Trebisacce:29/11/2009
Ecco, in video, i mostri in azione. Ci divertiamo? Anche, ma non solo. Stiamo lavorando, e lavorando sodo. Dopo la manifestazione dell’11 novembre scorso, le associazioni continuano a lavorare con serietà e determinazione con l’obiettivo di ottenere risultati importanti e risolutivi. Vi terremo aggiornati in merito. Non abbiamo mollato e non molleremo. Un caro saluto a tutti quelli che hanno a cuore l’ospedale di Trebisacce, ed anche a voi : non mollate!
Officine Grunf.
Per visionare il video su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=JzELXv6J-hQ
lunedì 30 novembre 2009
Trebisacce-29/11/2009: Gli studenti del "Filangieri" premiati al Festival Nazionale di Cesena
Tempesta e Vetromile
Trebisacce:29/11/2009
Gli studenti del “G. Filangieri” premiati il 28 u.s. al Festival Nazionale del teatro scolastico “Elisabetta Turroni”,in Cesena (Emilia Romagna),giunto alla sua XII Edizione. Dilla Carlomagno, nell’ambito della sua area riguardante la valorizzazione delle risorse umane, come funzione strumentale dell’ITC, tra le altre attività, ha deciso di accettare la sfida e l’opportunità di confrontarsi in tema di attività teatrale con le altre scuole a livello nazionale. Ebbene con ben 11 giovani studenti ha messo su una pseudo compagnia teatrale e con prove e prove è riuscita a proporre “Ieri e Oggi” uno spettacolo teatrale culturale sugli usi e tradizioni, che ha avuto il giusto riconoscimento dopo l’applauditissima esibizione presso il Teatro “Alessandro Bonci” di Cesena. “Mi sento ripagata dell’impegno profuso,ma il vero grazie lo devo agli studenti che si sono impegnati fino in fondo e hanno rappresentato con orgoglio a livello nazionale il “Filangieri”,ha affermato Dilla Carlomagno,al rientro,ormai rilassata e soddisfatta. Tempesta Valentina e Vetromile Battista della VA Progr. hanno dichiarato di aver vissuto un’esperienza bella e indimenticabile oltre ad essere soddisfatti per essere rientrati tra i 25 fortunati vincitori su ben 150 scuole partecipanti alla selezione. “E poi portare nel nord i nostri costumi,usi e tradizioni,è stata una soddisfazione piena”. “Lo studio delle tradizioni,la ricerca di usi e costumi locali ormai dispersi,la costruzione della drammaturgia con materiali della tradizione popolare orale,anche in vernacolo,sono punti di eccellenza di un lavoro didattico e teatrale di grande efficacia”,è stata la motivazione espressa dalla giuria. La tipica tarantella calabrese presentata per l’occasione, fuori programma,ha spinto il direttore del teatro a complimentarsi con i giovani studenti musicisti:Vetromile Battista ( fisarmonica), La Banca Antonio(organetto), De Marco Pietro (tamburello). E ancora in costume da festa Spagna Marta e Cuccaro Carmen e con costumi giornalieri gli altri studenti del gruppo che insieme hanno riscosso tantissimo successo e che conserveranno negli archivi dei loro ricordi di giovinezza e che hanno permesso ai docenti accompagnatori,Abate Francesco, Carlomagno Dilla e Berardi Mario di far rientro in sede orgogliosi di essere calabresi.
Franco Lofrano
Trebisacce-30/11/2009: Una studentessa del "Filangieri" partecipa ad "Affari Tuoi".
Lucia Miraglia
E’ Lucia Miraglia, diciannovenne, di Francavilla Marittima, studentessa della VB Progr, presso l’I.T.C.P.T.”G. Filangieri”, di cui è dirigente scolastico Franco Bloise. Lo scorso 28 novembre, ha partecipato alla trasmissione televisiva “Affari Tuoi” condotta dal simpaticissimo Max Giusti. Si è recata a Roma, presso gli studi Rai sulla Tiburtina, lo scorso 15 ottobre per la registrazione della trasmissione e lei rappresentava il pacco n.17 contenente ben 50.000 euro. Mario Paladino di Lecce e Anna De Leo di Francavilla,fidanzati e suoi amici da tempo,decidono di tentare la dea bendata e di partecipare alla trasmissione. Partono da Francavilla con al seguito genitori, parenti ed amici. Ore di ‘suspence’ racconta la giovane Lucia, dalle 17,00 alle 21,00 di pomeriggio,dove abbiamo vissuto l’emozione di poter vincere ben due milioni di euro, ma che dopo si sono ben presto trasformati in un pugno di mosche con grande delusione dei fidanzati protagonisti. Lucia ha una bella ugola e spesso canta nelle feste di piazza e nei matrimoni. E’ rientrata a scuola,studentessa di sempre,ma con una esperienza emozionante da partecipare ai tanti amici.
Franco Lofrano
domenica 29 novembre 2009
Trebisacce-28/11/2009: I mostri continuano ad attaccare l'Ospedale (video di Officine Grunf)
Trebisacce:29/11/2009
Ecco, in video, i mostri in azione. Ci divertiamo? Anche, ma non solo. Stiamo lavorando, e lavorando sodo. Dopo la manifestazione dell’11 novembre scorso, le associazioni continuano a lavorare con serietà e determinazione con l’obiettivo di ottenere risultati importanti e risolutivi. Vi terremo aggiornati in merito. Non abbiamo mollato e non molleremo. Un caro saluto a tutti quelli che hanno a cuore l’ospedale di Trebisacce, ed anche a voi : non mollate!
Officine Grunf.
sabato 28 novembre 2009
Trebisacce-28/11/2009: Il paradosso di Cesare
Il paradosso di Cesare.
Voi pensate veramente che Cesare abbia pianto pensando che alla sua
età Alessandro Magno aveva conquistato il mondo, mentre lui era ancora
un oscuro romano, anche se ambizioso talmente da far dire a Silla che
in Cesare c´erano infiniti Mario e quindi era pericoloso?
E che abbia potuto dire che preferiva essere il primo in uno
sperduto villaggio che essere il secondo a Roma?
Niente di più forviante!
Se mettiamo a confronto cosa ha significato Cesare e cosa Alessandro
Magno ci accorgiamo, per la vastità degli interessi, delle capacità
(politiche, militari, oratorie, di scrittura), che Cesare gli è sopra
di una spanna e che la grandiosità del progetto del Romano, traghettare
la repubblica, ormai rinsecchita, verso la nuova linfa dell´impero, è
ben più duraturo e più vasto persino della koinè ellenica che
Alessandro ha garantito.
Come poteva, dunque, accontentarsi di essere il primo di un villaggio
sperduto?
Era il mondo che a chi incarnava lo spirito del tempo, per come vede
Hegel l´uomo storia, sembrava piccolo e misero come un villaggio,
dinnanzi all´eternità, statica e corrotta, della grandiosa facciata di
Roma.
Nel paragone, non tiene conto Cesare il poco e il tutto, scegliendo
il poco se primeggia; Cesare mette a confronto il tutto che è in fieri,
col passare il Rubicone, e che può sembrare a chi è miope, ma non a
lui, il villaggio sperduto , col tutto solo apparentemente, Roma
repubblicana, che ormai è decrepita e rivolta al passato che inghiotte
ciò che non è funzionale alla storia.
Il villaggio di Cesare è come le cose di cui parla Protagora nel
detto :"L´uomo è la misura di tutte le cose".
Come si modifica il senso dell´uomo, secondo l´andamento circolare
delle onde del mare ferite da pietre che rimbalzano e le dilatano all´
infinito, che da singolo diventa cittadino e poi espressione di
umanità, così avviene per le cose: dall´ esperienza personale, alle
vicende della polis per finire alle cose universalissime del mondo.
Cesare è l´uomo universale e il villaggio è il mondo.
Ciò che dice la filosofia, essere scientia rerum per supremas
causas, Cesare l´ha realizzato nella sua singolare vicenda storica.
caramente
gianni mazzei
Trebisacce-27/11/2009: Incontro tra sindaci e associazioni sull'ospedale
Trebisacce:28/11/2009
“Uniti e combatti riusciremo ad ottenere qualcosa per il nostro ospedale almeno in termini di risposta!”,è l’espressione usata dal sindaco Mariano Bianchi,al termine dell’intervento di venerdì sera,durante i lavori dell’incontro che ha visto riuniti i 17 sindaci e i presidenti delle varie associazioni culturali,di volontariato e di categoria,voluto dall’assessore alla Politiche Sociali e Sanità,Graziano Mandaglio,per discutere sulla situazione sanitaria ospedaliera e del Territorio ritenuta alquanto critica per la chiusura dell’ospedale. A causa di continui ‘scippi’ di risorse umane e di attrezzature, risulta essere proprio il presidio “gravemente ammalato” e anche per dare una risposta politica alla manifestazione dell’11 novembre che ha visto scendere in piazza ben 5000 persone tra giovani e adulti. Un documento politico condiviso dai sindaci è stato letto dal sindaco di Alessandria del Carretto Vincenzo Gaudio e sarà oggetto di discussione nei vari consigli comunali con consequenziale delibera di approvazione, per l’inoltro successivo al presidente della Regione Agazio Loiero. Alla fine è stato concordato che il sindaco Bianchi insieme con altri sindaci si recheranno dal Prefetto per invitarlo ad un prossimo incontro nella cittadina. Bianchi inoltre ha affermato che: “saremo disposti a dimetterci tutti e 17 i sindaci pur di tutelare il nostro ospedale”. Sulla posizione di dare un segnale forte,con una grande mobilitazione per bloccare quanto di bloccabile c’è e di agire entro la prima quindicina del mese di dicembre, ha visto protagonisti diversi primi cittadini: Rizzuto di Villapiana,Bruno delegato dal sindaco di Cassano Gallo,Mundo delegato di Lamanna per Montegiordano,Vincenzo Gaudio sindaco di Alessandria del Carretto,dal delegato di Di Leo per Rocca Imperiale,dal delegato di Salvatore Aurelio per Albidona,dal sindaco e vice per Trebisacce,dal sindaco Cosentino per Canna,da Santagada per Castroregio,da Rosa Blotta delegato da Munno per Francavilla,dal delegato di Mario Melfi per Amendolara. “I comuni devono organizzare dei pulman per Catanzaro e presidiare fino ad ottenere un documento scritto!” è stata la posizione del sindacato Uil,rappresentato da Vincenzo Leonetti.”Agiamo con atti e fax da inviare alla regione tutti i giorni fino ad ottenere una risposta”,è la posizione del Rotary Club rappresentato dal presidente Loredana Latronico. Per Remo Spatola,ex vice sindaco,le associazioni hanno svolto un ruolo di supplenza là dove è mancato il ruolo istituzionale della politica”. Walter Astorino presidente dell’assopec e Carmela Maradei per la Fidapa hanno ribadito di riprendere il documento proposta , frutto di tante riunioni,già redatto delle associazioni e di sostenerlo perché espressione della società civile,posizione condivisa ancora da Raffaella Bruni, Franca Aloise dipendenti Asl e da tutte le numerose associazioni. Insomma un vivace confronto dialettico che ha portato alla sintesi operativa di affrontare una prima fase di confronto e di dialogo con le istituzioni e successivamente valutare sulla base delle risposte ottenute il da farsi,sempre uniti nel comune obiettivo di difendere il “G. Chidichimo”,a tutti i costi.
