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martedì 22 dicembre 2009

Trebisacce-22/12/2009: "Para-dosso" di Gianni Mazzei

Para-dosso

E poi chi ha detto che il paradosso debba essere solo il contrario
dell’evidente, la capacità di mettersi nella prospettiva dell’altro per
interpretarne motivazioni ed essere vincente nella discussione?
Per lui, il paradosso stava negli accostamenti, arditi, inusuali che
fossero,
che scompaginavano credenze e certezze.
Riprendendo la filosofia di Bacone, egli riteneva che il vero idola
tribus non era trovare un ubi consistam su cui far poggiare tutto;
egli, che dava invece,rispetto all’inglese, una valenza positiva al pre-
giudizio asseriva che la leva del mondo fosse appunto la capacità d’
inferenza dentro collegamenti apparentemente assurdi, ma che erano la
vera sapienza.
“Prendi “- mi dice in giorno in cui insieme eravamo lungo il fiume
Isso,mentre le cicale frinivano in quel luglio assolato” il nodo
gordiano e la soluzione netta (e non solo per il taglio della spada!)
datagli da Alessandro Magno.
I miti vanno interpretati e attualizzati: è la ritualità che nelle
mani del vero gran sacerdote fa vedere il Cristo nell’Ostia.
Perché, dunque, secondo te “continuava a dirmi mentre mi affrettavo a
seguirlo in quelle sue enormi falcate” doveva essere sciolto il nodo?
Sarebbe stato elegante, secondo regole e schemi mentali: ma,poi, una
volta sciolto, poteva essere riutilizzato per altri nodi, inestricabili
anch’essi.
Vedi, il rispetto delle regole uccide il genio e fa languire la
storia che non fa passi in avanti.
Cosa avviene nella mente di Alessandro,allora?
Il mettere insieme, il riunire più aspetti apparentemente estranei
sia per estrazione culturale che semantica.
Penso che nella sua mente, e non dirmi che fosse gay “- si rivolse a
me con faccia severa” era invece amante generoso e incontentabile:
nella sua mente c’è il proverbio, rude e sfacciato se vuoi, ma
significativo, della gente della madre Olimpyas che sostiene che tira
più un pelo della donna( e tu sai a cosa mi riferisco) che un carro di
buoi!.
E’ sempre la sfera erotica a far scoppiettare,come fuoco d’artificio
bellissimo, la mente umana e poi non si ferma più.
Gli altri accostamenti,una volta individuata la matrice, sono
evidenti come il sole, quello che ora ci cuoce il cuoio capelluto.
Il carro di Gordio e il nodo, il fatto di essere diventato re secondo
la parola dell’oracolo non faceva altro che richiamare all’intelligenza
visiva del giovane Achille-Alessandro Magno che aveva dagli dei il
futuro del mondo, l’altro pezzo del mito che,interpretandolo, lo
avrebbe portato a signore dell’universo: la spada di Damocle che
implacabile cala sull’obiettivo e lo taglia netto”
“Quella spada”- allora mi ricordai io che lo avevo sedotto,Libera,
sedotto lui,l’incorruttibile filosofo, tenuta legata ad un mio…crine.

gianni

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