SPEZZANO ALBANESE
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO DI PIERFRANCO BRUNI
“LA BICICLETTA DI MIO PADRE” (PELLEGRINI EDITORE)
VENERDI’ 9 DICEMBRE ORE 18.00
BIBLIOTECA COMUNALE DI SPEZZANO ALBANESE – CS –
RELAZIONE CRITICA DI TERESINA CILIBERTI
Venerdì 9 dicembre prossimo il romanzo “La bicicletta di mio padre” di Pierfranco Bruni sarà presentato a SPEZZANO ALBANESE – CS – NELLA SALA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE – ORE 18.00.
LA RELAZIONE CRITICA SARA’ SVOLTA DA TERESINA CILIBERTI. LA SERATA SARA’ INTRODOTTA DA DOMENICA MILIONE. SARANNO PRESENTI L’AUTORE E L’EDITORE WALTER PELLEGRINI.
Un romanzo che in pochi mesi ha ottenuto uno straordinario successo, giungendo alla seconda edizione, con un interesse critico che ha scavato tra le pagine di un libro che racconta l’amore, il sogno, i viaggi.
“La bicicletta di mio padre” è un raccontare tra le righe di un vero e proprio testamento spirituale e si lega chiaramente, e forse chiude anche una stagione nella scrittura di Pierfranco Bruni, ad altri suoi romanzi come “Quando fioriscono i rovi” del 2004 e “Il mare e la conchiglia” del 2007. Con l’interludio de “Il perduro equilibrio” che risale al 2008. Uno scrittore le cui emozioni graffiano e il tempo non è dilatabile perché i simboli vi campeggiano.
Proprio su questo tracciato Rai Uno, (ma anche Rai Tre in diversi spazi culturali) recentemente, nella trasmissione di Gigi Marzullo “L’Appuntamento”, grazie alla interpretazione di critici, giornalisti e docenti universitari, ha dedicato una serata evidenziando l’importanza del percorso linguistico e narrante.
Infatti parlarne su Rai Uno sono stati il critico letterario Arnaldo Colasanti, lo scrittore Gabriele La Porta, il Vice Direttore del TG UNO Gennaro Sangiuliano e il Direttore del Dipartimento Studi Europei della Sapienza Università di Roma Francesca Bernardini, con una lettura di Michela Miti. Uno dei temi centrali che è emerso dal confronto critico tra gli ospiti in studio è stato quello della memoria rapportato con le metafore costanti di un personaggio che racconta sulla griglia di un viaggio.
Fotogrammi che formano la bellezza della pagina in una dolorante attesa: ha sostenuto Arnaldo Colasanti. Un romanzo importante a strati che ha una sua suggestione e una sua particolarità che è originalità della scrittura: ha sottolineato Gabriela La Porta. Un romanzo complesso che bisogna leggerlo nei momenti in cui la contemplazione rapisce: ha dichiarato Francesca Berardini. Uno scrittore che intreccia la sua mediterraneità con la parola destino : ha affermato Gennaro Sangiuliano.
Tra i luoghi e i sensi nel gioco quasi indefinibile delle passioni, l’intreccio del romanzo di Pierfranco Bruni scava nel tempo dell’amore o forse nel tempo degli amori con una dolcezza e una malinconia che si aggrappa alle parole. I luoghi sono nel raccordare i viaggi in una Magna Grecia fatta di città, di mare, di spiaggia e di miti che riportano ad un ulissisismo i cui modelli interpretativi sono onirici, lirici e letterari. Tra il mistero e il sentiero delle cadute ma mai si avverte la scivolata nella disperazione. Resta, comunque, tra l’altro, un romanzo che incontra sia la speranza che l’attesa anche se il raccontare è fatto di storie antiche e finite. Ma gli amori finiscono poi veramente? Una domanda sempre sospesa tra la passione che è fisicità ma anche sguardi e il ricordare che non cede al rimpianto mai.
In fondo, gli studiosi che hanno analizzato il romanzo di Bruni, si sono trovati concordi nel sostenere che è un romanzo che resta perché dura nella storia non storia che racconta e nella impaginazione delle nostalgie che diventano foglie di memoria. Proprio per questo la Bernardini ha voluto cesellare l’importanza della pagina studiata con precisione e rigore stilistico. Mentre La Porta in un slancio emozionale ha affermato che si tratta di un romanzo che lui avrebbe voluto scrivere. E con le fotografie in bianco e nero o “scatti” di Colasanti che formano un mosaico dolce e triste ci sono i pezzi di una realtà che vive tra le pagine come ha cesellato Sangiuliano.
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