Franco Lofrano
venerdì 27 novembre 2009
Villapiana-25/11/2009: Approvato l'assestamento di bilancio.
Pietro Pittelli
VILLAPIANA :27/11/2009
Approvato l’assestamento di bilancio per l’esercizio 2009. Nella seduta ordinaria del Consiglio Comunale, tenutasi lo scorso 25 novembre, durante la quale si sono discussi i seguenti punti : Lettura e approvazione verbali precedente seduta, Assestamento di Bilancio Esercizio 2009, Autorizzazione alla transazione della causa Comune/Aquila srl – Riconoscimento debito fuori bilancio, Ratifica delibera di G.M. n° 148 del 07.11.2007 ed Aggiornamento catasto degli incendi boschivi – anno 2008. Il Consigliere con delega al Bilancio, Pietro Pittelli (in foto), con la sua ampia e dettagliata relazione ha illustrato la manovra economica da effettuare per non compromettere l’espletamento dei servizi. Il predetto assestamento di bilancio proposto dal Consigliere Pietro Pittelli, che si completa tra le somme stornate e le somme riversate in euro 84.088,01, è stato approvato dal Consiglio.
Franco Lofrano
Trebisacce-27/11/2009: La Chiesa in difesa dell'ospedale.
Carissimi concittadini di Trebisacce e di tutto l'Alto Jonio,
il 20 novembre scorso, durante il convegno diocesano,
svoltosi a Trebisacce, nei locali del
Miramare Palace Hotel. la nostra Associazione ha recapitato al Vescovo della
nostra Diocesi, Mons. Bertolone,
Di seguito, troverete gli articoli apparsi oggi, 27-11, su
Calabria Ora ed il Quotidiano,
riguardanti la presa di posizione della Diocesi in merito all'Ospedale
di Trebisacce.
Nella lettera al Vescovo, avevamo allegato il manifestino "I Sindaci",
allo scopo di evidenziare a Sua Eccellenza la grande partecipazione
della popolazione alla manifestazione del 11 Novembre a Trebisacce,
stimata in 5000 presenze; (questo manifesto, vuole essere un richiamo
verso i Sindaci,
alle proprie responsabilità: se l'Ospedale si salva, bene, ma se chiude,
rischiano di passare alla storia come quelli che hanno fatto chiudere
l'Ospedale).
Consiglieremmo a tutti quei cattolici praticanti,
che hanno a cuore le sorti della nostra struttura Ospedaliera,
di parlare con i rispettivi Parroci di tutte le parrocchie dell'Alto Jonio,
e di farsi portatori della volontà espressa dall'Assopec,
associazione dei Commercianti, Artigiani, ed Operatori Economici,
di celebrare una grande Messa,
nel piazzale antistante l'ingresso dell'Ospedale, sotto la statua di S. Pio,
come richiesto già nella lettera allegata.
Una concelebrazione con il Vescovo, i 4 Parroci di Trebisacce, i
Parroci di tutti i paesi dell'Alto Jonio, sarebbe oltre che un atto di
Fede, anche un momento di Comunione per le popolazioni colpite dalla
chiusura della nostra struttura, ed un importante atto di
sensibilizzazione anche a livello istituzionale.
Vi saluto cordialmente.
Walter Astorino
presidente ASS.OP.EC. Trebisacce
www.assopectrebisacce.com
Trebisacce 20-11-2009
A Sua Eccellenza Reverendissima, Mons. Vincenzo Bertolone, Vescovo di Cassano.
Eccellenza ,
le scrivo a nome e per conto dell´ASSOPEC, associazione degli
operatori economici di Trebisacce, che presiedo, e di tutte le
associazioni culturali, di volontariato,
di categoria e sportive, riunite allo scopo di difendere l´Ospedale
Guido Chidichimo di Trebisacce. Sento di scriverle anche a nome di
tutti gli ammalati, i sofferenti ed i loro parenti, di tutta la nostra
Diocesi, che attraverso le nostre associazioni, stanno trovando voce.
Come Lei saprà, è in atto un´azione di forte ridimensionamento della
nostra struttura sanitaria, che non può che precludere alla sua
prossima chiusura.
La regione è in crisi finanziaria, e taglia dove può: appunto.
Taglia dove può, politicamente, e non dove dovrebbe, in base alla
giustizia umana
ed alla Carità Cristiana.
Pensi che l´area di Cosenza ha una dotazione di posti letto pari a 5,3
ogni 1000 abitanti, mentre, attualmente, nell´Alto Jonio siamo a 1,6
ogni mille abitanti, quando il minimo legale è di 3,8 .
Per grazia di Dio, l´11 novembre scorso, io e gli altri presidenti
delle 20 associazioni
che collaborano per salvare il nostro Ospedale, siamo riusciti ad
organizzare una pacifica manifestazione che ha portato in piazza
almeno 5000 persone, coinvolgendo anche i Sindaci di 17 comuni,
compreso quello di Cassano.
Come Lei potrà immaginare, la mia famiglia ha inserito l´Ospedale
nelle intenzioni del nostro Santo Rosario quotidiano.
Ho un grande desiderio: vorrei che le 4 Parrocchie di Trebisacce
prendessero parte a
questa causa giusta e caritatevole. Si parla tanto di terzo mondo, che
a volte ci scordiamo del nostro prossimo immediato.
E´ un momento di emergenza.
Occorre mobilitarsi tutti assieme, abbattendo steccati e preconcetti.
Le sottopongo una mia proposta:
se Lei celebrasse una Messa nella Cappella dell´Ospedale, alla
presenza di tutti i Parroci di Trebisacce, e magari anche quelli di
tutti i paesi interessati, parlando ai fedeli di questa urgente
questione, credo fortemente che sarebbe un´opera di bene, grande ed
importante.
Quanto le sofferenze andremmo a lenire, nelle nostre già disagiate
contrade, se il nostro intento di mantenere l´Ospedale, per Grazia di
Dio, si attuasse.
Mi scuso per la mia impudenza, e per la forma di questa mia, che non
avvezzo a contatti con persone della Sua levatura, Le risulterà
proterva e sgraziata;
La prego di non soffermarsi sulla forma, ma di badare al contenuto.
Vorrei poterle parlare del tutto di persona, e se Lei volesse venire
incontro a quanto da me proposto, o compiere qualsiasi altro gesto di
Sua iniziativa, io sono a Sua disposizione.
Una cosa le chiedo: preghi per noi.
devotamente
Walter, Yuumi e Sofia Astorino
giovedì 26 novembre 2009
Villapiana-26/11/2009: A "Mincuccio Bianculli" di Gianni Mazzei
Ciao, Mincuccio Bianculli.
La prossima volta che vengo al paese non verrò a salutarti nel tuo
magazzino aperto e tu seduto a dirmi delle cose che succedono a
Villapiana; né mi chiederai come stanno le mie gemelle o mi dirai se
voglio il caffè.
Te ne sei andato come era tuo costume: non dare fastidio a nessuno,
lontano dal tuo paese, perché hai sempre voluto sembrare efficiente
anche fisicamente: d´inverno senza cappotto, le solite sigarette,dieci
al giorno, da fumare davanti al tuo portone.
Quelle poche volte che sei andato in ospedale, a me che venivo a
trovarti, ti presentavi già vestito,senza pigiama come se la malattia,
anche la più lieve fosse un fastidio da evitare agli amici.
Ti mostravi burbero , ma penso che fosse la dolcezza interiore di
non chiedere niente a nessuno; uomo di vecchio stampo, eri abituato a
dare, senza nulla chiedere.
Sei stato di una coerenza estrema nella vita, sia di uomo,che di
insegnante che ancora da amministratore, avendo retto le sorti del
paese di Villapiana per tanti anni, a cominciare dagli anni difficili
del dopoguerra.
Io ti ricordo in quel giugno del 1990, quando vincemmo le
amministrative e tu, già avanti negli anni, eri entusiasta come un
bambino, con quel fazzoletto rosso e il garofano del partito socialista
in mano.
Nel passato avevo avuto contrasti con te, forse anche qualche
intemperanza verbale: ma il tuo ideale di partito, la tua dirittura
morale ti portarono a dare il contributo per la vittoria,senza nulla
chiedere,come semplice consigliere,tu che eri stato per tanti anni
sindaco e leader a Villapiana.
Mi hai voluto bene come tu sapevi farlo: con essenzialità, confidando
i tuoi crucci per un paese che non era più quello di prima, che aveva
perduto entusiasmo ,serenità e gusto dello stare insieme.
Sembravi un mangiaprete e invece quante volte,specie nelle feste
grandi, andavamo insieme ad ascoltare la messa a Trebisacce .celebrata
dal tuo amico,don Pietro De Tommaso!
Penso che tutti a Villapiana ti debbano qualcosa.
Io ti devo l´avere capito che l´onestà vale più di ogni politica
smaliziata, che il paese va amato,specie quando rischia di perdere
identità, che non bisogna mollare mai.
Hai combattuto la tua battaglia e ora sta a noi raccogliere i frutti:
fare qualcosa per la collettività senza aspettarsi niente.
Ciao, Mincuccio.
Gianni mazzei
Trebisacce-26/11/2009: "Divagazioni sul cibo" di Gianni Mazzei
Divagazioni sul cibo.
Se si va con la mente a periodi non lontani della nostra vita, gli anni cinquanta, anni difficili del dopoguerra quand’ancora c’era miseria e spesso per vivere si ricorreva al baratto, per la scarsità di moneta, ci viene in mente la frugalità, spesso l’indigenza di una cena o di un pranzo.
La famiglia, numerosa, era raccolta a tavola sulla quale c’era un solo piatto,grande, di “ cinque lire” si diceva al mio paese: e da quel piatto, pieno di legumi e pasta, con un brodo rosso, ognuno prendeva qualche cucchiaiata e intingeva pezzi di pane raffermo.
