Plataci, 12/12/2009
Quando il sud esprime il massimo del peggio di quanto si possa trovare
Rispondo, solamente per dovere di cronaca, alle animosità del sindaco di Plataci Tursi che leggo sulla
stampa in seguito alla semplice diffusione di un mio atto d’interpellanza depositato all’ultimo Consiglio
Comunale in qualità di Consigliere e reso pubblico dal sottoscritto; scelta fatta per la semplice ragione che nei
comuni più avanzati le riunioni del Consiglio Comunale (trattandosi di pubblico interesse) avvengono anche in
video-streaming e in diretta tv, mentre sui monti del Pollino non ci si spreca neppure a diffonderle su di una
bacheca nei luoghi centrali del paese.
Il fatto che l’amministrazione locale si muova con serie difficoltà lo dimostra la mediocrità della sua
stessa replica, visto che invece di parlare della cosa pubblica, cui dovrebbero rispondere la sua stessa persona e i
suoi legittimatori, si banalizza tirando in ballo sfere artistiche e professionali che non competono, esprimendo
giudizi esageratamente pretestuosi sul film Sacro Codice, di cui curo regia e produzione.
Sinceramente, per la serietà che ogni rappresentante istituzionale dovrebbe avere, non entro nel merito dei
risultati di natura privata e professionale di Tursi nella sua attività di legale perché non ho mai usufruito di alcuna
sua consulenza legale di alcun tipo. Ritornando invece a Sacro Codice, visto che ormai è di dominio pubblico per
la sua enorme diffusione internazionale (dapprima Roma, Biennale di Venezia a settembre e addirittura India
proprio in questi giorni nonché, prossimamente, il lancio nel cuore dell’Europa), se si fosse degnato di
presenziare, su mio invito, alla prima presentazione ufficiale del film avvenuta lo scorso 8 luglio al
RomaFictionFest nella sezione Lavori in Corso, piuttosto che rannicchiarsi nelle solite sagre paesane delle
crespelle, oggi avrebbe evitato di affermare alcune falsità e fare l’ennesima figuraccia.
Sconfortante vedere un primo cittadino che s’impegna a denigrare, invece d’esserne fiero, quanto di brillante sul
territorio riesce ad emergere, per dì più ad opera di un suo concittadino e comunque fuori dai vincoli consiliari
(visto che degli eventuali successi od insuccessi le ripercussioni interessano soltanto gli autori e la produzione, e
non il comune o l’elettorato).
L’Avvocato Tursi forse è rimasto ancora all’era del giurassico quando, riferendosi a Sacro Codice, afferma
che si tratta soltanto di annunci e declamazioni, visto che nelle più importanti manifestazioni professionali
internazionali del settore non abbiamo mai venduto fumo, anzi veniamo addirittura premiati per la modernità
e l’innovazione tecnologica, scientifica e culturale senza eguali in Italia… e questo non perché facciamo
parole, ma dopo la visione di alcune delle primizie di parte del lavoro già ultimato. Non c’era bisogno di
sforzarsi per intuire che il sindaco non conosce il marketing, nonostante oggi sia uno degli aspetti più trattati
dalle università più importanti del mondo.
Forse l’avvocato, magari innamorato delle telenovelas alla Rivombrosa, non è a conoscenza che il recente
kolossal statunitense ‘Avatar’, che uscirà il prossimo gennaio, è un progetto che il regista James Cameron
insegue da ben 14 anni, eppure destinato a rivoluzionare l’intera cinematografia mondiale. E forse, per
cambiare idea, a Tursi basterebbe anche semplicemente visionare il teaser di alcuni minuti di Sacro Codice
(solo minima parte di quanto già finora prodotto) - rintracciabile da ogni parte del mondo sul sito internet
www.sacrocodice.com; documentandosi magari un pochino, noterebbe poi che il personaggio Lùghin da noi
realizzato interamente in character animation, è ai livelli di quello prodotto dagli autori del kolossal Il
Signore degli Anelli, con la sostanziale differenza che mentre per l’ultimazione di quello c’è voluto un anno
e mezzo, per il nostro sono bastati, invece, solo sei mesi d’intenso lavoro.
