima per Roma per poi sedersi alla pari al tavolo degli studiosi e letterati affermati. Dante Maffia con l’ultimo suo lavoro aggiunge un importante tassello nella storia della narrativa calabrese moderna. In “Milano non esiste”,Maffia ribalta delle certezze sociologiche datate,perché scrive di un popolo adirato verso “i padroni”,tormentato dall’alienazione,dal disadattamento urbano e dalla nostalgia per la propria terra di origine. Vengono in mente almeno quattro illustri antecedenti: Memoriale di Paolo Volponi, Vogliamo tutto di Nanni Balestrini, Tuta blu di Tommaso Di Ciaula e Nord e Sud uniti nella lotta di Vincenzo Guerrazzi. Il protagonista di questo romanzo è un operaio calabrese che vive a Milano da quarant’anni. È sposato con una donna milanese e ha sei figli. Mancano pochi anni al pensionamento, e finalmente il suo sogno può realizzarsi: tornare nel paese calabrese dov’è nato, godere della luce del Sud, passare le giornate a guardare il mare. Nel frattempo, però, nella sua fabbrica si muore, Milano appare sempre più incomprensibile nel suo orrore sociale e urbanistico e “la peste” della modernità sembra aver tramortito ogni forma di fraternità. Lentamente si avvicina il giorno del ritorno, ma l’operaio calabrese non ha fatto i conti con i figli, che di andare a vivere in Calabria non ne vogliono sapere. Da quel momento in poi da “romanzo di fabbrica” il libro di Maffìa diventa romanzo psichiatrico, perché l’operaio è ogni giorno di più afflitto da una cocciuta mania ossessiva (il paese del Sud come paradiso, la città del Nord come inferno), tanto da rischiare la psicosi paranoide. Chiunque tra i famigliari prova a fargli capire che tornare in Calabria con sei figli grandi è impossibile diviene ai suoi occhi un nemico. Ma il suo progetto non subisce ripensamenti, e infatti alla fine riuscirà a tornare nel suo Eden calabrese, dove riabbraccerà la Casa, il mare, gli odori, la lingua, la pace, a costo, però, di una estrema e autistica solitudine. Milano non esiste è un romanzo scritto con la furia orale di un operaio non acculturato; è un lungo e barbarico monologo viscerale; ma è, soprattutto, un romanzo su quell’umile Italia popolare che ancora odora di pelle, di lavoro, di rabbia, di vino, di sudore e di carne. Un’Italia vera, senza maquillage.
Franco Lofrano

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