Non si era sazi nel corpo, se non qualche volta facendo qualche furberia, mangiando di nascosto quello che apparteneva alla famiglia e allora erano dolori; ma si era sazi ,perché si stava insieme, in un silenzio leggero che comunicava gesti e ritualità,valevole più di mille parole.
E ognuno di loro conservava il miglior boccone alla fine: quasi a suggello dell’essere stati insieme e a puntello gioioso, in quell’assaporare la parte migliore del pranzo, della fame sempre presente, ma che così diventava attutita nel gusto che ti restava dentro, e non solo nella bocca.
Mi sono sempre chiesto, nella distinzione operata tra società opulenta e tecnologica e patriarcale e affamata, che valore potesse avere il cibo, soddisfarne il bisogno e in che modo incideva nel carattere e nell’intraprendenza della collettività e del singolo.
Certo, escludo l’indigenza più netta che porta a vivere alla giornata, all’hic et nunc, senza progettare niente.
Dice un sociologo a questo proposito, parlando dei popoli del terzo mondo che in loro resta la povertà anche come orizzonte mentale: non sono in grado di rischiare nulla, anche un minimo residuo per migliorare, perché, al primo smacco, subentrerebbe delusione a delusione.
L’indigenza uccide l’anima e non è necessaria invocare “l’uomo è ciò che mangia”, per capirne l’importanza sociologica e politica.
E solo perché c’è l’indigenza, il cibo, gestito con dittatoriale piglio, lenisce le pene del sopruso, della dignità calpestata e diventa modo per dominare poveri cristi,sia con panem et circenses sia con farina forca e festa.
C’è un lutto, un sapore di morte dell’abbondanza del cibo esibita per far dimenticare altra penuria, quella della mente e dello spirito.
Per cui resta sacrosanta la rivolta degli schiavi del bisogno con tutte le conseguenze per come pone Marx il problema. Sconfiggere l’indigenza ,e non solo materiale, è la conditio sine qua non dell’elevazione dello spirito.
L’aveva detto con estrema chiarezza quell’ingegno sempre valido (ora dimenticato,perché maestro di color che sanno: e chi sa in questo momento di abbandono?), nella Metafisica:” una volta appagata l’indigenza del bisogno, l’uomo si svolge a qualcosa di universale e di superiore”.
Ma la mia considerazione non tiene conto tanto dell’indigenza, quanto del rapporto tra fame, sazietà e ingordigia.
E questo trio non trova soluzione nel famoso detto “ in medium stat virtus”, anche se Aristotele lo considerava non in modo assoluto, ma relativo alle circostanze per cui, per esempio, la dieta di uno sportivo era altro di una persona sedentaria: la standardizzazione è solo nelle caserme e negli stati totalitari e in chi vende fumo e elisir di lunga vita per gli allocchi.
La sazietà non è il meglio rispetto alla fame e all’ingordigia : questo scopro ricordando i tempi descritti all’inizio. Anche se in quel momento della storia, avveniva più per necessità che per scelta.
E quello che dico non riguarda solo il corpo e la sua salute,stando a ciò che sostiene la scuola salertinana:” pone gulae metas, et sit tibi longior aetas ut medicus fatur: parcus de morte levatur”.
Se il corpo sta bene se non si sazia, ma si leva con un certo appetito da tavola, se la vita si allunga non affaticando il corpo con cibo abbondante più del necessario (Epicuro docet) è l’anima che capisce l’importanza del non saziarsi per non vivere sugli allori, per non perire per inettitudine.
“Avere il grasso in canna” come dice un proverbio e “ impigrirsi per sazietà” come fa capire la lettura dei profeti biblici è la stessa sapienza, rapportata alle diverse culture: quella alta e quella subalterna.
L’esempio più illuminante a livello storico è la fame dei cristiani medioevali che sconfiggono,nella prima crociata, l’opulenza, in ogni senso, dei musulmani.
Ed era opulenza economica, era sazietà intellettuale dinnanzi alla fame, anche rude degli europei, che pensavano che la terra fosse piatta e che avevano,nella biblioteca vaticana solo quattromila volumi, rispetto ai settantamila della biblioteca di Alessandria.
Uno scontro che non è isolato,se già Hegel, nelle “lezioni sulla filosofia della storia”, instaura un parallelo tra altra sazietà, quella troiana, e altra fame e appetito, quello degli Achei che risultano vincenti nello scontro.
La sazietà abbaglia e nella ricchezza del sapere blocca, come può bloccare il mito, un modello o la storia monumentale di cui parla Nietzsche: conosco amici di grande spessore culturale, di grande apertura mentale, con grandi potenzialità anche di scrittura che dicono: scrivere un romanzo? Ma cosa sarebbe dinnanzi a Proust o Kafka?
Scrivere poesia? Ma ha già detto l’indicibile Dante o Omero!
Manca loro quella curiosità della ricerca, resta loro il gusto del possesso,che porta alla pigrizia e a non avere quei lampi di genio, proprio di chi sa si non sapere.
La sazietà umana viene ben descritta nella Bibbia allorché si dice che le cose profonde sono nascoste ai sapienti e rivelate agli umili di cuore!.
Se vale dunque la fame, la manchevolezza rispetto alla sazietà( sia a livello psicologico che sociologico, sia per il singolo che per la collettività) a maggior ragione resta distruttiva l’ingordigia.
Che non è avere fame e mangiare in modo insaziabile: ma mangiare senza senso.
Il genio, rispetto a noi, risulta insaziabile,ingordo: così un Cesare o un Dante o un Einstein: la loro mente è smisuratamente dilatata per cui il cibo da prendere è smisuratamente superiore alla nostra portata e anche immaginazione.
Ma ha un senso in loro: come mangiare fisicamente corrisponde, se si vuole stare in salute, in regole che riguardano la quantità, la qualità e la diversità del cibo, così,avviene per i geni che hanno loro regole interne a cui si attengono in modo rigoroso.
La libertà è rigore e a maggior ragione nelle menti superiori.
Ma qualcuno può stravolgere le regole e agire in modo arbitrario: se il Rubicone, oltrepassato da Cesare, è una necessità storica, dettata dal destino, la spedizione di Napoleone in Russia è l’ingordigia di chi ormai è fuori dal solco della storia.
Cesare vince pur se ucciso dai congiurati e resta un unicum come dice Mommsen; Napoleone perde e perde il senso profondo della rivoluzione di cui diceva di essere figlio.
Gianni mazzei
Cari amici: Gianni Mazzei è docente di filosofia presso il liceo "Galileo Galilei" di Trebisacce; ha scritto una quindicina di libri (filosofia, arte, storia, letteratura, poesia). E' un infaticabile promotore di dibattiti e conferenze; è un valente animatore scolastico. Oltre a questo, manda a tutti gli amic i suoi pezzi di costume e attualità. Propongo - specie ai giovani - questo bel saggio sui cibi. Leggetelo nelle vostre case, proponetelo ai vostri amici, soprattutto agli apataci e agli indifferenti. La cultura è luce per un migliore cammino della nostra vita. Un fraterno saluto. (girizzo)
Trebisacce-07/12/2009:Al via la terza asta di solidarietà del Rotary
Trebisacce:27/11/2009
Al via la terza asta di solidarietà,organizzata dal Club Rotary-Alto Jonio Cosentino,di cui è presidente Loredana Latronico, per il prossimo 7 dicembre, alle ore 17,30, presso il Miramare Palace Hotel.
Il ricavato verrà devoluto al finanziamento di un laboratorio sperimentale di Arte-Musica-Teatro per i giovani del territorio,per la fornitura di banchi in alcune scuole di Amreli (India),per la fornitura di attrezzature ad un centro per l'assistenza a bambini con malattie respiratorie croniche (Santiago del Cile).
Franco Lofrano
Al via la terza asta di solidarietà,organizzata dal Club Rotary-Alto Jonio Cosentino,di cui è presidente Loredana Latronico, per il prossimo 7 dicembre, alle ore 17,30, presso il Miramare Palace Hotel.
Il ricavato verrà devoluto al finanziamento di un laboratorio sperimentale di Arte-Musica-Teatro per i giovani del territorio,per la fornitura di banchi in alcune scuole di Amreli (India),per la fornitura di attrezzature ad un centro per l'assistenza a bambini con malattie respiratorie croniche (Santiago del Cile).
Franco Lofrano
mercoledì 25 novembre 2009
Trebisacce-25/11/2009: Della questione ospedale se ne discuterà in Consiglio Provinciale.
Trebisacce: 24/11/2009
Si discuterà la questione ospedale,probabilmente, nel consiglio provinciale del 30 novembre prossimo. Si prevede una numerosa partecipazione di cittadini e presidenti di associazioni dell’alto jonio.
"Salviamo l’ospedale" è il tema cittadino quotidiano che coinvolge l’intero territorio. In campo tutte le associazioni ,i sindaci, il consigliere regionale e i consiglieri provinciali . Proprio questi, Giuseppe Ranù, Franco Mundo e Mario Melfi, hanno presentato, nei giorni scorsi, la richiesta di inserimento all’ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale la discussione sulla paventata chiusura e/o ridimensionamento dell’Ospedale “G.Chidichimo” e lunedì prossimo se ne discuterà in consiglio provinciale. La richiesta congiunta dei tre consiglieri è stata indirizzata al presidente del consiglio della provincia di cosenza, al presidente dell’amministrazione provinciale e all’assessore provinciale alla Sanità. Sinergia reale e operativa, dunque, all’interno del coordinamento delle associazioni e dei rappresentanti provinciali anche in previsione delle iniziative poste in essere e si ricorda quella della grande manifestazione con 5000 persone in piazza dello scorso 11 novembre. In particolare si legge nella richiesta dei consiglieri: "Poiché è indilazionabile l'esigenza di ripristinare con urgenza le precedenti funzioni sanitarie all'interno dell'ospedale di Trebisacce e soprattutto le due sale operatorie,senza dispersione di risorse per la costruzione di sale d'emergenza,impegna la giunta Provinciale, in particolare il Presidente e l'Assessore ai problemi sanitari, ad attivare ogni utile iniziativa ed incontri con la Regione Calabria e con il Direttore Generale dell'ASP di Cosenza,al fine di perseguire e raggiungere i seguenti obiettivi: nelle more del progettato costruendo nuovo ospedale di Rossano e Corigliano,confermare l'ospedale dì Trebisacce come nosocomio per pazienti acuti e di frontiera; ripristino immediato delle sale operatorie; riapertura delle divisioni di chirurgia generale con nomina urgente del primario di ostetricia e ginecologia e servizi annessi alla sala operatoria (anestesia,ecc.) e altre istituente divisioni specialistiche o rimodulazione, solo dopo il funzionamento del nuovo ospedale; utilizzazione provvisoria del personale negli ambulatori, così come tutte le attrezzature esistenti,senza operare alcun trasferimento e spostamento in altri nosocomi, salvo volontà dei dipendenti >>.
