venerdì 13 novembre 2009
Trebisacce-11/11/2009: La proposta base delle associazioni
Trebisacce: 12/11/2009
“Chiediamo il ripristino degli scippi dell’esistente e il potenziamento dell’Ospedale “G.Chidichimo”, per la sicurezza e la tutela della salute della popolazione!”hanno chiesto a più voci i rappresentanti delle numerose associazioni,politici e cittadini,che in cinquemila sono scesi in Piazza della Repubblica,mercoledì 11 novembre,per protestare,in questa fase in modo civile e democratico, contro la chiusura di fatto dell’ospedale. “Passeremo, se necessario anche alla lotta dura e a oltranza e consegneremo la tessera elettorale e ci trasferiremo tutti in Basilicata” è stato l’accorato appello dei motivati e coinvolti relatori. Anche un documento contenente una proposta di base è stato redatto e presentato: Pieno rispetto del documento sottoscritto dalla conferenza dei Sindaci nel 2006 con l’allora Direttore generale, rappresentante legale pro tempore dell’Azienda sanitaria. Attuazione immediata delle prescrizioni di luglio dei NAS per mettere a norma le due sale operatorie. Riapertura immediata del Blocco operatorio, dei reparti di Ostetricia e Ginecologia e della Chirurgia generale e revoca della delibera di luglio 2009. Potenziamento del Reparto di Medicina. Potenziamento del Reparto di Cardiologia/UTIC; Attivazione di eventuali posti di Riabilitazione e/o lungodegenza. Potenziamento e riorganizzazione di tutto il sistema di emergenza territoriale. Dotazione del Presidio di Trebisacce di almeno 80-100 posti letto. Dotazione del personale e delle attrezzature necessarie ed adeguate alla corretta gestione dei casi clinici. Già dai primi interventi si avvertiva la chiara sensazione di indisponibilità ad accettare ulteriori scippi e che piuttosto per la popolazione si tratta di un diritto sacrosanto,civile e sociale da difendere a tutti i costi e senza mediazioni e patteggiamenti:un obiettivo da raggiungere,a prescindere. Tutte le associazioni culturali,di promozione sociale di categoria con i propri vessilli e presidenti e soci presenti in piazza :Tennis Club Alto Jonio ,Associazione Combattenti e reduci,Albero della Memoria,Assopec,Croce Rossa ), Vacanzieri insieme per l’Italia e… ,Misericordia ,Pro Loco ,Trapezakion ,A.C. Arsenal ,Italia Nostra ,Rangers , Officine Grunf ,Usalt , Tribunale dei diritti del malato , Fidapa , A.C. Mostarico ,Consultorio familiare l'Agape, Museo arte olearia , Rizoma ,Ail ,VdS Trebisacce,Età Serena,Unitrè,Giocando,Caritas Italiana,Protezione Civile,Le nove lune,Unitalsi,associazione volontari ospedalieri, si cresce,ecc. Tutti i sindaci dei 17 comuni con al seguito amministratori e i gonfaloni. Ancora presenti i tre consiglieri provinciali: Giuseppe Ranù di Rocca Imperiale, Mario Melfi di Amendolara e Franco Mundo (assente per impegni urgenti, ma presente con un delegato che ha letto il suo intervento). Il consigliere regionale Franco Pacenza. I sindacati. Il rappresentante del coordinamento di Cariati. Ancora autorità militari,civili e religiose. Presenti inoltre medici e paramedici. “nonostante il trasferimento in altro ospedale siamo pronti a rientrare non appena il reparto riprenderà a funzionare”, ha affermato il dottore Leonardo Campana,ginecologo. Una testimonianza chiara che tutte le categorie e il popolo ci sono e sono pronti ad agire e non soltanto in modo democratico come in questa riuscitissima manifestazione di prove generali. Il dato certo è che le associazioni unite sono riuscite a stimolare e a coinvolgere i politici facendoli scendere in piazza oltre alla capacità di partorire una proposta di base concreta. Tantissimi giovani studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado: l’Ipsia,il “G. Filangieri”,il liceo scientifico e classico,il “Virgo Fidelis” e addirittura giovanissimi della scuola media “C, Alvaro” e accompagnati dai genitori alunni della scuola primaria. Un documento-proposta è stato consegnato ai sindaci e intanto la popolazione rimane in attesa di risposte, dai vertici istituzionali e dal vertice Asp di un segnale tangibile di inizio lavori di ripristino,senza inganni e con trasparenza.
Franco Lofrano
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