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giovedì 4 agosto 2011

Roma-03/08/2011:Piano per il sud. On Laratta: "Il Governo che aveva scippato 1 miliardo e 770 milioni di euro, ce ne restituisce solo 723 milioni!!

Piano per il sud. On Laratta: "Il Governo che aveva scippato 1 miliardo e 770 milioni di euro, ce ne restituisce solo 723 milioni!! Che fine ha fatto il miliardo di euro destinato alla Calabria?

Il Governo del fare, dello sviluppo e della libertà economica e d’impresa ha impiegato oltre tre anni per approvare il Piano del Sud, dopo aver depresso l’economia meridionale, facendola ripiombare negli abissi del sottosviluppo e dell’arretratezza di cinquant’anni fa.
L’elenco delle opere approvate dal CIPE, oggi, riguardanti la Calabria rappresentano solo una parte degli interventi che il PAR FAS Calabria originariamente prevedeva e che sono stati negati alla nostra regione in questi anni di difficoltà economica ed occupazionale, dopo che il Ministro Fitto, con la complicità del succube del prono Scopelliti, ne ha sconvolto l’impianto e limitato l’attuazione
Come al solito, il PDL calabrese, plaudente e felice, dimentica la concretezza dei numeri, essendo abituato alle favole di Berlusconi e del suo governo. E recita quella consueta e banale parte di grande soddisfazione. Ma è tutta una presa in giro. Andiamo nel dettaglio.
Il CIPE di oggi ha riconosciuto solo 723,4 milioni di euro alla Calabria, dimenticando che le risorse assegnate con Delibera CIPE n. 166/2007 erano pari a 1.773,26 milioni di euro! Ancora oggi, dunque, alla Calabria viene scippato più di 1 miliardo di euro, probabilmente andato a foraggiare le infrastrutture del ricco Nord, a finanziare le multe-latte degli agricoltori padani, a coprire i buchi di bilancio delle fallimentari amministrazioni comunali del Centro-Destra. Una piccola sottolineatura: dall'elenco del Cipe, non troviamo nulla relativo alla famigerata statale 106 jonica (se si eccettua una parte di collegamento con l'A3) che quindi continuerà ad essere la 'strada della morte'; nulla nemmeno per la linea ferroviaria ionica, considerata ormai da terzo mondo; nulla per le infrastrutture del Porto di Gioia Tauro.
Le opere che oggi il CIPE licenzia per la Calabria sono perdipiù interventi che necessiteranno ancora di tempi lunghi per la loro attuazione, sia per la necessità di realizzare le progettazioni esecutive che per bandire le gare. Basti riportare i risultati delle analisi condotte dall’UVER (Unità di verifica degli investimenti pubblici del Dipartimento Politiche di Sviluppo), che afferma che in media, per le opere pubbliche , la fase di progettazione presenta durate medie variabili tra 1,7 e 4,4 anni, mentre la fase di aggiudicazione lavori oscilla tra 0,3 e 0,9 anni ed infine i tempi medi di realizzazione lavori variano tra 0,7 anni ed oltre 5 anni.
Dunque, nonostante i proclami, nessuno degli interventi garantirà quella necessaria boccata di ossigeno per il sistema imprenditoriale ed occupazionale della Calabria, né l’auspicato ammodernamento del sistema infrastrutturale della nostra regione.
E mentre la barca affonda, c’è ancora qualcuno che pensa di festeggiare.

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