Franco Lofrano
Trebisacce-25/11/2009: Al via un piano-progetto integrato per i disabili.
Trebisacce: 24/11/2009
Quaranticinque giorni di tempo per preparare un progetto-piano per la realizzazione di prestazioni di servizi assistenziali a favore di persone non autosufficienti. L’assessore alle politiche sociali,Graziano Mandaglio,ha riunito, martedì 24, nella sala consiliare, diverse associazioni che operano nel sociale,sindaci e amministratori per decidere sulle priorità dei vari paesi da inserire in un progetto finanziato dalla regione calabria in modo da renderlo capace di rispondere alle esigenze dell’intera comunità, sia per l’opportunità di dimostrare una sensibilità sociale dei cittadini e istituzioni e anche per la possibilità occupazionale e reddituale che un simile progetto integrato potrà mettere in campo in sinergia con l’asp,le istituzioni, le scuole, le associazioni, a favore di cittadini non autosufficienti. Il progetto dovrà considerare quattro servizi essenziali per i cittadini allettati: creazione di punti di accesso (PUA); misure finalizzate all’inclusione sociale della persona non autosufficiente; servizi di assistenza domiciliare integrata per anziani non autosufficienti; servizi di assistenza domiciliare per disabili gravi da attuarsi anche attraverso progetti individuali e di sostegno alle famiglie che se ne fanno carico. L’importo assegnato al Distretto è pari 268.906,55. Già acquisita la disponibilità di diversi cittadini dell’Alto Jonio , la costituzione di una commissione dedicata che dopo un monitoraggio zonale per raccogliere dei dati e informazioni utili in modo capillare sull’intero territorio, collaboreranno concretamente con il sig. Oriolo, responsabile dell’ufficio comunale, per la stesura e presentazione del progetto-piano.
Franco Lofrano
Trebisacce-25/11/2009: L'UDC vuole chiarezza sulle "Pescherie"
Trebisacce: 25/11/2009
La prima sezione del Tar Calabria,nell’udienza dello scorso 19 novembre,conferma l’ordinanza di sgombero per le pescherie. Ha rigettato cioè le istanze con le quali i proprietari di alcuni fabbricati,pare edificati su aree demaniali e proprietari di suoli comunali,pare anch’essi demaniali,si opponevano al provvedimento di sgombero del Comune. Sulla delicata questione pescherie l'UDC prende posizione e chiede al sindaco una soluzione e con una nota comunica che: ”In riferimento alla nota vicenda dello spostamento delle pescherie site sul lungomare di trebisacce, invitiamo l'Amministrazione Comunale a farsi carico delle necessità e delle problematiche di questa angusta situazione, anche attraverso l'ascolto delle parti in questioni, in modo tale da trovare un'intesa d'intenti per una rapida e concreta soluzione. Affermiamo questo, sia perchè le pescherie sono state e devono essere parte integrante della storia e del commercio del nostro Paese, sia perchè ci potrebbero essere in gioco diversi posti di lavoro. Siamo sicuri che un incontro, senza preclusioni di carattere politico ed amministrativo, che non sia un "muro contro muro" ma che abbia finalità propositive ed attuative, sia la migliore soluzione per mantenere in essere l'attività, forse, più antica e tradizionale del nostro Paese”.
Franco Lofrano
Rocca Imperiale-25/11/2009: indiscrezioni sulle prossime elezioni regionali.
Rocca Imperiale:25/11/2009
Sono già partite in grande stile le indiscrezioni sulla campagna elettorale rocchese in vista delle prossime elezioni regionali del marzo 2010. E si annuncia già,ma si parla solo per fare aria,il tema della imminente ‘convention’presso il Monastero :”Verso il voto del 28 e 29 marzo 2010 con Ferdinando Di Leo e Giuseppe Ranù per cambiare il destino della Calabria”. Già nell’ambiente politico serpeggia la volontà di vedere in campo ancora agguerriti e pronti a tenersi testa i due personaggi politici protagonisti di campagne amministrative calde. Avversari politici,ma premiati entrambi dalla popolazione:sindaco Di Leo e Consigliere provinciale Ranù. E mentre i dirigenti politici discutono a palazzo Campanella sul possibile candidato Missaggi o Scoppelliti e a sorpresa esce anche la giornalista di origine calabrese La Rosa che smentisce,nella cittadina rocchese, per il centro-sinistra, si discute ormai con una certa frequenza,nei bar durante la partitina a carte, di sollecitazioni per il capogruppo del DP alla provincia Giuseppe Ranù a candidarsi al Consiglio Regionale. E a quanto si vocifera lo stesso è stato più volte avvicinato da ambienti molto vicini anche, al Presidente , ma sembrerebbe, il Ranù, non intenzionato ad accettare anche in virtù dell'antico rapporto con l'On.le Franco Pacenza. A questo punto,indiscrezioni a parte,però, diverse potrebbero essere le candidature nell'Alto Jonio. Mario Melfi, sindaco di Amendolara e consigliere provinciale, in primis,ma che in caso di sua rinuncia potrebbe cedere al Sindaco di Rocca Imperiale, anche se in questo caso non sarebbero pochi i problemi per Loiero su Rocca Imperiale che rischierebbe di perdere l'altra fetta del centro-sinistra che fa capo a Ranù che è all'opposizione al comune, che sembrerebbe sul territorio , dal risultato delle elezioni provinciali e dalle ultime primarie, il gruppo più attrezzato per raccogliere consensi.
Franco Lofrano
lunedì 23 novembre 2009
Trebisacce-23/11/2009: Anche all'indecenza c'è un limite!
Anche all’indecenza c’è un limite!
Questo governo, dopo aver imbavagliato la libertà di stampa, dopo aver mistificato eventi e realtà, si dedica, ora, a togliere agli Italiani quell’unica fantasiosa creatività: il momento del pranzo durante la giornata lavorativa!
E lo fa tramite ministri che dell’efficienza nella loro vita quotidiana non hanno dimostrato la più pallida idea.
Ha iniziato la Gelmini che, mediocre nella sua attività professionale (basta vedere con quale punteggio si è laureata, dove ha superato gli esami da avvocatessa), ha proposto tagli sciagurati,sostenendo l’inefficienza della scuola, specie del Sud e,giganteggiando come novello Gentile, ha proposto una riforma che sta solo nel chiudere scuole e ridurre personale.
Poi è arrivato il gigante Brunetta che,forse per inconsapevole senso di colpa per essere stato promosso pur essendo stato eterno precario, ha tuonato, come Giove irato contro gli assenteisti e i vagabondi.
Ora,dulcis in fundo, il ministro Rotondi (rotondo forse perché ben pasciuto?) che vuole abolire la pausa pranzo,perché,sostiene, con mentalità lucida e logica, che l’ora della pausa pranzo è la più proficua per lavorare.
E così, dopo Ford che diceva ai lavoratori di non pensare “perché farlo produce disturbi e problemi” e se ne assume il carico e il pondus il datore di lavoro, ora arriva il nostro ministro a dire di evitare di mangiare!
Ma, di grazia, anche a voler mangiare,cosa si dovrebbe?
Lo stato sullo stipendio preleva, quando è di buon umore, circa il 50%.
La rimanente somma è distribuita tra mutuo della casa, tasse comunali e regionali, la bolletta della luce, del telefono, il bollo per l’auto,l’assicurazione, la bolletta del metano ecc.
Restano gli spiccioli per l’offerta la domenica in chiesa o andare a vedere il film di Moccia.
I ministri di questa Repubblica ( ma lo è ancora?) sembrano come le donne della canzone “Bocca di rosa” di Fabrizio di Andrè : non potendo dare più cattivo esempio ( ne hanno dato ad iosa!) si accontentano di dare buoni consigli.
Ma andassero in qualche deserto a espiare la loro arroganza e la loro inconsistenza culturale e amministrativa!
Giacchè anche all’indecenza c’è un limite!!!!
Questo governo, dopo aver imbavagliato la libertà di stampa, dopo aver mistificato eventi e realtà, si dedica, ora, a togliere agli Italiani quell’unica fantasiosa creatività: il momento del pranzo durante la giornata lavorativa!
E lo fa tramite ministri che dell’efficienza nella loro vita quotidiana non hanno dimostrato la più pallida idea.
Ha iniziato la Gelmini che, mediocre nella sua attività professionale (basta vedere con quale punteggio si è laureata, dove ha superato gli esami da avvocatessa), ha proposto tagli sciagurati,sostenendo l’inefficienza della scuola, specie del Sud e,giganteggiando come novello Gentile, ha proposto una riforma che sta solo nel chiudere scuole e ridurre personale.
Poi è arrivato il gigante Brunetta che,forse per inconsapevole senso di colpa per essere stato promosso pur essendo stato eterno precario, ha tuonato, come Giove irato contro gli assenteisti e i vagabondi.
Ora,dulcis in fundo, il ministro Rotondi (rotondo forse perché ben pasciuto?) che vuole abolire la pausa pranzo,perché,sostiene, con mentalità lucida e logica, che l’ora della pausa pranzo è la più proficua per lavorare.
E così, dopo Ford che diceva ai lavoratori di non pensare “perché farlo produce disturbi e problemi” e se ne assume il carico e il pondus il datore di lavoro, ora arriva il nostro ministro a dire di evitare di mangiare!
Ma, di grazia, anche a voler mangiare,cosa si dovrebbe?
Lo stato sullo stipendio preleva, quando è di buon umore, circa il 50%.
La rimanente somma è distribuita tra mutuo della casa, tasse comunali e regionali, la bolletta della luce, del telefono, il bollo per l’auto,l’assicurazione, la bolletta del metano ecc.
Restano gli spiccioli per l’offerta la domenica in chiesa o andare a vedere il film di Moccia.
I ministri di questa Repubblica ( ma lo è ancora?) sembrano come le donne della canzone “Bocca di rosa” di Fabrizio di Andrè : non potendo dare più cattivo esempio ( ne hanno dato ad iosa!) si accontentano di dare buoni consigli.
Ma andassero in qualche deserto a espiare la loro arroganza e la loro inconsistenza culturale e amministrativa!
Giacchè anche all’indecenza c’è un limite!!!!
