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venerdì 19 agosto 2011

Trebisacce-18/08/2011:La consulta delle associazioni e i consiglieri prov.li s'incontrano sulla questione ospedale

COMUNICATO STAMPA
Ieri 18 agosto 2011 alle ore 18,00,nella sede della Comunità Montana Alto Ionio in Trebisacce, si è riunita la consulta delle associazioni di categoria e di volontariato operanti a Trebisacce e nel comprensorio( ASSOPEC,Nove Lune,Misericordia,amici del cuore,pro loco,mare azzurro,Italia Nostra-sezione di Trebisacce,Trapezaicon ed altre),il locale coordinatore dott.ssa C.Maradei , i Sindaci dell’Alto Ionio con i Consiglieri Provinciali Ranù e Melfi, per discutere e promuovere serie iniziative politiche a difesa dell’Ospedale civile di Trebisacce,promosso dalle associazioni e dal consigliere provinciale F.Mundo.
Nel lungo ,articolato e importante dibattito sono interventi altresì il dott. Raffale Faillace,già direttore generale ass.sanità Regione Calabria,il dott. Leonardo Odoguardi , l’on.Franco Pacenza,il dott. Pierluigi Aragona,Vincenzo Leonetti ,Nicola Gatto ,Angelo Malatacca,Vincenzo Liguori, Raffaella Bruni,Luca Dalba,Walter Astorino e altri presenti.
L’assemblea ha evidenziato e ribadisce la funzione insostituibile dell’ospedale civile di Trebisacce, unico presidio e struttura sanitaria pubblica di prevenzione e cura all’interno di un vasto comprensorio ,costituito da n° 17 comuni facenti parti del distretto sanitario di Trebisacce con una popolazione di oltre 60.000 abitanti,collegati tra loro da strade montane , tortuose e dissestate e con sei comuni situati nelle aree interne, ad un altezza superiore a m.600 s.l.m., distanti 80-130 chilometri da Cosenza e Rossano.
Il presidio ospedaliero, da più di venticinque anni ,oltre quella sanitaria, ha svolto anche alta funzione sociale, intorno al quale sono sorte attività,sviluppata l’economia e cresciute professionalità.
Proprio per la particolare posizione geografica di confine con altre regioni, ha svolto e potrà continuare a svolgere un ruolo importante di contenimento della spesa sanitaria passiva ,impedendo di fatto la migrazione sanitaria verso gli ospedali della Basilicata e della Puglia,non a caso definito ospedale di frontiera.
La permanenza dell’ospedale, è necessaria altresì,per drenare l’ingolfamento inevitabile che subirebbero gli altri presidi della provincia ,ancora inadeguati e recepire le richieste di cura e diagnosi di una grossa mole di cittadini ,proprio a seguito della chiusura di molti ospedali della Provincia di Cosenza,come si sta già verificando per quelli di Rossano,Castrovillari e Corigliano già al collasso,costringendo i pazienti e familiari,spesso a girovagare per l’intera regione in cerca di un posto e quindi creando ulteriore pericolo.
Lo stesso Pronto Soccorso ,ancora attivo,nonostante il grave ridimensionamento con la chiusura della Chirurgia e ostetricia e ginecologia, continua a fornire circa 16.000 prestazioni all'anno;così come la terapia intensiva cardiologica garantisce l'assistenza a oltre 400 pazienti all'anno (pazienti con gravi patologie cardiache quali infarto del miocardio, gravi aritmie, casi gravi di scompenso cardiaco ).
La Cardiologia-UTIC di Trebisacce è la terza nella provincia di Cosenza per produttività ( dopo Cosenza e Castrovillari )e certamente non può essere chiusa ,anzi va potenziata e non dismessa.
L’assemblea dei sindaci ,dei rappresentanti politici e istituzionali ,degli operatori sanitari e delle associazioni territoriali, nel prendere atto delle mutate contestualità sanitarie, dichiara la propria disponibilità ad aprire un confronto costruttivo diretto con il Presidente della Regione-Commissario ad acta,con il commissario ASP e con il Presidente provinciale della conferenza dei sindaci, per verificare-proporre ipotesi di istituzione di nuovi servizi e divisioni,integrando e mantenendo attivi quelli esistenti,proprio per garantire i livelli minimi di assistenza sanitaria ,ad oggi gravemente compromessi dalla previsione del piano di rientro.
Su tali presupposti,i presenti richiamano, anche la deliberazione della Conferenza dei Sindaci della ex ASL 3 Rossano,del 20.7.2006, quale documento ancora valido e utile per la programmazione sanitaria, che prevedeva la costruzione del nuovo ospedale di Rossano-Corigliano ,mantenendo però aperti quelli esistenti di Trebisacce e Cariati.