Ma il punto non è questo, giacché il nostro è un lavoro professionale cui ci stiamo dedicando
assiduamente in una terra arida come la Calabria, in cui ormai da secoli si è di fronte a politiche atte soltanto a
distruggere le idee e i cervelli che le attuano.
Non sono il tipo che ama pubblicizzarsi, ma di fronte a certe perversità e chiusure pretendo autorevolezza umana
prima di tutto. Per scuotere la propria mediocrità, che nel suo esecutivo regna sovrana, basterebbe che Tursi
consultasse l’albo del Ministero per i Beni Culturali per verificare che tra le 500 imprese di produzione nazionali -
quasi tutte ancorate al centro nord - l’unica presente in Calabria ha sede nel comune di cui egli è primo cittadino,
oppure l’elenco delle aziende iscritte al MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca)
autorizzate per la ricerca scientifica e tecnologica per notare che tra esse ce n’è anche una che ha ancora sede nel
suo comune. O, anche, che tra i delegati dallo Iacocca Institute (tra i più importanti centri di formazione
universitaria al mondo con sede centrale in USA) ad istituire in Calabria progetti con il suo coinvolgimento, c’è
proprio il regista di Sacro Codice.
Questi sono solo alcuni dei tanti risultati attuati dal sottoscritto - molti ancor prima di divenire consigliere
comunale: un operato ottenuto da semplice cittadino.
La mia voleva limitarsi al semplice mandato elettorale dei cittadini senza intenzioni di polemica che il
sindaco invece, da bravo paesano, ha voluto snaturare.
Il mio è un ruolo semplicemente istituzionale (peraltro di minoranza, e neppure retribuito), e non di
governo. Gli unici ad essere retribuiti grazie al voto dei cittadini sono difatti il sindaco e i suoi pupilli. Nonostante
tutto non ho mai mancato di proporre innovazione e sviluppo, peraltro co-autore di quei pochi progetti nuovi
messi in atto dall’esecutivo. Tutte proposte riscontrabili presso il protocollo del comune.
Occorrerebbe che il sindaco (accentratore del potere) chiedesse invece il consuntivo ai suoi assessori e
consiglieri di maggioranza.
Falso ed ambiguo quando si riferisce al mio sostegno con il voto consiliare, e persino poco riconoscente.
Chiarisco (ma tra persone serie non dovrebbe essercene neppure bisogno, giacché vi sono atti ufficiali a
certificarlo) che ho votato a favore dell’ultimo bilancio - oggetto di qualche consiglio fa - perché auspicavo
impegno a risanare i conti, sempre fiducioso in un rilancio virtuoso.
Ma la mia interpellanza, oggetto della presente, riguardava invece l’ennesima variazione di bilancio (G.C. n.
100/2009 sottoposta al Consiglio in data 7.12.09), a cui ho ritirato il consenso con voto contrario, poiché vedeva
per l’ennesima volta l’interesse soltanto e a tutela dei dipendenti comunali. A tal proposito, inviterei il sindaco ad
aprirsi un po’ di più al dialogo ed alla collaborazione, piuttosto che prendere a modello dipendenti del comune che
di fronte ad un mondo in continua evoluzione hanno soprattutto esperienza di fotocopie.
Infine, piuttosto che fare il critico cinematografico, giacché a volte la realizzazione di un film, che solo
pochi sono in grado di attuare, forse per la potenza di cui la settima arte è espressione (diventando visione del
mondo e modello d’innovazione, mutando usi e costumi, modus operandi e pensandi, modificando e riscrivendo a
volte persino la storia, raggiungendo ogni angolo della terra), è molto complessa e richiede i suoi tempi
realizzativi, meglio sarebbe, forse, per Tursi, pensare al proprio operato, su cui qui occorre iniziare a fare qualche
piccola riflessione.