Trebisacce-22/11/2009: L'ambulanza "difesa" salva due pazienti.
Trebisacce:22/11/2009
Sventato appena ieri il tentativo del trasferimento dell’ambulanza di tipo “A”,medicalizzata, presso l’ospedale di Rossano e oggi capita l’utilizzazione utile a vantaggio di un paziente. E’ stato così possibile evitare un disagio e la riproposizione di parlare di disservizio o di malasanità. Proprio, domenica mattina, un ’95 enne di Villapiana a causa di una caduta dalle scale della propria abitazione viene trasportato dal “118” presso il pronto soccorso del “G. Chidichimo”.I sanitari intervengono con una sutura in regione occipitale e viene disposta una tac e gli accertamenti del caso,ma occorre anche una consulenza neuro chirurgica eseguibile presso il reparto dell’Annunziata di Cosenza. Il trasferimento avviene proprio grazie all’ambulanza di tipo “A” che volevano assegnare al presidio ospedaliero di Rossano.Se sabato scorso non ci fosse stata quell’agitazione e quella sinergia di mobilitazione tra medici,paramedici,istituzioni e associazioni,oggi sarebbe stato impossibile assicurare il trasferimento dell’anziano paziente. In concomitanza con la gestione di questa emergenza si verifica nel reparto di medicina che una paziente diabetica andasse incontro verosimilmente ad un’embolia celebrale che ha condotto l’equipe di reparto verso una rianimazione cardio circolatoria. A distanza di qualche ora però è sopraggiunta una crisi respiratoria severa che ha richiesto l’intervento del medico anestesista che ha dovuto intubare la paziente e disporne il trasferimento presso la rianimazione dell’ospedale di Castrovillari. E ancora si ribadisce che senza quell’ambulanza di tipo “A” non sarebbe stato possibile intervenire. Al pronto soccorso necessiterebbero poche cose per farlo funzionare efficientemente: una rianimazione con almeno due posti letto e una ristrutturazione della struttura in modo da prevedere un’adeguata sala chirurgica al fine di affrontare, in regime di efficienza, un primo intervento acuto di natura chirurgica e consentire il differimento temporale del paziente in altra struttura adeguata. Tutto ciò sempre all’interno di una fattiva sinergia tra il personale medico ed infermieristico di pronto soccorso e “118” per consentire al potenziale paziente di sentirsi sicuro e protetto all’interno della struttura. Diversamente il paziente e i familiari penserebbero subito ad altra struttura più degna di fiducia senza considerare eventuali contenziosi giudiziari che coinvolgerebbero l’intero personale sanitario.
Franco Lofrano
Sventato appena ieri il tentativo del trasferimento dell’ambulanza di tipo “A”,medicalizzata, presso l’ospedale di Rossano e oggi capita l’utilizzazione utile a vantaggio di un paziente. E’ stato così possibile evitare un disagio e la riproposizione di parlare di disservizio o di malasanità. Proprio, domenica mattina, un ’95 enne di Villapiana a causa di una caduta dalle scale della propria abitazione viene trasportato dal “118” presso il pronto soccorso del “G. Chidichimo”.I sanitari intervengono con una sutura in regione occipitale e viene disposta una tac e gli accertamenti del caso,ma occorre anche una consulenza neuro chirurgica eseguibile presso il reparto dell’Annunziata di Cosenza. Il trasferimento avviene proprio grazie all’ambulanza di tipo “A” che volevano assegnare al presidio ospedaliero di Rossano.Se sabato scorso non ci fosse stata quell’agitazione e quella sinergia di mobilitazione tra medici,paramedici,istituzioni e associazioni,oggi sarebbe stato impossibile assicurare il trasferimento dell’anziano paziente. In concomitanza con la gestione di questa emergenza si verifica nel reparto di medicina che una paziente diabetica andasse incontro verosimilmente ad un’embolia celebrale che ha condotto l’equipe di reparto verso una rianimazione cardio circolatoria. A distanza di qualche ora però è sopraggiunta una crisi respiratoria severa che ha richiesto l’intervento del medico anestesista che ha dovuto intubare la paziente e disporne il trasferimento presso la rianimazione dell’ospedale di Castrovillari. E ancora si ribadisce che senza quell’ambulanza di tipo “A” non sarebbe stato possibile intervenire. Al pronto soccorso necessiterebbero poche cose per farlo funzionare efficientemente: una rianimazione con almeno due posti letto e una ristrutturazione della struttura in modo da prevedere un’adeguata sala chirurgica al fine di affrontare, in regime di efficienza, un primo intervento acuto di natura chirurgica e consentire il differimento temporale del paziente in altra struttura adeguata. Tutto ciò sempre all’interno di una fattiva sinergia tra il personale medico ed infermieristico di pronto soccorso e “118” per consentire al potenziale paziente di sentirsi sicuro e protetto all’interno della struttura. Diversamente il paziente e i familiari penserebbero subito ad altra struttura più degna di fiducia senza considerare eventuali contenziosi giudiziari che coinvolgerebbero l’intero personale sanitario.
Franco Lofrano
domenica 22 novembre 2009
Amendolara-22/11/2009: L'M.P.A dello Jionio
MOVIMENTO PER L’AUTONOMIA
M.P.A. Dello Jonio
Cittadini dello Jonio, il 27 febbraio 2009, al congresso del Movimento per le autonomie del sud, il ministro dell’Economia Tremonti annunciava la costituzione della fantomatica Banca del Mezzogiorno mirata a prestare denaro agli imprenditori meridionali e riconosceva che “le banche sono al sud per portare via soldi” “Non è possibile che il Mezzogiorno non abbia una propria banca e quelle che sono rimaste hanno il flusso di denaro che va da Sud a Nord e non viceversa”. Concedere denaro agli imprenditori del Sud è rischioso, quindi le banche pretendono che il denaro offerto nel Meridione venga pagato di più. L’Unioncamere relaziona che le aree del Centro-Nord possono beneficiare di tassi intorno al 5 per cento, mentre le aree del Sud arrivano a pagare tassi al 9 per cento per prestiti a breve termine. Cosenza è la città dove il denaro costa di più con tassi superiori a 4 punti in più rispetto alla media nazionale. Tale idea di banca che aiuta le imprese del Sud va avanti da oltre un ventennio, già nel 2005 il governo del Centro Destra ne promuoveva la nascita, pochi mesi dopo il nuovo governo di Centro Sinistra ne seppelliva il progetto.
Nel decreto ministeriale anticrisi, approvato nel gennaio 2009 si rimodella la Cassa depositi e prestiti da utilizzare a sostegno dell’economia e soprattutto da destinare alle infrastrutture degli enti locali non solo del Sud ma di tutto il territorio nazionale. I fondi necessari dovranno provenire dai risparmi dei libretti postali.
Si voleva una banca Meridionale ne è nata una banca Nazionale. Oltre al danno, noi meridionali subiamo anche la beffa, infatti se consideriamo che il risparmio postale (libretti postali e buoni fruttiferi) al 70 per cento è in possesso dei risparmiatori del Centro-Sud. Dove andrà a finire il nostro denaro? Probabilmente prenderà la direzione Nord ove le opere infrastrutturali programmate sono di gran lunga più numerose di quelle del Sud. Quindi, considerando questa ultima operazione, in aggiunta al fatto che le grandi banche nazionali raccolgono il risparmio anche nei nostri territori ma qui non reinvestono, possiamo sicuramente sostenere che si continua a danneggiare il Sud per mantenere ed incrementare la ricchezza del Nord.
Oggi abbiamo tre Italie, quella del Nord che vive sulla globalizzazione e sul mercato europeo, quella del Centro che vive sui servizi ed è tenuta in debita considerazione dal centro politico e quella del Sud dove i pochi imprenditori rischiano il proprio denaro in terre ove non esistono infrastrutture e in aree ove spadroneggia la criminalità organizzata.
Il federalismo fiscale può essere inteso secondo il concetto per cui ogni ente è responsabile dei soldi che raccoglie e di quelli che spende. Considerato che per cinquant’anni la ricchezza e la produttività è stata incanalata e mantenuta solo in una parte d’Italia, pertanto il federalismo inteso come è inteso oggi, non potrà che affossare l’altra parte dell’Italia, cioè il Sud. Se federalismo ci debba essere per il Sud, questo non può essere di tipo solo fiscale, ma deve mettere nelle condizioni le genti del Sud di avere gli stessi mezzi e possibilità delle genti del Nord, ad iniziare dalle infrastrutture, alla scuola, alla sanità e soprattutto al mondo del lavoro che produce redditività. Il buon risultato elettorale delle scorse provinciali non ci deve cullare, i consensi nella prossima campagna elettorale devono aumentare. Non possiamo dare segni di debolezza con arretramenti o stasi di crescita. Dobbiamo fare molta attenzione nella scelta dell’alleato. Correre da soli potrebbe essere un atto di coraggio ma anche un suicidio. Fatto imprescindibile, è che il nostro futuro alleato debba accettare i punti più salienti del nostro programma.
