martedì 28 settembre 2010
Trebisacce-28/09/2010: "I calabresi finiscono in Tv solo se commettono crimini?"
Trebisacce, 27 settembre 2010
Il 23 settembre, i sindaci dei 16 comuni dell'Alto Jonio, indossata la
fascia tricolore,
marciando accanto ad alcuni consiglieri provinciali e regionali, sono
saliti sulla SS 106 jonica, in testa al corteo dei manifestanti..
Da allora, l'unica arteria di collegamento fra la Calabria, la
Basilicata e la Puglia, è di fatto interrotta. La Calabria è raggiungibile solo
dai monti o dal tirreno. Il "blocco" si trova
nell'area di svincolo Trebisacce nord.
Questa grande e fiera protesta, nasce dalla disperazione dell'Alto Jonio,
che si vede abbandonato dallo Stato e dalla propria attuale Regione,
la Calabria.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la chiusura dell'ospedale di zona
Guido Chidichimo, che fa precipitare 60mila cittadini italiani verso
una situazione da terzo mondo.
Si parla ormai apertamente, di indire un referendum, ai sensi
dell'art. 132 della costituzione, per cambiare regione, passando dalla
Calabria alla Basilicata.
Ma come potrebbe non nascere l'indignazione, se l'attuale disastro
sanitario non avvenisse che per meri motivi politici? La classe
politica calabrese, a destra quanto a sinistra, appare sempre più
scollata dalla realtà, tranne rare eccezioni. Essa viene percepita
come assolutamente autoreferenziale. Invece di porsi al servizio del
popolo, preferisce essere servita. E' opinione diffusa che la regione
vorrebbe risanare l'enorme debito accumulato e mai quantificato, nel
campo sanitario, con un piano di rientro finanziario, stilato in base
agli interessi elettorali dei "signori di palazzo", invece che su
analisi serie. Ecco perchè verrebbe soppresso l'ospedale di
Trebisacce, mentre si "salverebbero" ospedali fotocopia limitrofi,
come Rossano e Corigliano, oltre che ben due piccoli e diseconomici
ospedali "montani". E' un oltraggio ai principi della Logica e della
Ragione. Dopo interminabili trattative, di fronte alla sordità delle
istituzioni, si protesta, per farsi sentire. Il "blocco" ha di fatto
isolato il territorio, tant'è che gli organi competenti hanno
dirottato il traffico sia a nord che a sud dello svincolo, ed alle
postazioni, ormai non arrivano più veicoli.
Insomma, un blocco "totale"... ma c'è un però.
"Se un albero che cade in mezzo alla foresta, senza che ci sia nessuno
ad ascoltare, fa rumore?"
Un muro di gomma assorbe nel silenzio assordante la più grande
protesta della storia politica post-bellica del nord-est della
Calabria. Se altrove un merlo canta stonato, finisce sui Tg nazionali.
Viceversa, se i sindaci e migliaia di manifestanti dell'alto jonio
isolano una regione con una grande e civilissima protesta, tutto
scivola nell'oblio. Perchè? I calabresi finiscono sulla stampa
ed in tv, solo se commettono crimini? E se invece, civilmente,
protestano per i propri diritti, offrendo pasti caldi, caffè e sigarette
ai camionisti, consentendogli con intelligenza di non rimanere a lungo
bloccati, realizzando un blocco totale limitando al minimo i sacrifici
agli utenti della strada, ecco che allora non fanno notizia? O c'è forse,
in fatto di sanità, una rete lobbistica sarebbe in grado di
condizionare le linee editoriali dei
media? Ma qualcosa è cambiato, nel popolo di Trebisacce e dell'Alto
Jonio. Non si sentono tuoni, ma piove. Certo, fa più clamore un
dibattito sui carciofi selvatici, se avviene in un contesto politico,
ma è altrettanto vero che fa più rumore un albero che cade, che una
foresta che cresce. E la coscienza del popolo dell'Alto Jonio sta
crescendo.
Walter Astorino - Presidente Assopec
--
assopectrebisacce@gmail.com
ASS. OP. EC. Trebisacce
associazione operatori economici
http://www.assopectrebisacce.com
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