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giovedì 3 dicembre 2009

Trebisacce-03/12/2009: Asta politica per il "G. Chidichimo"

Comunicato Stampa

Asta politica per il “Chidichimo”. Chi offre di più?
Con l’approssimarsi delle regionali, è lecito chiedere a chi si candiderà, cosa intende offrire all’alto jonio, in termini di tutela del diritto alla salute.
Uno stipendio importante di svariate migliaia di euro spetterà agli “eletti”, che va guadagnato e meritato!
Ed allora via alle offerte: qualcuno si accontenta di intervenire sul nostro Ospedale
accettando progetti dequalificanti e riduttivi, che ci porterebbero, se attuati, ad offrire 25 posti letto circa, cioè alla chiusura, non subito, ma entro poco tempo.
E poi, un Ospedale senza Chirurgia, se permettete, è come un bar che non fa il caffè: chi ci va? Allora è appurato che la sala operatoria per il pronto soccorso è troppo poco, come è poco il mantenimento dei reparti attualmente
aperti, cioè Cardiologia e Medicina più i servizi.
Ci sono altre offerte? Il minimo d’asta, però, è già fissato, dalla Legge.
Si tratta dei L.E.A., ovvero Livelli Minimi di Assistenza, che lo Stato è tenuto ad
erogare sul territorio. Questo concetto assieme alla volontà di ripristino dei reparti
storicamente esistiti, nonché la nomina dei primari e l’istituzione di almeno una specialistica, è esaustivamente trattato nel documento redatto dalle associazioni di Trebisacce, presentato l’11 novembre scorso di fronte ai 5mila manifestanti di piazza della Repubblica, e consegnato ufficialmente a tutti i 17 sindaci del comprensorio.
Ecco chi ha aderito, ad oggi, al nostro documento: Nocara, Montegiordano, Oriolo, Castroregio, Villapiana, Albidona, Cassano. Ringraziamo, e intanto siamo in attesa fiduciosa, dell’adesione
delle restanti amministrazioni.
E Trebisacce? sede della struttura e comune capofila del distretto sanitario,
al contrario di quanto ci si sarebbe potuti aspettare, non si è ancora espressa a riguardo.
La riunione organizzata dal Comune di Trebisacce in data 27/11/2009 ha deluso le associazioni perchè non operativa. Un’ occasione persa per poter finalmente discutere e confrontarsi sul nostro documento, il cui contenuto riassumiamo per punti:
1. Dotazione del Presidio di Trebisacce di almeno 100 posti letto con previsione già nel piano di rientro in corso di elaborazione alla Regione Calabria.
2. Attuazione immediata delle prescrizioni di luglio 2009 dei NAS per mettere a norma le due, e dico due, sale operatorie.
3. Riapertura di tutti i reparti chiusi, compreso l’intero blocco operatorio.
4. Potenziamento dei reparti esistenti.
5. Proposte tecniche (già elaborate) per le specialistiche.
Al di sotto di queste richieste, estrapolate dai minimi legali della normativa vigente, l’ospedale è condannato inevitabilmente alla chiusura.
Questo concetto è stato ormai recepito dai più, perché Trebisacce continua ad ignorarlo?
Questo è quanto. Il resto è miopia o cinico calcolo politico.
Le associazioni di Trebisacce.

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