Noi dell’ M.p.a. dello Jonio chiediamo al nostro Leader Orlandino Greco, quale vice coordinatore nazionale, di portare sul tavolo delle trattative, a diversi livelli, i punti per noi di estrema importanza e di seguito elencati:
1 – ammodernamento della SS.106, affinché si possa chiudere la bretella di congiunzione tra l’autostrada dell’adriatico con l’autostrada del tirreno, anche perché siamo stanchi di contare i morti per incidenti;
2 – realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide, in modo che si possa avere rapporti ravvicinati in senso temporale con il resto dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Infrastruttura indispensabile per un decollo turistico affinché non si debba operare solo nella prima quindicina di agosto;
3 – se le ferrovie dello stato hanno deciso di abbandonare le nostre strade di ferro, riteniamo essenziale costruire una metropolitana leggera su rotaie affinché possa servire i centri urbani della costa Jonica che va da Policoro a Rossano;
4 - necessita impegnarsi affinché i fondi destinati al meridione non finiscano nelle tasche di pseudo investitori provenienti dal Nord, i quali hanno dimostrato la loro scarsa onestà, frodando e rubando senza aver creato alcun posto occupazionale. Sarebbe necessario destinare quote minime riservate a progetti partoriti da gente della nostra terra;
5 – con la dismissione di un reparto ospedaliero dietro l’altro, si stà mettendo a rischio la vita dei cittadini dello Jonio, visto l’esteso nostro territorio. Si potevano razionalizzare, caratterizzare e specializzare i nosocomi esistenti senza affrontare nuovi costi per un nuovo ospedale “Unico” e senza il depauperamento dei costi già sostenuti per la realizzazione di quelli esistenti;
6 – ultimo punto, ma prima in ordine di impegno, deve essere l’istituzione della Provincia della Sibaritide. La gente dello Jonio non potrà non considerare ultimo questo territorio rispetto alla Calabria, regione ultima rispetto all’Europa. La lontananza territoriale e culturale, rispetto al capoluogo di Provincia e rispetto al capoluogo di Regione, fa sentire la nostra gente frustrata e non rappresentata, inesistente per lunghi periodi ed appetibile in campagna elettorale. Caro Vice coordinatore Nazionale, il nostro movimento in questo territorio si inserisce in mezzo ad un centro destra, che raccoglie consensi solo quanto c’è da votare direttamente Berlusconi, ed un centro sinistra attecchito ovunque con trainers impegnati politicamente; questo per dire che alle politiche nazionali si affaccia sul nostro territorio il consenso anche per il centro destra, ma per ogni altra competizione amministrativa locale il centro sinistra la fa da padrone. Pertanto, e senza ombra di dubbio, attualmente l’M.p.a. dello Jonio riesce ad avvicinare alle problematiche del nostro territorio quasi esclusivamente l’elettorato di centro destra. Questo per dire, Caro Orlandino Greco, che per noi diventa importante sradicare dal nostro territorio il centro sinistra e che ci diventa più facile conquistare i voti ora del centro destra. In ogni caso saremo a tua disposizione sia con l’impegno che con il cuore; sicuramente saprai tracciare la giusta strada da percorrere. Con l’avvallo di tale mozione, presentata da Tonino Ruina, alla presenza di tanti militanti tra cui l’assessore comunale di Trebisacce Michele Tucci, dell’imprenditore Luigi Salvatore, dei membri della segreteria provinciale ed in seguito all’intervento del vice coordinatore nazionale Orlandino Greco, l’m.p.a. dello Jonio si ufficializzano i coordinatori ed i rappresentanti dei Circoli Cittadini con nomina di Francesco Maggio per Trebisacce e Silvio La Regina per Francavilla entrambi già candidati alle scorse elezioni provinciali, Mario Guaragna amministratore comunale per Cassano allo Jonio, Bianchi Anna Maria per Doria, Salvo Carlo amministratore comunale per Montegiordano, Giovanni Salvatore amministratore comunale per Plataci, Bruno Corrado per Oriolo, Rocco Adduci per Amendolara, Giuseppe Soriano per Cerchiara di Calabria, Santo Alessandro Paladino per Albidona, Domenico Truncellito per Rocca Imperiale. In ultimo è stato indicato come coordinatore dell’ M.p.a. dello Jonio Tonino Ruina.
M.P.A. Dello Jonio
Cittadini dello Jonio, il 27 febbraio 2009, al congresso del Movimento per le autonomie del sud, il ministro dell’Economia Tremonti annunciava la costituzione della fantomatica Banca del Mezzogiorno mirata a prestare denaro agli imprenditori meridionali e riconosceva che “le banche sono al sud per portare via soldi” “Non è possibile che il Mezzogiorno non abbia una propria banca e quelle che sono rimaste hanno il flusso di denaro che va da Sud a Nord e non viceversa”. Concedere denaro agli imprenditori del Sud è rischioso, quindi le banche pretendono che il denaro offerto nel Meridione venga pagato di più. L’Unioncamere relaziona che le aree del Centro-Nord possono beneficiare di tassi intorno al 5 per cento, mentre le aree del Sud arrivano a pagare tassi al 9 per cento per prestiti a breve termine. Cosenza è la città dove il denaro costa di più con tassi superiori a 4 punti in più rispetto alla media nazionale. Tale idea di banca che aiuta le imprese del Sud va avanti da oltre un ventennio, già nel 2005 il governo del Centro Destra ne promuoveva la nascita, pochi mesi dopo il nuovo governo di Centro Sinistra ne seppelliva il progetto.
Nel decreto ministeriale anticrisi, approvato nel gennaio 2009 si rimodella la Cassa depositi e prestiti da utilizzare a sostegno dell’economia e soprattutto da destinare alle infrastrutture degli enti locali non solo del Sud ma di tutto il territorio nazionale. I fondi necessari dovranno provenire dai risparmi dei libretti postali.
Si voleva una banca Meridionale ne è nata una banca Nazionale. Oltre al danno, noi meridionali subiamo anche la beffa, infatti se consideriamo che il risparmio postale (libretti postali e buoni fruttiferi) al 70 per cento è in possesso dei risparmiatori del Centro-Sud. Dove andrà a finire il nostro denaro? Probabilmente prenderà la direzione Nord ove le opere infrastrutturali programmate sono di gran lunga più numerose di quelle del Sud. Quindi, considerando questa ultima operazione, in aggiunta al fatto che le grandi banche nazionali raccolgono il risparmio anche nei nostri territori ma qui non reinvestono, possiamo sicuramente sostenere che si continua a danneggiare il Sud per mantenere ed incrementare la ricchezza del Nord.
Oggi abbiamo tre Italie, quella del Nord che vive sulla globalizzazione e sul mercato europeo, quella del Centro che vive sui servizi ed è tenuta in debita considerazione dal centro politico e quella del Sud dove i pochi imprenditori rischiano il proprio denaro in terre ove non esistono infrastrutture e in aree ove spadroneggia la criminalità organizzata.
Il federalismo fiscale può essere inteso secondo il concetto per cui ogni ente è responsabile dei soldi che raccoglie e di quelli che spende. Considerato che per cinquant’anni la ricchezza e la produttività è stata incanalata e mantenuta solo in una parte d’Italia, pertanto il federalismo inteso come è inteso oggi, non potrà che affossare l’altra parte dell’Italia, cioè il Sud. Se federalismo ci debba essere per il Sud, questo non può essere di tipo solo fiscale, ma deve mettere nelle condizioni le genti del Sud di avere gli stessi mezzi e possibilità delle genti del Nord, ad iniziare dalle infrastrutture, alla scuola, alla sanità e soprattutto al mondo del lavoro che produce redditività. Il buon risultato elettorale delle scorse provinciali non ci deve cullare, i consensi nella prossima campagna elettorale devono aumentare. Non possiamo dare segni di debolezza con arretramenti o stasi di crescita. Dobbiamo fare molta attenzione nella scelta dell’alleato. Correre da soli potrebbe essere un atto di coraggio ma anche un suicidio. Fatto imprescindibile, è che il nostro futuro alleato debba accettare i punti più salienti del nostro programma.
Noi dell’ M.p.a. dello Jonio chiediamo al nostro Leader Orlandino Greco, quale vice coordinatore nazionale, di portare sul tavolo delle trattative, a diversi livelli, i punti per noi di estrema importanza e di seguito elencati:
1 – ammodernamento della SS.106, affinché si possa chiudere la bretella di congiunzione tra l’autostrada dell’adriatico con l’autostrada del tirreno, anche perché siamo stanchi di contare i morti per incidenti;
2 – realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide, in modo che si possa avere rapporti ravvicinati in senso temporale con il resto dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Infrastruttura indispensabile per un decollo turistico affinché non si debba operare solo nella prima quindicina di agosto;
3 – se le ferrovie dello stato hanno deciso di abbandonare le nostre strade di ferro, riteniamo essenziale costruire una metropolitana leggera su rotaie affinché possa servire i centri urbani della costa Jonica che va da Policoro a Rossano;
4 - necessita impegnarsi affinché i fondi destinati al meridione non finiscano nelle tasche di pseudo investitori provenienti dal Nord, i quali hanno dimostrato la loro scarsa onestà, frodando e rubando senza aver creato alcun posto occupazionale. Sarebbe necessario destinare quote minime riservate a progetti partoriti da gente della nostra terra;
5 – con la dismissione di un reparto ospedaliero dietro l’altro, si stà mettendo a rischio la vita dei cittadini dello Jonio, visto l’esteso nostro territorio. Si potevano razionalizzare, caratterizzare e specializzare i nosocomi esistenti senza affrontare nuovi costi per un nuovo ospedale “Unico” e senza il depauperamento dei costi già sostenuti per la realizzazione di quelli esistenti;
6 – ultimo punto, ma prima in ordine di impegno, deve essere l’istituzione della Provincia della Sibaritide. La gente dello Jonio non potrà non considerare ultimo questo territorio rispetto alla Calabria, regione ultima rispetto all’Europa. La lontananza territoriale e culturale, rispetto al capoluogo di Provincia e rispetto al capoluogo di Regione, fa sentire la nostra gente frustrata e non rappresentata, inesistente per lunghi periodi ed appetibile in campagna elettorale. Caro Vice coordinatore Nazionale, il nostro movimento in questo territorio si inserisce in mezzo ad un centro destra, che raccoglie consensi solo quanto c’è da votare direttamente Berlusconi, ed un centro sinistra attecchito ovunque con trainers impegnati politicamente; questo per dire che alle politiche nazionali si affaccia sul nostro territorio il consenso anche per il centro destra, ma per ogni altra competizione amministrativa locale il centro sinistra la fa da padrone. Pertanto, e senza ombra di dubbio, attualmente l’M.p.a. dello Jonio riesce ad avvicinare alle problematiche del nostro territorio quasi esclusivamente l’elettorato di centro destra. Questo per dire, Caro Orlandino Greco, che per noi diventa importante sradicare dal nostro territorio il centro sinistra e che ci diventa più facile conquistare i voti ora del centro destra. In ogni caso saremo a tua disposizione sia con l’impegno che con il cuore; sicuramente saprai tracciare la giusta strada da percorrere. Con l’avvallo di tale mozione, presentata da Tonino Ruina, alla presenza di tanti militanti tra cui l’assessore comunale di Trebisacce Michele Tucci, dell’imprenditore Luigi Salvatore, dei membri della segreteria provinciale ed in seguito all’intervento del vice coordinatore nazionale Orlandino Greco, l’m.p.a. dello Jonio si ufficializzano i coordinatori ed i rappresentanti dei Circoli Cittadini con nomina di Francesco Maggio per Trebisacce e Silvio La Regina per Francavilla entrambi già candidati alle scorse elezioni provinciali, Mario Guaragna amministratore comunale per Cassano allo Jonio, Bianchi Anna Maria per Doria, Salvo Carlo amministratore comunale per Montegiordano, Giovanni Salvatore amministratore comunale per Plataci, Bruno Corrado per Oriolo, Rocco Adduci per Amendolara, Giuseppe Soriano per Cerchiara di Calabria, Santo Alessandro Paladino per Albidona, Domenico Truncellito per Rocca Imperiale. In ultimo è stato indicato come coordinatore dell’ M.p.a. dello Jonio Tonino Ruina.
sabato 21 novembre 2009
Trebisacce-21/11/2009: "E ci risiamo"-comunicato delle associazioni unite
COMUNICATO STAMPA DELLE ASSOCIAZIONI
E ci risiamo.
