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lunedì 22 agosto 2011

Trebisacce-22/08/2011:"Piccole donne" -(di Raffaella Lofrano)


Raffaella Lofrano

Ed eccoci ad uno degli ultimi giri di boa dell’estate passata tra amici,mare,famiglia,e pomeriggi passati a leggere. Uno degli ultimi libri che ho letto quest’estate,o meglio,che ho riletto,è il famosissimo “Piccole donne”. È un grande capolavoro dell’infanzia ma che colpisce notevolmente anche gli adulti. L’autrice è Louisa May Alcott e la storia ha come sfondo l’epoca della Guerra di Secessione,intorno al 1861,quindi tutto è svolto in America. Le protagoniste della storia sono quattro giovani sorelle,legate dal valore della famiglia,ma rattristate dalle ristrettezze economiche e dalla paura che avevano per il padre in guerra. La famiglia March è una famiglia umile che, abituata a tempi migliori,cerca di affrontare nel migliore dei modi questa crisi economica venuta come un fulmine a ciel sereno in casa loro. Le quattro ragazze:Meg,Jo,Beth ed Amy ,sono molto obbedienti nei confronti della mamma che vedono come un modello. Ella è molto presente, ma nel contempo lascia tanto spazio alle figlie,lasciandole anche sbagliare se utile,e necessario. Le quattro ragazze sono molto diverse tra di loro, Meg è la maggiore,ed è quella che si direbbe “la donnina di casa”,il suo sogno infatti è quello di vivere nell’alta società,essere ricca,essere una gran dama,ed infatti ci tiene molto alla dignità sua e delle sorelle. Lei ha imparato a proprie spese che tutte queste cose sono meravigliose,ma che se si cerca di badare troppo all’estetica,e a ciò che la gente pensa di noi,bè..spesso si dimentica di rimanere se stessi e si rischia di esagerare. Insomma per qualche giorno è anche bello,ma mai quanto l’affetto e l’amore della sua famiglia. Jo,invece è il maschiaccio di casa,ovvero le pesa molto essere una donna, e ancor di più i limiti che a quel tempo si imponevano alle donne. Lei amava cavalcare, correre, leggere e non badava troppo all’etichetta convenzionale. Aveva una grande passione,quella per la scrittura,ed infatti riuscirà a far pubblicare un suo articolo su un famoso giornale. Guadagna un po’ di soldi facendo compagnia alla vecchia zia March. Cerca di occupare momentaneamente il posto del padre,e come tutte le sorelle cerca di migliorare i propri difetti. È molto amica di Laurence che è il vicino di casa. Beth è la più buona della famiglia, passa le sue giornate a casa,a fare i servizi e ad aiutare la mamma,nonché a giocare con le sue bambole. La sua grande passione è la musica e per lei fu un giorno meraviglioso quando il nonno di Laurence le regalò un pianoforte nuovo, e altri spartiti. È davvero molto timida ed altruista, infatti, per aiutare una povera famiglia fu contagiata dalla tubercolosi e rischiò la morte. In quel momento si nota davvero quanto tutte l’adorassero e non sopportassero di perderla. Amy invece è la piccola di casa, amante del disegno e della creatività, lascia la scuola per alcuni screzi e studia a casa. Vorrebbe diventare una grande dama nonché una pittrice famosa. Il tutto ha un lieto fine:una proposta di matrimonio per Meg, la vita per Beth e il ritorno del papà sano e salvo. È la storia della quotidianità delle ragazze,che giorno dopo giorno si trovano a dover affrontare situazioni che le fanno crescere, migliorare e maturare. In modo tutt’altro che noioso vengono dati molti insegnamenti che infondono anche nel lettore bontà,voglia di controllare i propri difetti e non lamentarsi troppo di quello che non si ha, bensì concentrarsi su quello che di bello ed inestimabile si possiede,come la famiglia e la serietà che sono più preziosi dei diamanti. Mi è piaciuto molto e mi sono immedesimata in tutte le sorelle in tutti gli aspetti. Ecco perché vi consiglio di leggerlo e nel frattempo consiglio a me stessa di leggerne la continuazione ,ovvero: “Piccole donne crescono”.

Raffaella Lofrano
(terza media-"C.Alvaro"
Trebisacce

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