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martedì 16 agosto 2011

Corigliano-16/08/2011: “Schiavonea, oltre l’immigrazione. Una riflessione pratica”

Comunicato stampa

Il Comitato “Corigliano in Azione”:
“Schiavonea, oltre l’immigrazione. Una riflessione pratica”



...Solo la parola ci fa essere uomini e ci permette di essere legati fra noi, così che
due uomini di nazione diversa non sono,
l’un per l’altro, uomini (se conoscono solo la loro lingua)…
Cicerone

È risaputo: ormai viviamo in un mondo dove le distinzioni sociali e culturali sono oggetto di discussione all’ordine del giorno. In una città vissuta quotidianamente è sovente l’emissione di giudizi verso persone di diversa cultura e che a giudizio della popolazione, in linea generale, sono presenti in maniera “abusiva”. Questa situazione, che potrebbe sembrare ovvia e naturale, è una delle motivazioni che conduce a domandarci: che immagine abbiamo degli “altri”? “Stranieri” o “diversi” dalla nostra vita quotidiana?
L’obiettivo di questo intervento – scritto da un giovane di Schiavonea, in qualità di componente del Comitato popolare “Corigliano in Azione” – è quello di riuscire ad andare oltre la semplice distinzione culturale e/o sociale che è presente nel nostro paese e soprattutto in riferimento al fatto che molte volte si sentono casi in cui i cittadini, cosiddetti “stranieri”, con l’arrivo dell'estate, vengono “rimpiazzati” dai bagnanti che arrivano per un mese e sono disposti, probabilmente, a prendere in loco un appartamento a prezzi più alti rispetto a chi vive in questi appartamenti praticamente 11 mesi su 12.
Tutto questo porta alla riflessione secondo cui ormai non c’è più la concezione del rispetto altrui ma ognuno, egoisticamente, pensa al proprio profitto e non al fatto che potrebbe fare del male ad una persona “diversa” da chi ha in pugno la situazione. Casi del genere sono praticamente presenti nella nostra cittadina e di anno in anno vanno crescendo, portando praticamente molte persone a vivere in pessime condizioni e ad etichettarle come “zingari”. Credo sia opportuno un esame di coscienza e soprattutto ricordarci che siamo figli di emigrati, i quali vennero ospitati in maniera ben differente dall’ospitalità, di rado assente, presente oggigiorno. Una soluzione efficace sarebbe quella di permettere ad ognuno di vivere in tranquillità e non sentirsi oppresso dal fatto che improvvisamente resterà senza un tetto o un letto sul quale dormire. Ogni essere umano ha il diritto alla vita e il dovere di rispettare la propria vita e la vita degli altri, e voglio ricordare che la materialità senza umanità non porterà mai a nessun fine.

16 Agosto 2011
PASQUALE GARASTO
Comitato “Corigliano in Azione”

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