Ospedale “G. Chidichimo” di Trebisacce. E’ Sabato pomeriggio, il momento è ottimo per un blitz. Ecco arrivare gli uomini di Rossano,per portare via l’unica ambulanza del pronto soccorso. Il personale si oppone, ma l’ordine perentorio giunge anche tramite fax. A Rossano occorre un’ambulanza di classe “A”, ovvero medicalizzata per l’emergenze. L’indignazione è alle stelle, l’ennesimo scippo: intervengono le autorità, il sindaco, i carabinieri, il coordinamento di tutte le associazioni di Trebisacce. E giù di fax, telefonate, discussioni, consulenze legali. Dopo qualche ora, un fax annuncia il rientro della nostra ambulanza di classe “A”, perché Rossano ha trovato una classe “B” (solo per trasferimento). Ma non serviva urgentemente una di classe “A”? Era così urgente da lasciare a piedi il pronto soccorso di Trebisacce ed ora va bene anche una di classe “B”. Non ha senso. Dopo ore di trepidazione, alle 20,50 l’ambulanza è rientrata. La sinergia tra personale, istituzioni e coordinamento delle associazioni ha dato i suoi frutti. Trebisacce,unita,non cederà. Da oggi in poi un presidio permanente, delle associazioni,vigilerà sul nostro ospedale.
Le associazioni di Trebisacce
Trebisacce-21/11/2009: L'ambulanza trasferita rientra al suo posto in ospedale
Le foto sono di Walter Astorino
Trebisacce: 21/11/2009
Un pomeriggio denso di preoccupazioni e di nervosismo al pronto soccorso del “G. Chidichimo”,a causa del trasferimento di un’ambulanza di tipo A presso il presidio ospedaliero di Rossano. Trattasi di una richiesta di utilizzo dell’ambulanza temporanea o definitiva? Il dubbio è legittimo nella considerazione che da mesi si assiste a continui scippi in una logica ormai i adozione di depotenziamento della struttura. In un clima di forte agitazione dove lo scorso 11 novembre ben 5000 persone sono scese in piazza per protestare contro la chiusura dell’ospedale,dove i lavori di ristrutturazione della sala operatoria ancora non iniziano,dove alcuni strumenti sanitari transitano in altri ospedali,è facile che il livello di guardia sale e che l’agitazione pervade l’intero personale medico e paramedico. Il tutto inizia con una lettera richiesta di ambulanza della centrale operativa “118” di cosenza di cui è direttore Riccardo Borselli , a firma della dottoressa Francesca Lupia di turno in centrale, contenente la motivazione che l’ambulanza del Pet di Rossano è in avaria. Nel pomeriggio l’autista di Rossano arriva al pronto soccorso di Trebisacce con l’ambulanza di tipo “B” e vorrebbe prendersi il tipo “A”(medicalizzata). Il clima è rovente e il primario Tancredi vorrebbe opporsi e avvisa il primo cittadino Mariano Bianchi, che immediatamente si porta sul posto e subito per via breve inizia i contatti con i responsabili. Intanto arriva anche il comandante dei Carabinieri e diversi presidenti delle associazioni culturali,di categoria,di volontariato e sportive. L’assessore alla sanità Graziano Mandaglio non si trattiene e afferma”Loiero e Petramala vogliono chiudere l’ospedale”. I presidenti delle associazioni:”Dobbiamo determinarci e presidiare permanentemente l’ospedale perché ormai non stiamo più tranquilli e occorrono azioni forti”. L’anestesista Trinchi:”Non possiamo privarci dell’unica ambulanza medicalizzata,i pazienti prima di tutto!”. L’aria che si respira nel pronto soccorso è pesante e i toni salgono di livello. Il sindaco annuncia, alle ore 19,30, che un fax restituisce l’ambulanza,ma che per una riparazione al lettino si ritarda la consegna. Tutto rientra nell’apparente normalità,ma il livello di guardia rimane alto da parte delle istituzioni,dei medici,dei paramedici,delle associazioni, dei pazienti e dell’intera comunità.
Franco Lofrano
Trebisacce-21/11/2009: Parliamo di..maltrattamento animali
PARLIAMO DI….MALTRATTAMENTO ANIMALI.
Questa volta desidero dedicare lo spazio a me riservato sul Tiraccio ad un tema che viene spesso considerato di scarsa importanza perché “non collegato” in maniera diretta alle problematiche dell’uomo: il maltrattamento degli animali.
Dal comportamento che assumiamo nei confronti di questi esseri, il più delle volte indifesi, si può intuire l’indole di ognuno di noi.
Giulio Benedetti pm del pool “reati ambientali” di Milano dice.
” Il maltrattamento sugli animali è indice di aggressività anche verso l’uomo, molti serial killer hanno iniziato la loro “carriera” da criminali proprio seviziando e maltrattando animali come cani, gatti ecc”.
Mai come adesso i poveri animali sono stati così poco considerati, eppure sono circa 22 mila le famiglie italiane che hanno in casa un cucciolo di cane o di gatto.
Si prende un animale per diversi motivi, ma, solitamente, tutti legati ad una voglia di dare affetto; voglia che gradualmente diminuisce quando l’animale cresce diventando, così, ingombrante, fino ad abbandonarli per le strade, nelle campagne, causando spesso danni non solo all’animale, ma anche alle persone che vi si imbattono (incidenti di auto ed altro). Ma c’è di peggio per quanto riguarda il nostro atteggiamento nei confronti di ciò che definiamo “ il nostro migliore amico”.
Gli animalisti sparsi in tutto il Paese hanno segnalato mostruosità d’ogni genere; gatti uccisi nelle chiese e lasciati lì dai satanisti ;cani annegati con pietre legate al collo, usati come simbolismo mafioso. Ecco che l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) ci spinge a fare pressione anche a livello di informazione scolastica, affinché i bambini vengano educati ad amare gli animali per accentuare in loro il senso del rispetto e della civiltà. Non posso ora non accennare ad un altro ben noto tipo di maltrattamento: la vivisezione.
Da sempre vivisezionare vuol dire fare esperimenti con finalità medico farmacologiche usando animali allevati appositivamente oppure presi in natura.
Quasi il 60% degli animali vengono vivisezionati per esperimenti con fini farmacologici, la restante percentuale viene suddivisa per esperimenti di psicologia, test per cosmesi e studio di malattie.
Per questi fini gli animali (cani, gatti, topi, conigli,oche, maiali, scimmie ecc) vengono prima di tutto devocalizzati per evitare schiamazzi ed urla provocati dal dolore fisico, poi accecati, mutilati,ustionati, sottoposti a scariche elettriche con elettrodi collocati nel cervello, infettati con virus d’ogni tipo anche con quello dell’HIV per AIDS.
Tutto questo a detta degli studiosi animalisti è uno scempio che si può evitare, esistono le simulazioni virtuali, manichini computerizzati, culture in vitro di cellule di rilevazioni microscopiche e altro. Affinché si scuota la sensibilità di molti, riporto qui alcuni esempi di torture applicate sugli animali.
-Ad alcuni cani vengono tagliati di netto i nervi delle cosce e poi congelate le gambe per verificare se il taglio del nervo simpatico(apparato appartenente al sistema nervoso centrale) costituisce una protezione contro il congelamento.
Molti di loro rimangono con le zampe deformate, ad altri gli si staccano ed altri muoiono in una lenta agonia.
-I gatti vengono, per mesi, strattonati, scaraventati da un lato all’altro della camera dove si effettuano tali esperimenti, viene pestata loro la coda e sottoposta a scariche elettriche in continuazione per studiare le manifestazioni d’angoscia.
Altri studiosi invece delle percosse usano pavimenti arroventati e spilloni sotto le zampe.
-Le scimmie Rhesus (soprattutto quelle gravide) vengono gettate contro un muro di cemento per controllare gli effetti degli incidenti automobilistici.
-Il massimo della crudeltà è stato però raggiunto trapiantando una testa di un pastore tedesco sul collo di un altro cane,questo per studiare i trapianti.
La lista degli esempi è lunghissima io ho riportato qui solo una bassa percentuale delle mostruosità che si compiono a discapito del mondo animale.
Concludo questa mia sorta di “mano protesa” verso il mondo animale sperando d’aver spinto a riflettere più di qualcuno. L’aggressione di un animale verso l’uomo ha quasi sempre una motivazione, non giustificabile ma comprensibile, purtroppo non vale lo stesso per l’uomo.
E…”Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà”.
Is.(1,6)
Sara De Bartolo
Trebisacce-21/11/2009: L'UDC al comune:E' tempo di ripartire
COMUNICATO STAMPA
TREBISACCE
L'UDC al Comune: E' tempo di ripartire.
Vi è una nuova prospettiva di governo che si fa finta di non vedere o, peggio ancora, non si vede:
il nuovo ruolo dell'ente amministrativo nel cosiddetto "villaggio globale",
in cui il Comune perde i suoi confini territoriali per confrontarsi con realtà nuove e con paesi nuovi.
In quest'ottica Trebisacce ne esce molto penalizzata-afferma il segretario locale Pino D'urso-, soprattutto perchè a causa della precedente amministrazione, non ha tenuto il passo degli altri paesi, che hanno avuto, nell'ultimo decennio, una crescita sociale, economica, industriale e politica non indifferente.
Faremo sentire la nostra voce in capo a questa amministrazione sulle problematiche del nostro paese, cercheremo di segnalare eventuali proposte, non solo proposte politiche ma anche proposte di popolo, in quanto forse siamo gli unici rimasti a parlare ed a fare nostre le necessità della gente.
La nostra forza è la PARTECIPAZIONE, una parola troppo spesso declamata durante le campagne elettorale e durante la vita politica, ma messa poco in pratica. Noi continueremo a pronunciarla e soprattutto a praticarla, come dimostra la crescita di questo partito che, in due anni cioè da quando siamo nati qui, siamo passati da 150 voti a più di 600.
Sappiamo che è la strada giusta e coinvolgendo nel nostro progetto i cittadini di Trebisacce, continueremo a percorrerla, organizzando incontri con le associazioni ed i comitati del posto, che sono il fulcro della vita sociale della nostra società, per recepirne le problematiche, nonchè offriremo opportunità di dialogo con le forze politiche che ci vorranno ascoltare.
A nostro avviso, dopo due anni e mezzo, per questa amministrazione è giunto il momento di ripartire nell'azione di governo.
