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martedì 23 agosto 2011

Plataci-22/08/2011: Ancora un vastissimo incendio porta devastazione nell’Alto Jonio.


Plataci. Ancora un vastissimo incendio porta devastazione nell’Alto Jonio.

Brucia ancora l’Alto Jonio. A distanza di un mese dal violento incendio che devastò colture e boschi per oltre cinquecento ettari tra i comuni di Plataci, Villapiana, Trebisacce e Albidona, una nuova catastrofe ambientale si abbatte nella stessa area dell’Alto Jonio che già negli anni passati ha subito ingenti danni a causa del fuoco. In questo caso ad essere maggiormente colpito dal fuoco è il territorio del comune di Plataci, nei dintorni dell’abitato, nel versante Nord e Sud del Cozzo San Pietro (800 slm) e in diverse contrade dove gli agenti del Corpo Forestale hanno fatto evacuare alcune famiglie di contadini, paura anche per un agriturismo in località Piano del Giudice. L’incendio si è sviluppato nella mattinata di sabato ancora una volta, dopo quello del 16 agosto scorso, nelle vicinanze del cimitero di Plataci, proprio nel giorno in cui si festeggiava San Rocco. Le funzioni religiose si sono tenute ugualmente ma con molti disagi per i cittadini per via del denso fumo che aveva avvolto il centro abitato. Nel pomeriggio di ieri abbiamo raggiunto telefonicamente il sindaco di Plataci Francesco Tursi che molto amareggiato ci ha detto “è un disastro, un grande disastro”. “Gli interventi della Forestale e dei mezzi aerei e di terra, dei Vigili del Fuoco sono giunti in forze e sono efficienti- ha aggiunto- purtroppo nel corso della notte (quando i mezzi aerei non possono operare ndr) il fuoco si è ulteriormente esteso raggiungendo diverse contrade”. Lo stesso sindaco Tursi si è adoperato insieme a molti volontari, ai Vigili del Fuoco e agli agenti della Forestale per difendere e in alcuni casi a far evacuare alcune fattorie abitate. Forse non è il momento delle polemiche ma il sindaco Tursi ribadisce ancora una volta che ogni comune debba essere dotato “di uomini e mezzi idonei per approntare un primo intervento di contenimento che in alcuni casi può essere provvidenziale e risolutivo contro un incendio”. E se la festa di San Rocco è stata disturbata dal fumo, quella in onore della Madonna degli Alberi prevista per ieri è stata rinviata perché il fuoco ha raggiunto anche la Cappella che la custodisce sul monte Barone. Da sabato, dunque, sono entrati in azione le squadre Aib dell’Afor (Villapiana e Roseto Capo Spulico) con l’autobotte del Consorzio di bonifica in dotazione, un Canadair, due Fireboss e un elicottero della Protezione civile. All’alba di ieri, domenica, i Canadair, i Fireboss, gli elicotteri della Protezione civile e della Forestale sono entrati nuovamente in azione insieme a diverse squadre di Vigili del Fuoco. Purtroppo, come detto, durante la notte il fronte del fuoco si è notevolmente esteso, pare per 25/26 chilometri, dal monte Barone sino al torrente Satanasso, nel comune di Villapiana, un dato che dà l’idea di quante decine e decine di ettari di bosco e colture varie siano andati in fumo. E del resto il colpo d’occhio che si poteva avere dalla Marina di Villapiana era drammaticamente eloquente, come si vede dalla foto. Il dispiegamento di forze predisposto dalla Protezione civile è stato notevole e le operazioni di spegnimento, coordinate dal Corpo Forestale dello Stato, sono proseguite sino al tramonto e proseguiranno, probabilmente, anche nella giornata di oggi per le operazioni di bonifica degli ultimi focolai.
Pasquale Bria

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