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giovedì 5 novembre 2009

Trebisacce 04/11/2009: I tre consiglieri provinciali in difesa dell'ospedale


Mario Melfi

Giuseppe Ranù

Franco Mundo
Trebisacce:04/11/2009
"Salviamo l’ospedale" è il tema cittadino dominante quotidiano che coinvolge l’intero territorio. In campo tutte le associazioni ,i sindaci e i consiglieri provinciali. Proprio questi, Giuseppe Ranù, Franco Mundo e Mario Melfi, hanno presentato, nei giorni scorsi, la richiesta di inserimento all’ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale la discussione sulla paventata chiusura e/o ridimensionamento dell’Ospedale “G.Chidichimo”. La richiesta congiunta dei tre consiglieri è stata indirizzata al presidente del consiglio della provincia di cosenza, al presidente dell’amministrazione provinciale e all’assessore provinciale alla Sanità. Sinergia reale e operativa, dunque, all’interno del coordinamento delle associazioni e dei rappresentanti provinciali anche in previsione delle iniziative poste in essere e si ricorda quella prossima di una grande manifestazione prevista per il prossimo 11 novembre. In particolare si legge nella richiesta dei consiglieri: "Poiché è indilazionabile l'esigenza di ripristinare con urgenza le precedenti funzioni sanitarie all'interno dell'ospedale di Trebisacce e soprattutto le due sale operatorie,senza dispersione di risorse per la costruzione di sale d'emergenza,impegna la giunta Provinciale, in particolare il Presidente e l'Assessore ai problemi sanitari, ad attivare ogni utile iniziativa ed incontri con la Regione Calabria e con il Direttore Generale dell'ASP di Cosenza,al fine di perseguire e raggiungere i seguenti obiettivi: nelle more del progettato costruendo nuovo ospedale di Rossano e Corigliano,confermare l'ospedale dì Trebisacce come nosocomio per pazienti acuti e di frontiera; ripristino immediato delle sale operatorie; riapertura delle divisioni di chirurgia generale con nomina urgente del primario di ostetricia e ginecologia e servizi annessi alla sala operatoria (anestesia,ecc.) e altre istituente divisioni specialistiche o rimodulazione, solo dopo il funzionamento del nuovo ospedale; utilizzazione provvisoria del personale negli ambulatori, così come tutte le attrezzature esistenti,senza operare alcun trasferimento e spostamento in altri nosocomi, salvo volontà dei dipendenti >>.
Franco Lofrano

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