Certo, c'è stato qualche incidente di percorso, tuttavia, con responsabilità e coscienza, si dovrebbero riconoscere i propri errori e cercare, attraverso un programma condiviso e condivisibile, di invertire questo processo autodistruttivo ed autolesionistico per il quale a pagare è un paese intero.
I nostri cittadini non vogliono una politica che non affronta le gravi emergenze del Paese, che non discute dei problemi, che non indica le soluzioni, ma che lascia il posto alle contumelie, ai gossip e agli attacchi personali.
L'Udc e' sempre piu' in sintonia con i cittadini, che sono stanchi di questa politica rissosa, poco efficace e auspicano un nuovo clima di dialogo e di civile confronto democratico per individuare le più opportune risposte.
Oggi, a Trebisacce, si guarda all'Udc con grande attenzione e grande speranza di rinnovamento e noi sentiamo forte tale responsabilità.
Noi ci paragoniamo ad un un cantiere aperto dove ci sono dei lavori in corso per realizzare una grande opera che manca a Trebisacce: la costruzione di un partito moderato, che abbia a cuore i valori fondamentali della democrazia quali il confronto, la partecipazione, la solidarietà, il rispetto della persona umana e delle Istituzioni, il perseguimento,
sempre e comunque, del bene comune e dell’interesse generale.
Siamo a buon punto ed i risultati conseguiti fino ad ora-conclude D'Urso-sono motivo di soddisfazione per me, per il direttivo e per tutti coloro che credono e stanno lavorando per questo progetto.
venerdì 20 novembre 2009
Trebisacce-16/11/2009: Continua l'attività delle associazioni....
Trebisacce: 16/11/2009
Continua l’attività in regime di no-stop delle associazioni di categoria, culturali,di volontariato e sportive, che lo scorso 11 novembre sono riuscite a coinvolgere ben 5000 persone in corteo per protestare contro la chiusura dell’ospedale “G. Chidichimo”. Redigono oggi un documento formale e lo inviano ai 17 sindaci dell’Alto Jonio, al presidente della giunta regionale Agazio Loiero, al presidente della provincia Mario Oliverio, al prefetto di Cosenza, al direttore generale del’Asp,Franco Petramala. “Tutte le Associazioni aderenti,si legge nel testo, intendono perseguire con fermezza e determinazione , e con qualunque mezzo lecito, l’obiettivo di tutela del Diritto alla salute anche dei cittadini dell’Alto Jonio, nel rispetto dei livelli essenziali e uniformi di assistenza (LEA) definiti dalla normativa. Prima che sia troppo tardi le associazioni esortano tutte le istituzioni sensibili e presenti sul territorio a prendere coscienza del pericolo che corre il nostro Ospedale nelle attuali condizioni, invitando le stesse a supportare in modo forte la proposta di base del documento e ad unirsi al movimento in corso per fare fronte comune e tutelare i diritti sacrosanti di tutti i cittadini dell’Alto Jonio. Con la presente Le trasmettiamo copia del documento finale che contiene l’analisi delle criticità e le proposte-richieste da parte delle Associazioni per una possibile soluzione; si chiede cortesemente alla S/V di volerlo valutare e sostenere in ogni sede, anche mediante l’adozione di atti formali (delibera, ecc.) di condivisione, da parte V/S, di parte o dell’intero documento di proposta.
Franco Lofrano
I
Continua l’attività in regime di no-stop delle associazioni di categoria, culturali,di volontariato e sportive, che lo scorso 11 novembre sono riuscite a coinvolgere ben 5000 persone in corteo per protestare contro la chiusura dell’ospedale “G. Chidichimo”. Redigono oggi un documento formale e lo inviano ai 17 sindaci dell’Alto Jonio, al presidente della giunta regionale Agazio Loiero, al presidente della provincia Mario Oliverio, al prefetto di Cosenza, al direttore generale del’Asp,Franco Petramala. “Tutte le Associazioni aderenti,si legge nel testo, intendono perseguire con fermezza e determinazione , e con qualunque mezzo lecito, l’obiettivo di tutela del Diritto alla salute anche dei cittadini dell’Alto Jonio, nel rispetto dei livelli essenziali e uniformi di assistenza (LEA) definiti dalla normativa. Prima che sia troppo tardi le associazioni esortano tutte le istituzioni sensibili e presenti sul territorio a prendere coscienza del pericolo che corre il nostro Ospedale nelle attuali condizioni, invitando le stesse a supportare in modo forte la proposta di base del documento e ad unirsi al movimento in corso per fare fronte comune e tutelare i diritti sacrosanti di tutti i cittadini dell’Alto Jonio. Con la presente Le trasmettiamo copia del documento finale che contiene l’analisi delle criticità e le proposte-richieste da parte delle Associazioni per una possibile soluzione; si chiede cortesemente alla S/V di volerlo valutare e sostenere in ogni sede, anche mediante l’adozione di atti formali (delibera, ecc.) di condivisione, da parte V/S, di parte o dell’intero documento di proposta.
Franco Lofrano
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giovedì 19 novembre 2009
Trebisacce-19/11/2009: Assurda violenza su un gattino.
Manifesto pubblico
Trebisacce: 19/11/2009
Assurda violenza ai danni di un gattino indifeso. E’ accaduto alle ore 13,00 circa di giovedì,quando l’imprenditrice Michela Amendola D’Angelo,chiude l’attività di profumeria per la pausa pranzo e, come ogni giorno, si accinge a fare un giro per alcuni posti cittadini per portare del cibo a degli animaletti indifesi e abbandonati,come i gattini appunto,perché nella cittadina è noto a tutti il suo grande amore verso gli animali,che accudisce in modo sentito e spontaneo,senza chiedere alcun riconoscimento o aiuto agli altri. Nella strada H, nelle vicinanze dell’ospedale “G. Chidichimo”, Michela entra in uno stabile, supera la porta instabile e in legno, per ritrovare i suoi amici gattini e soddisfare il loro bisogno di fame e di tenerezza. Purtroppo una visione orrenda si è posta sotto i suoi occhi: un gattino fatto in tanti pezzi, probabilmente con un coltello ‘mannaia’da ignoto e terribile sadico. Vive uno schok la Michela e, seppure interdetta, riesce a chiamare degli amici animalisti, i coniugi imprenditori Caracciolo, che immediatamente la raggiungono sul posto. Mezzo corpo del gattino ancora lì, mentre altri pezzi sparsi qua e là. Il violentatore non si è accontentato di ammazzare,è andato ben oltre riducendo il gattino in tanti pezzettini. “ Come noi, sono portatori di bisogni, sono capaci di provare paura, sofferenza, attaccamento alla vita, che atrocità!- Quando si calpestano i diritti naturali di un essere vivente, procurandogli sofferenza o morte, si commette violenza.”, ha dichiarato Michela,l’amica degli animali, visibilmente addolorata e in cupa sofferenza”.
Franco Lofrano
martedì 17 novembre 2009
Trebisacce-16/11/2009:Si ripropone l'atto vandalico al "Filangieri"
Trebisacce:16/11/2009
Si ripropone a distanza di un mese l’atto vandalico nell’ITC “Filangieri”. E’ successo lunedì mattina alle ore 8,00, quando i collaboratori scolastici raggiungono la propria postazione di servizio nei vari della scuola. E lanciano l’allarme di >> allagamento<< delle aule situate al piano terra e sul piano intermedio della struttura. La notizia raggiunge tempestivamente il vice preside Giovanni Di Serafino, che resosi conto di quanto accaduto comunica agli studenti di spostarsi temporaneamente in altre aule o in biblioteca e avvisa i carabinieri. I carabinieri continuano ad indagare per raggiungere l’autore dell’insano gesto. Tra i ragionamenti a caldo vi è quello che lo “studente –monello” abbia riproposto la propria azione maldestra,ma che continua indisturbatamente a creare, quando decide, il disagio didattico e che occorre intervenire. E’ difficile contenere il disagio degli studenti ed è gioco-forza per il vice preside procedere con il consueto giro di telefonate ad avvisare le famiglie per l’uscita anticipata delle classi interessate. “Una ragazzata” è il giudizio espresso dagli studenti,ma considerato di pessimo gusto per i docenti che si stanno organizzando per non lasciare impunito l’autore o gli autori del non condiviso gesto.
Franco Lofrano
Trebisacce-14/11/2009: IV Novembre
Trebisacce: 14/11/2009
Commemorare i caduti di tutte le guerre serve a ricordare che le guerre vanno tenute lontane. I giovani studenti della scuola primaria presenti rappresentano la speranza per un futuro senza più guerre e stermini, è stato questo il senso del messaggio inviato dal primo cittadino Mariano Bianchi ai numerosi intervenuti durante la cerimonia del 4 novembre,tenutasi il 14. Il primo cittadino ha ancora sottolineato nel suo intervento che va una "grande riconoscenza verso i nostri caduti in guerra e tutti coloro che hanno perso la vita servendo la patria Italia". Il corteo da Piazza della Repubblica si è portato nella piazzetta dei caduti sul lungomare dove è stata deposta la corona d’alloro, per poi raggiungere la chiesa Madonna della Pietà per la santa messa celebrata da Mons. Don Gaetano Santagada per poi proseguire per piazza Monumento. Un momento è stato dedicato alla consegna da parte del comandante della Guardia di Finanza di Sibari e del comandante dei carabinieri di Trebisacce di una targa e di una medaglia d’onore al sig. Giuseppe Malatacca per il fratello eroe ‘Domenico’ scomparso in guerra. Presenti autorità civili, militari e religiose, e associazioni di volontariato: Guardia di Finanza, Carabinieri, Capitaneria di Porto di Corigliano, polizia penitenziaria di Castrovillari, Marina Militare, Croce Rossa, Protezione Civile, Misericordia, gli studenti della scuola primaria accompagnati da dirigente scolastico e dagli insegnanti, Rangers, Banda musicale di Trebisacce, Pasquale Colucci instancabile organizzatore dell’evento annuale, Michele Lofrano presidente della locale sezione dell’associazione combattenti e reduci che ha dichiarato:”questi eroi hanno dato onore e dignità alla nostra città”. Ancora presente Francesco Chiaromonte e altri ex combattenti, il consigliere provinciale Franco Mundo e diversi amministratori. La partecipazione della scuola, nell'anniversario della vittoria degli italiani nella prima guerra mondiale, vuole essere un momento di meditazione e di riconoscenza per tutti i nostri caduti che hanno sacrificato la loro vita in nome della libertà e dell'indipendenza della Patria.
Franco Lofrano
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