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giovedì 23 settembre 2010

Trebisacce-23/09/2010:Manifestazione generale delle popolazioni dell'Alto Jonio (1°Parte)








Trebisacce:23/09/2010
“Salviamo la vita e l’ospedale di Trebisacce”, è lo striscione principale che anticipa il corteo lunghissimo della manifestazione generale delle popolazioni dell’alto Jonio,partito alle ore 9,30 ,Giovedì 23 settembre, da Piazza della Repubblica e proseguito per la centralissima Via A. Lutri,Viale della Libertà sino a raggiungere località 104 (ingresso nord di Trebisacce) e organizzare il blocco stradale della vecchia 106 con delle gomme posizionate a sbarramento e sulla 106 bis all’altezza dello svincolo per Trebisacce, con un gigantesco trattore-ruspa. Siamo alle 11,30 e la coda degli autotreni e delle auto in pochi minuti è diventata lunghissima. “La malasanità non sta di certo qua”,”No alla chiusura dell’ospedale”, “La salute non si baratta!” sono alcuni degli striscioni presenti all’interno del corteo che sintetizzano lo stato di consapevolezza e anche di tensione presente all’interno delle comunità. L’invito fatto nei giorni scorsi dal Prefetto è stato rispettato: tutto si è svolto all’insegna della civiltà e della correttezza, ma l’imponenza del corteo ha inviato il chiaro messaggio dell’unione delle comunità e della condivisione del principio che la tutela della salute è un diritto per tutti i cittadini a cui le popolazioni dell’Alto Jonio non vogliono rinunciare. Tutti i sindaci o loro delegati del basso e dell’Alto Jonio uniti nella manifestazione, oltre a consiglieri e assessori provinciali e regionali, sindacati e associazioni, al seguito dell’ormai ‘capopopolo’ Mariano Bianchi,sindaco di Trebisacce. Tantissimi alunni dall’asilo,alla scuola media, alle superiori con l’Itcgpt “G. Filangieri”,il liceo classico e scientifico, l’Ipsia,con tantissimi docenti. Un vero successo! Gli amministratori in prima linea,ma tutte le associazioni di categoria,culturali,di promozione sociale,hanno unitamente e fattivamente contribuito alla realizzazione dello storico evento. Tutto rimane appeso ad un filo di speranza che invita l’On.Scopelliti a rivedere il piano sanitario e a sentire e a tener conto delle priorità che attengono ad un intero territorio che risulta fortemente penalizzato e punito. E’ difficile accettare la chiusura degli ospedali di Cariati e di Trebisacce. Come assurdo e iniquo appare la sparizione di ben 600 posti letto. Ciò che si rivendica è una semplice ed adeguata assistenza sanitaria,nulla di più. Ma anche questo fondamentale diritto si vuole cancellare. E la popolazione protesta,e il blocco stradale si preannuncia ad oltranza. Anche la chiesa ha preso posizione con il messaggio inviato da S.E. il Vescovo Bertolone e con i parroci del territorio presenti ai margini della 106,in località 104 per la celebrazione della santa messa. Don Gaetano Santagada,monsignore della Chiesa Madonna della Pietà, ha dedicato un passaggio all’ospedale nell’inviare il messaggio di pace:”..Per la sopravvivenza dell’ospedale di Trebisacce,unico presidio sanitario del comprensorio di tutto l’Alto Jonio,perché chi ha il potere decisionale voglia accogliere la bontà della nostra proposta,preghiamo..”. Il sindaco Mariano Bianchi,ripropone le proprie dimissioni insieme con quelle degli altri 29 sindaci,per una protesta eclatante. Le numerose associazioni unite sostengono anche la tesi che sia necessario il passaggio di regione con la vicina Basilicata.
Franco Lofrano

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