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mercoledì 29 settembre 2010

Trebisacce-28/09/2010:Gli eunuchi del potere.


Gli eunuchi del potere.

Icastica e fulminea resta la definizione del potere data da Andreotti
“Il potere logora chi non ce l’ha”.
Ha vissuta quest’esperienza l’indistruttibile “Belzebù”, la sta
vivendo ora “il Cavaliere”.
Ma, certamente, con modalità e atteggiamento mentale totalmente
diversi.
Tra le due ere, quella democristiana e quella berlusconiana, passa la
stessa differenza che Weber pone tra i pionieri del capitalismo e
quelli di seconda generazione, tra l’accumulo cioè e lo scialo.
Nei brividi del potere del passato, al di là dei guasti al sistema
democratico, c’era un aura di sacralità: si era dedicati solo al
partito, al gusto del decidere, ma senza abbassarsi a figure squallide
che coinvolgesse addirittura la famiglia, il sesso.
Non per niente,la maggior parte dei leader dei partiti non erano
sposati: il potere era una vocazione, come il “beruf” del mondo
calvinista: accumulare, emergere per sapere di essere destinati alla
salvezza.
L’attuale situazione è un inarrestabile decadimento: più che il
brivido del decidere, c’è l’idea dell’onnipotenza, di essere immuni,
non delimitata né dal pudore rappresentativo( la moglie di Cesare dev’
essere al di sopra di ogni sospetto), né dalla remora della coscienza
dettata da una religione che , se anche a volta formale, impediva certi
manifestazioni di pessimo gusto.
E’ il totale precipitare senza la sofferenza meravigliata della
caduta degli dei: dalla tragedia siamo alla farsa.
L’Italietta sa rispettare permanentemente il suo ruolo.
Buffone o re è la stessa cosa: c’è il disagio di essere fuori luogo.
All’eunuco del potere è subentrato l harem e il pascià.

Gianni mazzei


trebisacce

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