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mercoledì 25 novembre 2009

Trebisacce-25/11/2009: Della questione ospedale se ne discuterà in Consiglio Provinciale.


Trebisacce: 24/11/2009
Si discuterà la questione ospedale,probabilmente, nel consiglio provinciale del 30 novembre prossimo. Si prevede una numerosa partecipazione di cittadini e presidenti di associazioni dell’alto jonio.
"Salviamo l’ospedale" è il tema cittadino quotidiano che coinvolge l’intero territorio. In campo tutte le associazioni ,i sindaci, il consigliere regionale e i consiglieri provinciali . Proprio questi, Giuseppe Ranù, Franco Mundo e Mario Melfi, hanno presentato, nei giorni scorsi, la richiesta di inserimento all’ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale la discussione sulla paventata chiusura e/o ridimensionamento dell’Ospedale “G.Chidichimo” e lunedì prossimo se ne discuterà in consiglio provinciale. La richiesta congiunta dei tre consiglieri è stata indirizzata al presidente del consiglio della provincia di cosenza, al presidente dell’amministrazione provinciale e all’assessore provinciale alla Sanità. Sinergia reale e operativa, dunque, all’interno del coordinamento delle associazioni e dei rappresentanti provinciali anche in previsione delle iniziative poste in essere e si ricorda quella della grande manifestazione con 5000 persone in piazza dello scorso 11 novembre. In particolare si legge nella richiesta dei consiglieri: "Poiché è indilazionabile l'esigenza di ripristinare con urgenza le precedenti funzioni sanitarie all'interno dell'ospedale di Trebisacce e soprattutto le due sale operatorie,senza dispersione di risorse per la costruzione di sale d'emergenza,impegna la giunta Provinciale, in particolare il Presidente e l'Assessore ai problemi sanitari, ad attivare ogni utile iniziativa ed incontri con la Regione Calabria e con il Direttore Generale dell'ASP di Cosenza,al fine di perseguire e raggiungere i seguenti obiettivi: nelle more del progettato costruendo nuovo ospedale di Rossano e Corigliano,confermare l'ospedale dì Trebisacce come nosocomio per pazienti acuti e di frontiera; ripristino immediato delle sale operatorie; riapertura delle divisioni di chirurgia generale con nomina urgente del primario di ostetricia e ginecologia e servizi annessi alla sala operatoria (anestesia,ecc.) e altre istituente divisioni specialistiche o rimodulazione, solo dopo il funzionamento del nuovo ospedale; utilizzazione provvisoria del personale negli ambulatori, così come tutte le attrezzature esistenti,senza operare alcun trasferimento e spostamento in altri nosocomi, salvo volontà dei dipendenti >>.
Franco Lofrano

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