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venerdì 27 novembre 2009

Trebisacce-27/11/2009: La Chiesa in difesa dell'ospedale.




Carissimi concittadini di Trebisacce e di tutto l'Alto Jonio,
il 20 novembre scorso, durante il convegno diocesano,
svoltosi a Trebisacce, nei locali del
Miramare Palace Hotel. la nostra Associazione ha recapitato al Vescovo della
nostra Diocesi, Mons. Bertolone,
Di seguito, troverete gli articoli apparsi oggi, 27-11, su
Calabria Ora ed il Quotidiano,
riguardanti la presa di posizione della Diocesi in merito all'Ospedale
di Trebisacce.
Nella lettera al Vescovo, avevamo allegato il manifestino "I Sindaci",
allo scopo di evidenziare a Sua Eccellenza la grande partecipazione
della popolazione alla manifestazione del 11 Novembre a Trebisacce,
stimata in 5000 presenze; (questo manifesto, vuole essere un richiamo
verso i Sindaci,
alle proprie responsabilità: se l'Ospedale si salva, bene, ma se chiude,
rischiano di passare alla storia come quelli che hanno fatto chiudere
l'Ospedale).
Consiglieremmo a tutti quei cattolici praticanti,
che hanno a cuore le sorti della nostra struttura Ospedaliera,
di parlare con i rispettivi Parroci di tutte le parrocchie dell'Alto Jonio,
e di farsi portatori della volontà espressa dall'Assopec,
associazione dei Commercianti, Artigiani, ed Operatori Economici,
di celebrare una grande Messa,
nel piazzale antistante l'ingresso dell'Ospedale, sotto la statua di S. Pio,
come richiesto già nella lettera allegata.
Una concelebrazione con il Vescovo, i 4 Parroci di Trebisacce, i
Parroci di tutti i paesi dell'Alto Jonio, sarebbe oltre che un atto di
Fede, anche un momento di Comunione per le popolazioni colpite dalla
chiusura della nostra struttura, ed un importante atto di
sensibilizzazione anche a livello istituzionale.

Vi saluto cordialmente.
Walter Astorino
presidente ASS.OP.EC. Trebisacce
www.assopectrebisacce.com
Trebisacce 20-11-2009

A Sua Eccellenza Reverendissima, Mons. Vincenzo Bertolone, Vescovo di Cassano.

Eccellenza ,
le scrivo a nome e per conto dell´ASSOPEC, associazione degli
operatori economici di Trebisacce, che presiedo, e di tutte le
associazioni culturali, di volontariato,
di categoria e sportive, riunite allo scopo di difendere l´Ospedale
Guido Chidichimo di Trebisacce. Sento di scriverle anche a nome di
tutti gli ammalati, i sofferenti ed i loro parenti, di tutta la nostra
Diocesi, che attraverso le nostre associazioni, stanno trovando voce.
Come Lei saprà, è in atto un´azione di forte ridimensionamento della
nostra struttura sanitaria, che non può che precludere alla sua
prossima chiusura.
La regione è in crisi finanziaria, e taglia dove può: appunto.
Taglia dove può, politicamente, e non dove dovrebbe, in base alla
giustizia umana
ed alla Carità Cristiana.
Pensi che l´area di Cosenza ha una dotazione di posti letto pari a 5,3
ogni 1000 abitanti, mentre, attualmente, nell´Alto Jonio siamo a 1,6
ogni mille abitanti, quando il minimo legale è di 3,8 .
Per grazia di Dio, l´11 novembre scorso, io e gli altri presidenti
delle 20 associazioni
che collaborano per salvare il nostro Ospedale, siamo riusciti ad
organizzare una pacifica manifestazione che ha portato in piazza
almeno 5000 persone, coinvolgendo anche i Sindaci di 17 comuni,
compreso quello di Cassano.
Come Lei potrà immaginare, la mia famiglia ha inserito l´Ospedale
nelle intenzioni del nostro Santo Rosario quotidiano.
Ho un grande desiderio: vorrei che le 4 Parrocchie di Trebisacce
prendessero parte a
questa causa giusta e caritatevole. Si parla tanto di terzo mondo, che
a volte ci scordiamo del nostro prossimo immediato.
E´ un momento di emergenza.
Occorre mobilitarsi tutti assieme, abbattendo steccati e preconcetti.
Le sottopongo una mia proposta:
se Lei celebrasse una Messa nella Cappella dell´Ospedale, alla
presenza di tutti i Parroci di Trebisacce, e magari anche quelli di
tutti i paesi interessati, parlando ai fedeli di questa urgente
questione, credo fortemente che sarebbe un´opera di bene, grande ed
importante.
Quanto le sofferenze andremmo a lenire, nelle nostre già disagiate
contrade, se il nostro intento di mantenere l´Ospedale, per Grazia di
Dio, si attuasse.

Mi scuso per la mia impudenza, e per la forma di questa mia, che non
avvezzo a contatti con persone della Sua levatura, Le risulterà
proterva e sgraziata;
La prego di non soffermarsi sulla forma, ma di badare al contenuto.
Vorrei poterle parlare del tutto di persona, e se Lei volesse venire
incontro a quanto da me proposto, o compiere qualsiasi altro gesto di
Sua iniziativa, io sono a Sua disposizione.
Una cosa le chiedo: preghi per noi.

devotamente
Walter, Yuumi e Sofia Astorino

1 commento:

  1. Spero davvero che Sua Eccel. Vescovo Bertolone prenda almeno in considerazione quanto richiesto, ha ragione Walter quando dice"Si parla tanto di terzo mondo...".
    Condivido e mi associo a quanto in questa lettera sia espresso.

    Sara De Bartolo

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