È più importante sistemare qualche strada interponderale dissestata che passando tra i burroni raggiunge
campagne ormai disabitate del paese, o forse è più lungimirante mettere nelle indispensabili ed idonee condizioni
di sviluppo le poche realtà imprenditoriali del territorio ?
Forse anche costruire assieme ai giovani un percorso comune di crescita economica e cambiamento di mentalità è
una delle mission più importanti di una amministrazione che investe nel futuro.
E penso che tutto questo sia meno complicato che fare un film che parli al mondo ed alle generazioni a venire.
Dopo circa tre anni dalla mia proposta di eliminare le barriere architettoniche in suolo pubblico
per una disabile di Plataci che può muoversi soltanto con la sedia a rotelle, ancora la cristiana aspetta
costretta in casa (prot.n°1720 del 22 giugno 2007).
È questo l’operato lungimirante di Tursi e del suo esecutivo? Neppure in Tanzania si arriva a questi minimi livelli
di civiltà. Di quali fatti parla?
E l’istituzione della pro-loco dal sottoscritto proposta (prot.n°1691 del 20 giugno 2007)? Perché si continua a far
finta di niente giocando sulle incertezze dei giovani? Non penso che il comune debba continuare ancora a
comportarsi come un elefante mantenendo il controllo di tutto, e persino della cultura e dell’associazionismo.
Quali attrattive turistico-culturali la giunta Tursi porta in consuntivo a metà legislatura? Il festival dei piccoli
cantori arbereshe, evento alla cui progettazione, peraltro, il sottoscritto ha pure contribuito in qualità di direttore
artistico (poi tiratomi fuori per mancanza di serietà di alcuni dei responsabili) prima ancora di essere eletto
consigliere comunale? (si vedano gli atti della prima edizione).
Occorrerebbe chiedersi di quali soap opere (bolle di sapone) l’avvocato Tursi può dirsi d’essere autore orgoglioso.
Di un Comune con un Consiglio Comunale senza regole, ma operante con la logica che basta votare a favore del
sindaco (pur senza opera di giudizio)? Perché l’avvocato, o i lungimiranti del suo esecutivo, non trovano il tempo
per presentare neppure una bozza di Regolamento del Consiglio (proposto dal sottoscritto in data 20/06/2007
prot.n°1689), come per legge richiesto dallo Statuto dell’ente da lui rappresentato?
Ovviamente, da bravo avvocato datosi alla cosa pubblica, l’alibi è sempre l’abilità di risolvere il
pregresso, che a Plataci significa sempre e ancora una volta forestazione, o pseudo tale. Penso che ormai, dopo
lungo corso, sia arrivato il momento di non dare più la colpa ai giovani ormai costretti all’unica, ultima e sola
alternativa precaria che è l’attività di idraulico forestale, questo semplicemente perché di loro nessuno si è mai
occupato seriamente.
Si è mai proposto dell’altro? Occorrerebbe riflettere con maggior saggezza sul fatto che ogni anno i
giovani che voglio emergere lasciano il paese per emigrare altrove. Che cosa ha fatto l’attuale esecutivo per
rendere più appetibile dal punto di vista turistico il proprio paese?
La maggioranza degli assessori sono giovani e non hanno neppure trent’anni, ma la loro giovinezza l’hanno già
fatta volare di qualche secolo alle proprie spalle.
Il futuro lo decidiamo oggi, tutti!
E se dal comune sentire di tutti dipende l’evoluzione generale, forse a volte proprio da uno soltanto si
manifesta che è arrivato il momento di cambiare, forse perché è l’ultima chiamata.
Buon Natale e Buon 2010
Il Consigliere
FRANCO GRAMISCI
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