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sabato 11 dicembre 2010

Cosenza-11/12/2010:1ª EDIZIONE PREMIO “ BERNARDINO TELESIO”

1ª EDIZIONE PREMIO “ BERNARDINO TELESIO”

Calabresi di successo: Uomini e donne che si sono distinti nella cultura, le professioni e l’arte.



Ho trovato un passaggio bellissimo che sintetizza in maniera, a mio avviso felicissima, l’iniziativa di questa sera.

Le parole non sono mie, ma di un grande, il quale diceva: la forma più alta di autorevolezza, è l’esempio.



Bene, se scorrete l’invito che vi è stato fornito dai nostri collaboratori notate che comprende un lungo elenco di nomi e cognomi, uomini e donne, professionisti che pur operando in una realtà difficile, complessa e multiforme, come quella calabrese, rappresentano il “possibile”, l’emblema di un percorso che si può compiere nella nostra Regione, costruendo con impegno quotidiano quella che mi piace definire la “contro immagine” della nostra terra, l’altra faccia di una realtà spesso rappresentata saccheggiando stereotipi e luoghi comuni.

Vedete, non a caso abbiamo scelto di oltrepassare i confini, per raccontare in un luogo terzo quella cultura del fare , dell’agire, del dinamico che è propria anche della nostra gente.

Abbiamo inteso accendere i riflettori proprio qui, in questa che è la città più europea del Paese, sulle nostre piccole e grandi cose, facendo in modo che si potesse familiarizzare, con il nostro modus operandi: capacità, intelligenza, cultura, tradizioni. Abbiamo messo insieme questo patrimonio.

A voler testimoniare che c’è un universo di esperienze che non può essere offuscato o sporcato, né sminuito e svilito.

Noi rappresentiamo un Ente che nella sua mission ha come obiettivo quello di dare valore ai valori, di stimolare, spingere affiancare.

Crediamo, infatti, che una Camera di Commercio non può essere il luogo della burocrazia, lo spazio della gestione politicante, ma il motore, il polmone vitale dell’economia nel suo complesso.

Sin dal nostro insediamento abbiamo avuto come elemento guida questo principio: stimolare a fare, aiutare a fare, ponendo le basi per quella “rivoluzione culturale” necessaria ed indispensabile per creare nuove opportunità.

Vedo in sala alcuni dei miei compagni di viaggio: Natale Mazzuca, Massimo Esaltato.

Gente con cui quotidianamente ci sforziamo nell’ immaginare un futuro possibile.

Egregi Signori, non è facile rompere certi schemi, andare oltre il consolidato, il già visto e sperimentato.

Abbiamo osato, forzato ed oggi ottenuto, se è vero com’ è vero che le nostre aziende hanno sposato il progetto, lo hanno fatto loro, accettando le sfide del mercato , rinunciando ( e non era facile ) all’assistenzialismo tout- court.

Per troppi anni, si è preferito agire con la pacca sulla spalla anziché stimolare il confronto.

Si è anteposto , il contentino al progetto, la strumentalizzazione all’investimento.

Per chi conosce le nostre realtà, sa bene che ciò che è avvenuto e che sta avvenendo è qualcosa in più di straordinario.

Molte iniziative intraprese in questo lasso di tempo hanno, lasciatemelo dire, del miracoloso.

Chi lo avrebbe mai detto che, per incidere nel rapporto impresa-credito, avremmo centrato un grande obiettivo: la banca di garanzia.

Fino a ieri “pensiero utopico”, oggi concreta realtà.

L’elenco è lungo e non voglio tediare tutti voi che avete avuto l’amabilità e la curiosità di “sentire” questa aria nuova di Calabria.

La stessa che anima settori importanti della magistratura e che sta liberando questa terra dal giogo soffocante della criminalità organizzata.

Come non guardare con ammirazione al lavoro di gente coraggiosa, forte e determinata come i magistrati impegnati in prima linea che operano nelle procure calabresi tra mille difficoltà, superando ataviche carenze e condizioni ambientali difficili?

Loro e noi, insieme. Loro e noi società calabrese, quella sana, onesta, laboriosa che annovera imprenditori, professionisti, semplici cittadini che con l’agire quotidiano stanno cambiando il volto di questa terra.

Abbiamo bisogno del sostegno di tutti, per vincere questa battaglia.

Un ruolo importante deve svolgerlo il mondo delle università, che deve far sentire ancora di più la sua voce, aprendosi al territorio, facendo leva sui saperi, agendo sulle coscienze, immettendo nel sistema regione i valori di cui è portatrice.

E’ chiaro che tutte queste componenti devono essere sorrette, incoraggiate e sostenute da un’informazione libera e costruttiva, lontana dai condizionamenti di bandiera e dai luoghi comuni. Dobbiamo riscoprire la cultura dei diritti.

Quella che ogni cittadino deve pretendere.

Rivendicare, per esempio, il diritto alla salute, pretendendo di essere curati da medici capaci, meritevoli e bravi.

Un sistema sanitario, dunque, che premi il merito e non l’appartenenza, che valorizzi le intelligenze e le professionalità e non altro. Insomma, qualcosa lo “sentiamo” sta cambiando.

Non siamo all’anno zero, come vorrebbero alcuni che non amano questa terra.

Se siamo qui questa sera, è la prova provata che la camera di commercio sta svolgendo il suo ruolo, che il progetto funziona, che le aziende ci seguono, che gli imprenditori hanno capito che solo sperimentando nuovi percorsi si può guardare con fiducia al domani.

E’ chiaro che tutto questo lavoro fatto non poteva essere vissuto da tutti come traguardo.

Da qui, come è naturale quando si opera nella direzione del cambiamento, hanno preso le mosse le immancabili frizioni, le diffidenze, i tentativi di isolamento e certe ”logiche politiche” che mal sopportano l’autonomia, l’autodeterminazione e le capacità gestionali.

Ma la politica vecchio stampo è vecchia anche per questo, incapace di intercettare il “nuovo sentire”, di accompagnare i processi di crescita per via di quella riluttanza nell’accettare il cambiamento.

La Camera di Commercio di Cosenza l’abbiamo immaginata come “centro” e non come “periferia”.

Punto di coagulo di esperienze, di incontro e di proiezione. Il messaggio che parte da Milano, questa sera è chiarissimo: proviamoci, perché il percorso è visibile. Affidiamo alle professionalità che abbiamo voluto con noi questa sera, il compito di continuare a crederci, a non demordere, a spingere, ognuno dalla propria postazione, l’acceleratore del possibile. E a loro che va il riconoscimento per avere saputo intercettare il “rumore” della Calabria in movimento.





Il Presidente

Giuseppe Gaglioti

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