Infine, si evidenzia che, il decreto del 5.7.2011 di attuazione del piano di rientro e di determinazione delle linee guida degli atti aziendali,non rispetto i LEA, previsti nel piano di rientro di cui al decreto P.G.R. n° 18/2010,fissati in 2,5 posti letto per acuti per mille abitanti,disatteso non solo nell’intera provincia di Cosenza,ma stravolto nell’intera fascia ionica.
La chiusura dell’ospedale di Trebisacce, di fatto non solo viola quanto prevede la legge, ma addirittura comporta un ulteriore riduzione del rapporto posti letto abitanti,facendolo scendere a 1,6,e quindi di molto inferiore alla quota esistente nelle altre zone della provincia,anche in considerazione dell’assenza di strutture sanitarie private.
Pertanto,la scelta di chiudere e/o riconvertire l’ospedale di Trebisacce,non solo non può essere tollerata,ma deve essere corretta conformemente a quanto previsto dal DPGR 18/2010 con la previsione di maggiori posti letto,oltre quelli previsti nel piano di rientro.
Per tali motivi , l’assemblea ritiene innanzitutto che il sindaco di Trebisacce partecipi attivamente a tutte le iniziative a difesa dell’ospedale e che venga coinvolta l’intera delegazione parlamentare di destra e di sinistra,delegano altresì i sindaci stessi,i Consiglieri Regionali e Provinciali del comprensorio:
1) Per chiedere un incontro urgente al Presidente della Regione-commissario ad acta, al Sindaco di Cosenza nella qualità di Presidente della conferenza provinciale dei sindaci ASP e alla commissione Sanità Regione Calabria,al fine di modificare il piano di rientro e quindi l’atto aziendale provinciale che prevedono la riconversione dell’ospedale di Trebisacce;
2) Per ribadire non solo la peculiarità e la necessità dell’esistenza dell’ospedale di Trebisacce,ma soprattutto il rispetto dei LEA e del DPGR n°18/2010 con riserva di formulare,nell’ambito del mutato contesto sanitario, nuove proposte al fine di garantire i servizi e divisioni essenziali ,sia per il rispetto dei LEA che per la salute dei cittadini di 17 comune e di oltre 60.000 abitanti.
3) Fissare altresì un incontro con i funzionari del ministero dell’Economia e della Salute per illustrare le violazioni perpetrate in danno del territorio dell’Alto Ionio e dell’Ospedale di Trebisacce.
L’assemblea dei presenti delega ,in ogni caso,i sindaci del comprensorio a presentare il un documento alla fissata conferenza provinciale ASP del 19.9.p.v.,al fine di integrare l’atto sanitario aziendale provinciale e quindi prevedere la permanenza dell’ospedale di Trebisacce,quale presidio per acuti e non .Lì 18.8.11
P.S.
Tutti gli intervenuti hanno messo in risaltato l’assenza del sindaco del comune di Trebisacce, purtroppo non la prima volta, e quindi il disagio politico di condurre una battaglia senza la partecipazione del sindaco della città sede dell’ospedale.
L’avv. Franco Mundo,promotore dell’iniziativa,unitamente alle associazioni, ha espresso viva soddisfazione per l’esito dell’incontro,nonché per la validità e la levatura politica e tecnica del dibattito che si è sviluppato;ha altresì posto in risalto l’esigenza di agire e lavorare unitariamente per risolvere un problema che riguarda l’intera collettività,bandendo primogeniture e strategie politiche -elettorali.
Per come stabilito dall’assemblea,entro la fine del mese si procederà alla convocazione di un ulteriore incontro da concordare con la delegazione parlamentare e regionale,unitamente ai sindaci e alle associazioni,per predisporre il documento da sottoporre al Presidente della Regione e al Presidente della conferenza dei sindaci e da inviare al ministero dell’economia e della Sanità

1°)Commento:
condivido il testo del comunicato, pur ritenendo che difficilmente potremo ottenere di più di un pronto soccorso affiancato da sala operatoria.
Posso comprendere il carattere politico della riunione del 18, ma mi ha meravigliato che nonostante la presenza di diversi avvocati tra i rappresentanti politici nessuno di loro abbia accennato alla via legale per la tutela dei diritti dei cittadini, visto che il luogo a ciò deputato per eccellenza è proprio il Tribunale.
Concludo precisando che la dott.ssa Carmela Maradei non rappresenta nè coordina in alcun modo l'associazione giovanile Trapezakion, di cui sono il Presidente, nè tantomeno l'ASSOPEC o la Pro Loco di Trebisacce.
Saluti.
Avv. Luca D'Alba








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